N. 16 Italia : Imaginations Passions Parcours - ViceVersaMag
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atività selvaggia degli inizi, sia per i più sostanziosi budget<br />
che le emittenti pubbliche e private nonché alcuni settori<br />
dell'economia hanno messo a disposizione, ha contribuito<br />
non poco a sostenere questa nuova fase rampante<br />
del video d'autore. Manifestazioni corne quelle di Taormina<br />
e di Narni (premio Opera video di recentissima istituzione,<br />
vinto nell'85 dal Rotnolo und Remo délia Società Raffaello<br />
Sanzio, quest'anno ex equo dal Woyzec di Friggerio, Finanziato<br />
da Spaziozero, e da Perfidi incanti di Mario Martone),<br />
ponendosi sulla scia di altre manifestazioni che si tengono<br />
ormai in tutto il mondo (da Montréal a Locarno, da Tokyo<br />
a LAja, da Montbéliard a San Francisco), vengono a sandre<br />
la dignità artistica di un mezzo di comunicazione relativamente<br />
giovane, eppure già foriero di sostanziali mutamenti<br />
nel campo dell'estetica, di probabili mutazioni<br />
sociologiche.<br />
Centrale sembra essere, comunque, il problema del<br />
rapporto video-televisione, un rapporto di odio-amore, a<br />
volte di reciproca diffidenza, a volte di reciproca crescita<br />
e incoraggiamento. In alcuni stati, come in Francia, è in<br />
atto un processo di integrazione tra i due media-, le opère<br />
scelle da Jean-Paul Fagier per la rassegna di Taormina sono<br />
state tutte sponsorizzate dalla TV, teletrasmesse e seguite<br />
con un certo interesse; negli Stati Uniti, le profonde radici<br />
nel mondo délia controcultura newyorkese, le marcate contaminazioni<br />
tra sperimentazione video e ricerca artistica<br />
nel territorio variegato délie performing-arts, fanno si che<br />
il legame con il mezzo televisivo sia più contraddittorio e<br />
polemico (ricordiamo un Made for TVdi Ann Magnusson<br />
e Tom Rubnitz, vertiginoso collage dai ritmi ossessivi che<br />
parodizza i programmi per casalinghe e i modi dello sport<br />
pubblicitario). In <strong>Italia</strong>, il maggior numéro di opère video<br />
è stato senza dubbio realizzato da videomaker indipendenti;<br />
ciô non toglie che i video di Stato si segnalino altrimenti<br />
per il livello di qualità, e questo non tanto per la ovvia selezione<br />
del meccanismo dei finanziamenti, quanto perché,<br />
in un campo ove il poter usufruire di hardwere più sofisticato<br />
risulta spesso déterminante, l'opéra broadcasting ha<br />
in mano, se non la carta, almeno alcune potenzialità vincenti.<br />
E' cosî, per esempio, dalla collaborazione tra la Sede<br />
régionale délia Campania per la Sperimentazione televisiva<br />
e Mario Martone, che nasce, nel 1983, Tango glaciale,<br />
prima importante realizzazione di videoteatro tout court.<br />
Ma su questo ci soffermeremo più in là, tentando alcune<br />
definizioni di campo entro I'universo del videocompatibile.<br />
Per ora ci preme evidenziare che, da quando la comparsa<br />
dei videoregistratori portatili ha privato l'industria<br />
dell'informazione del monopolio assoluto, minando, anche<br />
sul versante dell'immagine in movimento, l'autorità costituita<br />
del medium di massima diffusione, i videomaker non<br />
hanno cessato di sondare, dall'interno, ma più fréquente -<br />
mente dall'esterno del mondo televisivo, le possibilité<br />
espressive di uno strumento che si è dimostrato presto assai<br />
versatile, in grado non soltanto di mettersi al servizio délie<br />
arti canoniche, ma anche di inventare vie di autonomo<br />
sviluppo.<br />
Nell'arco di circa vent'anni, si sono venuti man mano<br />
differenziando specifici ambiti di azione e di ricerca dai<br />
confini spesso labili e di continuo intersecantisi: la classificazione<br />
délie opère tra videopoesia e videopittura, tra<br />
videoscultura e videoambientazione, è ancora in fieri, sempre<br />
elusa dall'accanimento sperimentale dei protagonisti,<br />
complicata dall'incalzante progresso délie tecnologie. Certo,<br />
