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28<br />
Questa è una tragedia perfettamente secentesca, così come noi siamo<br />
abituati a guardare al seicento, questo secolo buio e dorato, il tempo <strong>del</strong><br />
barocco e <strong>del</strong>l’Inquisizione, di grandi tragedie e qu<strong>in</strong>di di grandi dramma-<br />
turghi, come shakespeare.<br />
Ebbene, questa vicenda avrebbe ben potuto <strong>in</strong>teressare shakespeare<br />
per quell’<strong>in</strong>treccio drammatico tra passione e potere, tra un dest<strong>in</strong>o <strong>in</strong>fe-<br />
lice e semplici, umani desideri di felicità, sentimenti che mettono subito<br />
tutti sullo stesso piano, grandi re e poveri contad<strong>in</strong>i, signore marchese e<br />
umili venditrici di lumache.<br />
Già, una venditrice di lumache è il primo personaggio che <strong>in</strong>contriamo<br />
<strong>in</strong> questa fosca vicenda. Al mercato di sant’Avendrace a cagliari quel<br />
matt<strong>in</strong>o <strong>la</strong> donna era arrivata presto dal<strong>la</strong> campagna per vendere il suo<br />
povero raccolto. A proposito, gridava “lumache”? ,certo che no, sizigorrus<br />
o caragols, dipende, ma siccome al mercato ci andavano i servitori<br />
e non i signori, io penso che <strong>la</strong> venditrice gridasse proprio sizigorrus,<br />
aggiungendovi forse muy bonitos, e qualche altro straccio di paro<strong>la</strong> nel<strong>la</strong><br />
l<strong>in</strong>gua dei dom<strong>in</strong>atori. Perché all’epoca siamo sotto gli spagnoli, che siano<br />
cata<strong>la</strong>ni, aragonesi o castigliani, ci dom<strong>in</strong>ano da tre secoli e <strong>la</strong> l<strong>in</strong>gua ufficiale<br />
è lo spagnolo. E anche i nostri personaggi, negli atti ufficiali, hanno<br />
nomi <strong>in</strong> castigliano, Dona Francisca, Agustìn, Jaime, Jorge,…. Ma noi qui<br />
per comodità useremo i nomi tradotti <strong>in</strong> italiano, così come li troviamo<br />
nell’opera di Dionigi scano, <strong>in</strong>gegnere e <strong>in</strong>signe studioso di cose sarde<br />
che nel 1946 dedica al<strong>la</strong> vicenda una monografia sul<strong>la</strong> quale pr<strong>in</strong>cipalmente<br />
si basa questa mia ricostruzione.<br />
Perché di questa storia ci sono molte varianti, un’unica verità forse non<br />
<strong>la</strong> si ricostruirà mai, ammesso che si possa mai stabilire una so<strong>la</strong> verità<br />
per le vicende umane, tanto più se queste sono alterate, <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ate da<br />
sentimenti e ragioni di natura diversa.