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Jacques-Germain Soufflot - Quaderno 11 - gennaio 2021

Nel giugno 1750 durante un viaggio in Italia, uno dei più grandi architetti francesi visitò Paestum eseguendo per la prima volta un dettagliato rilievo degli antichi monumenti. Jacques Germain Soufflot accompagnava in Italia Abel-François Poisson, allora monsieur de Vandières, più tardi marchese di Marigny, ma soprattutto fratello della favorita di Luigi XV, la celeberrima marchesa di Pompadour. Il viaggio costituiva da un lato un momento di formazione del giovane Abel in vista dell’incarico che lo avrebbe atteso al suo ritorno a Parigi come “Directeur Général des Bâtiments du Roi” e dall’altro un’occasione per l’architetto di ricercare argomenti che rinnovassero il linguaggio architettonico di un irrazionale ed eccessivo barocco. Dalla sua conoscenza diretta dei monumenti dell’antichità, soprattutto romani e dei templi di Paestum, dal suo stile severo e dalla scala monumentale delle sue creazioni, Soufflot appare come la figura centrale della rinascita dell’arte del costruire della seconda metà del XVIII secolo.

Nel giugno 1750 durante un viaggio in Italia, uno dei più grandi architetti francesi visitò Paestum eseguendo per la prima volta un dettagliato rilievo degli antichi monumenti.
Jacques Germain Soufflot accompagnava in Italia Abel-François Poisson, allora monsieur de Vandières, più tardi marchese di Marigny, ma soprattutto fratello della favorita di Luigi XV, la celeberrima marchesa di Pompadour. Il viaggio costituiva da un lato un momento di formazione del giovane Abel in vista dell’incarico che lo avrebbe atteso al suo ritorno a Parigi come “Directeur Général des Bâtiments du Roi” e dall’altro un’occasione per l’architetto di ricercare argomenti che rinnovassero il linguaggio architettonico di un irrazionale ed eccessivo barocco.
Dalla sua conoscenza diretta dei monumenti dell’antichità, soprattutto romani e dei templi di Paestum, dal suo stile severo e dalla scala monumentale delle sue creazioni, Soufflot appare come la figura centrale della rinascita dell’arte del costruire della seconda metà del XVIII secolo.

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Antonia di Borbone, la figlia più giovane di Filippo V<br />

di Spagna, <strong>Soufflot</strong> fece visita a Napoli e poi a Paestum.<br />

Con l'aiuto del suo collega francese Dumont<br />

eseguì il rilievo dei tre templi rappresentandoli con<br />

piante e prospetti sulla base delle misure prese sul<br />

posto, fornendo così la prima documentazione completa<br />

delle architetture pestane acquisite mediante un<br />

approccio scientifico. La sua presenza a Paestum è<br />

senz'altro legata all'incontro con un ufficiale di Carlo<br />

di Borbone, il conte Felice Gazzola, che aveva organizzato<br />

una “spedizione” esplorativa del sito, i cui<br />

templi erano riconosciuti quali straordinari esempi di<br />

“ monumenti dell'antichità”.<br />

In una lezione del 12 aprile 1752 tenuta<br />

all'Accademia di Lione, l'architetto leggendo il resoconto<br />

del suo viaggio in Italia, Diverses remarques<br />

sur l'Italie (Varie osservazioni sull'Italia), che<br />

riguardava il Vesuvio, Ercolano, Portici, il Golfo di<br />

Salerno e Paestum, illustrò il sito archeologico e i tre<br />

templi, presentandoli come primi esempi di architettura<br />

dorica ( … costruiti quando l'ordine dorico era<br />

ancora in fasce).<br />

Nonostante <strong>Soufflot</strong> non pubblicò mai questo lavoro,<br />

divenne la principale fonte di conoscenza e divulgazione<br />

scientifica sulle architetture di Paestum, tanto<br />

che molte delle sue tavole di rilievo furono utilizzate<br />

da altri autori in pubblicazioni successive.<br />

Di fatto la serie dei rilievi ( Suite) furono diffusi per la<br />

prima volta nel 1764 dall'architetto Dumond (fig. 6),<br />

in un volume dal titolo “Suite des plans, coupes, profils,<br />

elévations géometrales et perspectives de trois<br />

temples antiques, tels qu'ils existoient en 1750, dans<br />

la bourgade de Pæsto ... mésurés et dessinés par J.G.<br />

<strong>Soufflot</strong> ... en 1750”, una raccolta di sole sette tavole<br />

sui preziosi resti dei tre templi pestani. (fig. 7). (Serie<br />

di piante, sezioni, profili, prospetti e prospettive di tre<br />

antichi templi, così come esistevano nel 1750, nel villaggio<br />

di Pæsto ... misurati e disegnati da J.G.<br />

<strong>Soufflot</strong> ... nel 1750)<br />

Gabriel Pierre Martin Dumond, che si era formato<br />

nella stessa Accademia dopo aver vinto il “Gran Prix<br />

de Rome” nel 1737, divenuto professore<br />

all' Académie Royale d'Architecture di Parigi, iniziò a<br />

pubblicare una serie di volumi di architettura con i<br />

numerosi disegni che aveva realizzato in Italia.<br />

Nel 1769 ritornerà ad interessarsi del sito archeologico<br />

curando la traduzione francese della prima descrizione<br />

inglese di Paestum pubblicata a Londra due<br />

anni prima, un'opera anonima attribuita a John Berkenhout,<br />

un fisico e naturalista britannico (fig. 18). Il<br />

volume formato in-folio, dal titolo “The Ruins of Paestum<br />

or Posidonia”, stampato dall'editore Benjamin<br />

White specializzato in libri di storia naturale, conteneva<br />

18 pagine di testo e quattro tavole incise<br />

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