al di là délie diverse problematiche che ognuna délie<br />
videospecializzazioni deve affrontare, sia a livello estetico<br />
che tecnico-scientifico, obiettivo comune sembra essere<br />
quello di forzare l'immagine videotrasmessa, caricandola<br />
di una energia concettuale a veicolazione intensa ed immediate,<br />
che la differenzi nettamente dalla immagine televisiva<br />
corrente, per sua natura ipnotica e passivizzante.<br />
Il pubblico video non è l'anonimo mostro senza testa<br />
dei serials televisivi, è une entità pensante, individuals e<br />
disposta a farsi mettere in crisi. Se è vero, corne anni fa<br />
dimostrô un gruppo di scienziati statunitensi, che dopo tre<br />
minuti di teleimmersione l'encefalogramma dell'untente si<br />
assesta su un minimo di attività, per contro il risultato verso<br />
il quale tendono le nuove arti visive è diametralmente<br />
opposto: quello di sollecitare al massimo la reattività del<br />
fruitore. Dallo pseudonaturalismo catodico si passa cosi al<br />
divisionismo, al costruttivismo, all'iperrealismo délie nuove<br />
opère video. Proprio a partire da questa volontà di rottura<br />
si puô cominciare allora a parlare di vedeoarte, differenziando<br />
questi prodotti dai clip commerciali, magari in polemica<br />
con coloro che vorrebbro fare di ogni erba un fascio<br />
e che, cedendo ad una atavica paura, propendono per una<br />
demonizzazione: mai corne oggi "la libera attività<br />
dell'immaginazione créatrice puô uscirsene inesauribilmente<br />
in produzioni proprie", "più libera délia natura"<br />
(Hegel), avendo a disposizione la possibilità di riprodurre<br />
eideticamente il visible e l'invisibile, il pensabile e l'impensato.<br />
Né, d'altra parte, di fronte ad alcuni prodotti di analogica<br />
intensità, si a puô fare a meno di ricordare alcune<br />
affermazioni di Benjamin, là dove précisa che "spesso<br />
impercettibili modificazioni sociali tendono a modificare<br />
la ricezione in un modo che poi torna a vantaggio délia<br />
nuova forma d'arte" (L'opéra d'arte neliepoca délia sua<br />
riproducibilità tecnica, Einaudi 1966, p. 54): l'odierna fruibilità<br />
su larga scala délie opère video sarebbe forse impossibile<br />
se i modi délia percezione ottica non fossero stati<br />
modificati da trent'anni di televisione domestica; se la fotografia<br />
non sostituisse la descrizione verbale-e fumetti e foto-<br />
romanzi non tenessero il posto dei romanzi d'appendice;<br />
se la tanto deprecata cultura dell'immagine stampata non<br />
imperversasse tutt'oggi; se, addirittura, i miti délia allucinazione<br />
lisergica e dei paradisi psicotropi non avessero<br />
attraversato la nostra epoca.<br />
Sono queste le cause, per cosi dire remote, che hanno<br />
incentivato l'evoluzione di quella particolare sensibilità percettiva,<br />
tuttora in progress, che è indispensabile presupposto<br />
alla comprensione, meglio: alla decodificazione, del<br />
prodotto video. Ma congiuntamente a quelle non vanno<br />
trascurate cause più prossime, quali il difffondersi dei videogames,<br />
l'énorme successo délia videomusica tra le giovani<br />
generazioni, l'accreditamento degli scenari computerizzati<br />
e délie riprese artificiali entro gli schemi del linguaggio pubblicitario<br />
e televisivo, I'adozione sempre più spinta di una<br />
sintassi veloce, paratattica, allusiva, da parte soprattutto di<br />
quei prodotti cinematografici diretti ad un target di pubblico<br />
giovanile.<br />
Considerando la pluralità dei modi attraverso i quali<br />
si è attuata la sensibilizzazione collettiva ed individuale al<br />
mezzo, capiremo allora il senso di quella pericolosa confusione<br />
concettuale, per cui, nel linguaggio quotidiano,<br />
l'opéra vidoelettronica compiuta finisce con l'essere identificata<br />
all'apparato che la produce: se è vero che, per molti,<br />
la parola "video" dénota il monitor e connota allô stesso<br />
