de_la_lengua_castellana

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(«quantità nell’ accento grave, e discen
«deva alla quinta inferiore dello stesso
«tono medio Ü)». Io non so concepire
come un’ uom tanto dotto, quanto lo
era certamente il Signor Freret, abbia
potuto in cosí poche parole accumular
tanti errori. E primieramente se la dis
tanza dell’ accento grave all’ acuto fos
se stata di due quinte , com’egli fa dire,
non so per qual ragione, a Dionigi d’
Alicarnasso, che come vedrem fra poco
non ci ha mai pensato , la variazion
dell’ intonazione sarebbe stata di una
nona, e non di un’ ottava. In secondo
luogo chi ha mai insegnato al Signor
Freret , che l’ accento grave degli anti
chi fosse diverso da quel eh‘ egli chia
ma tono medio? Lo stesso Dionigi d’Ali
carnasso gli avrebbe anzi insegnato tut
to il contrario , se egli prima di citarlo
ÌO avesse letto con qualche attenzione. '
(‘) Vedi l’Elogio di M. Barrette, Histoiredelfl/icadénsie del
Irucriptiau, tom. 2! . pag. 228.