ESTETICA Magazine ITALIA (4/2022)

Saloni
waterless
Dallo stop alle fontanelle pubbliche,
fino ad arrivare all’ordinanza
che dice no al secondo lavaggio
dal parrucchiere.
L’emergenza idrica sta
mettendo in difficoltà il
nostro Paese e i Comuni
italiani adottano misure restrittive
contro lo spreco di acqua.
Ecco cosa fare in salone.
di Lucia Preziosi
La notizia è arrivata in Redazione proprio mentre si stavano discutendo i temi green da trattare sul numero
di settembre: il sindaco di Castenaso, un paese in provincia di Bologna, ha vietato il secondo lavaggio
di capelli a parrucchieri e barbieri del proprio comune. “Un rubinetto lasciato aperto eroga mediamente
13 litri al minuto”, si legge nell’ordinanza. “Per questo motivo - ha dichiarato il sindaco Carlo Gubellini al
Corriere di Bologna - moltiplicando per il numero di parrucchieri, circa dieci, e il numero di abitanti sul
nostro territorio, poco meno di sedicimila, significa un risparmio di migliaia di litri d’acqua al giorno”.
L’ ordinanza non va intesa in senso punitivo - anche se sono previsti controlli e sanzioni - ma vuole mettere
l’accento su una delle problematiche più sentite in questo momento: la siccità. E l’acqua è uno degli
argomenti strategici quando si parla di ecosostenibilità. Non a caso, l’obiettivo numero 6 dell'Agenda 2030
per lo Sviluppo Sostenibile vuole garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle
strutture igienico-sanitarie, indicando tra i sotto-obiettivi la protezione e il risanamento degli ecosistemi
legati all’acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi. La superficie
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