tempo sia il linguaggio che il prodotto finito. si comprende<br />
corne mai, a livello teorico, non sia stata ancora tentata una<br />
classificazione sistematica e comparativa. E' corne se, per<br />
contro ad una intricata complessità di codici, ci si arrestasse<br />
alla variabile fîssa délia comunicazione, senza rilevare<br />
l'esistenza e le caratterisiiche délie variabili di funzione;<br />
corne se, aH'interno dell'universo délia comunicazione<br />
scritta, si fosse rinunciato ad enucleare il sistema "scrittura<br />
letteraria" e, entro quest'ultima, lo sviluppo, più o meno<br />
autonomo, dei diversi generi letterari.<br />
Certamente una millenaria evoluzione non è paragonabile<br />
a pochi decenni di confuso e accelerato sviluppo;<br />
tuttavia, se si guarda aile crescenti ambizioni e all'ingrandimento<br />
esponenziale del settore (in termini di operatori,<br />
«- -<br />
"SHBSS"<br />
di qualità, di pubblico), non si puô non stupirsi délia deficienza<br />
di studi, di documentazione, di esperti e finanche<br />
di archivi, che raccolgano il materiale e lo preservino dal<br />
naturale deperimento.<br />
Ma, sarà bene, a questo punto, delineare una casistica<br />
più dettagliata e qualche raffronto con l'estero. Marco Palladini,<br />
accreditato osservatore del fenomeno, uno dei primi<br />
critici che si sia azzardato a declinare i casi del video, consiglia<br />
l'itinerario conseguente. La videomusica, ci spiega,<br />
è prodotto commerciale per eccellenza; eppure, poiché ha<br />
originariamente avviato il processo divulgativo dei video,<br />
poiché svolge una funzione di stimolo e di rinsanguamento<br />
economico del settore, non si puô non iniziare da esso.<br />
Si tratta infatti di "un génère di natura costituzionalmente<br />
ibrida, che oscilla tra la pura esigenza promozionale, con<br />
estetica da spot pubblicitario, e la ricerca di inédite soluzioni<br />
di narratività video ipersintetica, con molteplici interazioni<br />
con altri generi artistici, in primo luogo il cinema".<br />
E' il video più plateale, ampio e facilmente veicolabile;<br />
ovunque, meno che in <strong>Italia</strong>, quello che assorbe, per la sua<br />
resa economica, il maggior numéro di investimenti. In<br />
America rappresenta oggi il business per eccellenza; in <strong>Italia</strong>,<br />
a causa dell'ampiezza ridotta del mercato (tra l'altro prevalentemente<br />
esterofilo), la produzione di videoclip è<br />
modesta, sostenuta con scarsi mezzi finanziari da alcune<br />
case discografiche all'avanguardia, sottovalutata dalle case<br />
cinematografiche nella fase di promozione dei film, negletta<br />
dalle emittenti televisive private. Si assiste a un paradosso:<br />
dopo la MTV americana, l'italica Videomusic è l'unica altra<br />
emittente che trasmetta rock-clip 24 ore al giorno, eppure<br />
la smilza produzione italiana, perlopiù pretesa da alcuni<br />
cantautori lanciati sul mercato internazionale, benché quasi<br />
sconosciuta in <strong>Italia</strong>, vende benissimo all'estero. Questa<br />
situazione, imputabile alla frammentazione di settori produttivi<br />
che, altrove, si raccordano invece in grandi conglomérat!,<br />
sta lentamente mutando e fa registrare altri bizzarri<br />
scompensi: nonostante si censisca nelle città italiane una<br />
densità di videolocali pari a quella statunitense, la mancanza<br />
di una legislazione adeguata finisce col penalizzare i videoeditori,<br />
consentendo ai gestori di confezionare le cassette<br />
in proprio — magari attingendo ai programmi délia nonstop<br />
TV — senza pagare alcun diritto d'autore (in USA, dove<br />
le major cinematografiche controllano il circuito del consumo<br />
video a monte e a valle — dalla produzione di video,<br />
cassette, dischi, aile fasi promotional, aile sale di proizione,<br />
aile reti televisive, fino aile catene di negozi e locali multimediali,<br />
una situazione del génère sarebbe impensabile).<br />
Ben diverso e più intéressante si présenta, anche in <strong>Italia</strong>,<br />
