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In effetti, una volta, c’era uno
spettro che si aggirava per i pae-
si, ed era uno spettro che faceva
paura a tutti, grandi e piccoli. non
era Mommoti, non era sa mama de
su sole, ma quello più terribile di
tutti era Mastru Juanne, quando si
infilava nelle case tutto era perduto.
Perché Mastru Juanne era
la fame. E la stagione più dura era
l’inverno.
ora, per fortuna quei tempi
sono passati, almeno dalle nostre
parti. E il pane sulle nostre tavole
non manca mai. Ecco, a proposito
del pane…
(mostro una bella forma rotonda
di pane carasau, lo faccio ruotare
o mimo il movimento del sole che
nasce e che tramonta)
Lo conoscete tutti questo (molti
dicono «pane carasau»), sapete
come lo chiamano nel continente?
Quando lascia l’isola tutto impacchettato
per finire nei supermercati
del continente allora cambia
nome, lo chiamano … (qualcuno
mi precede «carta da musica»).
Perché carta da musica? In effetti
sentite, questo pane suona come
un tamburo (lo accosto al microfono
e tamburello sotto la sfoglia con
i polpastrelli), non solo, ma suona
quando lo spezzate e quando lo
mangiate. Perché? come è questo
pane a differenza dell’altro pane
rotondo che conosciamo, che facciamo
noi in sardegna? (prendo
una spianata tra le mani e mostro
la diversa consistenza, più morbida).
(I bambini elencano una serie
di aggettivi: duro, rigido, croccante…).
E perché è così?