ESTETICA Magazine ITALIA (4/2022)

chiudere e tra gli ultimi a riaprire, sostenendo costi esorbitanti per poter continuare a gestire
la loro attività. HairLobby è la risposta a questa esigenza, nata dalla volontà di questi
imprenditori di avere finalmente una voce che fino ad ora le altre associazioni di categoria
non hanno fatto adeguatamente ascoltare. La vera novità è proprio l’azione di lobbying dalla
parte degli acconciatori, che ha già prodotto incontri istituzionali con parlamentari e
membri del Governo, per far capire che un settore che ha arricchito la nostra economia non
può essere trascurato. L’iniziativa è stata messa a punto inizialmente da un nucleo ristretto
di “pionieri” ma di fatto già coinvolge tutte le imprese che rientrano nel sistema confederale
di Conflavoro PMI, attraverso le nostre sedi territoriali.
Alberta Balestra Vicepresidentessa HairLobby
L’esperienza che mi ha portata a diventare vicepresidentessa di HairLobby mi ha permesso
di scoprire, attraverso il dialogo a distanza con i colleghi durante il lockdown, quante diverse
realtà convivano nel nostro Paese riguardo alla professione. Ci siamo confrontati sul “dopo”
cercando di capire cosa ci sarebbe servito per riprendere l’attività e, pur partendo da situazioni
diverse, ci siamo ritrovati a convergere sugli stessi problemi: l’Iva, l’abusivismo, le carenze
della formazione professionale e, per le colleghe, le difficoltà nel conciliare lavoro e maternità,
ancora non risolte. Sono entrata a far parte di questo gruppo per portare la mia esperienza,
riconoscendo nei problemi con cui ci stiamo confrontando gli stessi con i quali ho sempre
avuto a che fare, svolgendo la mia attività in un piccolo centro in cui realtà come l’abusivismo,
ad esempio, sono sempre state presenti senza che si riuscisse a fare nulla per contrastarle.
Ora finalmente attraverso l’azione di HairLobby stiamo trovando interlocutori validi, sensibili
alle nostre problematiche. La mia mission è quella di aumentare il coinvolgimento dei colleghi,
facendo leva anche sulle aziende e sulla loro capacità di interagire con i parrucchieri.
Molti infatti si lamentano e denunciano i problemi, ma pochi si dimostrano interessati a
dare il loro contributo per cercare di risolverli. Tutti dobbiamo impegnarci, non limitando
il nostro sguardo solo al presente della professione. Mi chiedo spesso: chi porterà avanti
questo lavoro? Si deve investire di più sui giovani, dando loro basi più solide per il futuro.
Roberto Troncone
Responsabile Formazione e Segretario Generale HairLobby
Da sempre mi occupo di formazione e da sempre ho desiderato che in questa realtà fondamentale
per la nostra categoria si riuscisse a realizzare qualcosa di importante, di diverso.
L’essere stato designato ad occuparmi di questo aspetto all’interno di Hair Lobby rappresenta
la realizzazione del mio desiderio. Una mission impegnativa, vista l’attuale situazione
dell’aspetto formativo nel nostro settore, dominato dalla privatizzazione e dalla disomogeneità.
Nel nostro Paese la formazione è gestita dalle Regioni e non esistono standard precisi validi
su tutto il territorio nazionale. Questo provoca una situazione di caos che vede penalizzata
la figura del formatore: spesso si tratta di un professionista che non ha una qualificazione
specifica e si improvvisa in questo ruolo. È indispensabile creare un percorso specifico
per i formatori, che fornisca loro le competenze adeguate. La formazione “di bottega” svolta
un tempo, di tipo artigianale, basata principalmente sulla tecnica, è superata: oggi le
competenze che servono all’acconciatore titolare di un salone sono molteplici, la dimensione
adeguata è quella di una gestione imprenditoriale. Altrettanto importante, e non più
rimandabile, è la creazione di un albo professionale per i soggetti formatori, con lo scopo di
dimostrare di avere delle competenze acquisite con un adeguato percorso formativo.
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