il settore délia videoart entro il quale, dice Palladini, "si<br />
possono distinguere polimorfiche tendenze, spesso contigue,<br />
ma sottilmente distinte". Segnaliamo innanzitutto, le<br />
nuove soluzioni délia videopittura e délia videoscultura,<br />
tese a proseguire la ricerca délie arti visive con i mezzi del<br />
linguaggio elettronico. In questo campo, ricordiamo Antonio<br />
Rotundo, Giuseppe Baresi, Franco Giordano, Alfredo<br />
Pirri, artisti rapiti dalle possibilità di analisi digitalizzata délie<br />
forme, dal gioco combinatorio délie visioni, scomposte,<br />
ricomposte. colorate, aperte sventrate e ripiegate sulï'onda<br />
di un ritmo interiore sintonizzato su frequanze sonore<br />
significative.<br />
Ma une videopittura puô divenire video d'arredo se<br />
inserita, con valenza quotidiana e artistica, in ambienti prédestinai<br />
ad accoglierla: Enzo Minarelli, Maurizio Bonora,<br />
Giorgio Cattani, lavorano per dar vita a versioni più realistiche<br />
di una futuribile videoambientazione. 11 milanese Studio<br />
Azzurro (coordinato da Paolo Rosa, Fabio Cirifino e<br />
Leonardo Sangiorgi), pur essendosi segnalato in vari campi,<br />
punta invece a specializzarsi nell'ambito délie videoinstallazioni<br />
per realizzare intervenu di dilatazione, di moltiplicazione<br />
interna dello spazio. Ispirandosi spesso aile esperienze<br />
di videozen elaborate da Katsuiro Yamaguchi e da<br />
Setsuro Jshii, i video di Studio Azzurro insistono su immagini<br />
cicliche, quasi immobili, capaci di catturare l'attenzione<br />
proprio sfruttando le caratteristiche ipnotiche del mezzo.<br />
Sono prodotti di alta qualità artistica e tecnologica, ottenuti<br />
grazie ad una originale forzatura degli strumenti elettronici.<br />
Intéressante è la possibilità di intervento diretto e<br />
continuo sul prodotto, realizzata attraverso un complicato<br />
sistema di input che collega video e spettatore: da menzionare,<br />
ancora, l'abbozzo temporaneo di una spettacolarizzazione<br />
urbana permanente, da loro messa a punto per<br />
la Biennale di Venezia 1984: il flusso délia folla nelle calli.<br />
ripreso dalle telecamere, viene trasmesso ad un computer<br />
ed intrecciato aile immagini di una performace agita in contemporanea;<br />
il tutto, rimandato ai numerosi schermi dislocati<br />
per la città, torna a far parte délie immagini del<br />
mondo.<br />
Nellambito délia videopoesia tra gli artisti più attivi<br />
dobbiamo nominare Vitaldo Conte, Caria Baroncelli, Luca<br />
Maria Patella, Giovanni Fontana. Gianni Toti, realizzatore<br />
per conto délia Rai del videopoema "Cuordi telema". ha<br />
presentato a Taormina L'ordre, le ebaos. le pbaos, che si<br />
avvale délia consulenza scientifica di Antonio Borsellino:<br />
"immagini frattaliche — dice il programma —. attrattori<br />
strani. simulatori délia quarta dimensione" in bilico tra scrittura<br />
poetica ellettronica e videografia. CowpM/er-grapft/c,<br />
eidomatica (informatica per immagini). videofumetto. contano<br />
in <strong>Italia</strong> pochi seguaci: in particolare il gruppo dei Giovanotti<br />
Mondani Meccanici ha realizzato ottime e pluripremiate<br />
tape-stories. La coperativa Correnti Magnet iebe<br />
opera invece nel campo dell'alta moda. producendo sistemi<br />
atti ad intermedializzare gli show-room e a pubblicizzare<br />
le sfilate dei più noti stilisti.<br />
Infine, una rapida carrellata sul viedoteatro. settore nel<br />
quale particolarmente spieccano gli operatori italiani e che<br />
ha raggiunto. anche in rapporto all'estero. una apprezzabile<br />
consistenza. Nato, in origine, dello sforzo di mobilitare<br />
la trasposizione televisiva di opère teatrali. in polemica<br />
con l'impostazione registica trdizionale, rigida e descrittiva.<br />
passato attraverso le innovazioni di Carmelo Bene (Amleto.<br />
Quattro modi di morirc in versi, Riccardo III), di Ron-<br />
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