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Rivista Accademica n° 31 - accademia dei rozzi

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22<br />

Benché non sia al momento possibile<br />

stabilire nè l’anno preciso nè le motivazioni<br />

che hanno determinato la rimozione <strong>dei</strong><br />

due doccioni affaccianti sulla Piazza del<br />

Mercato, potrebbe tuttavia essere ipotizzabile<br />

che l’usura del tempo e il lungo periodo<br />

di esposizione agli agenti atmosferici ne<br />

avessero compromesso a tal punto la statica<br />

da rendere rischioso il loro mantenimento<br />

in loco. A tale proposito si ricorda come il 2<br />

febbraio 1717 una delle lupe di marmo<br />

poste sul coronamento della Torre del<br />

Mangia fosse caduta sulla sottostante cappella<br />

danneggiandone la copertura 7 .<br />

Il forte indebolimento delle strutture che<br />

ancoravano le due sculture residue alla<br />

muratura è d’altronde descritta circa un<br />

secolo dopo all’interno di un’inedita relazione<br />

stilata dal provveditore Lorenzo<br />

Turillazzi che, soffermandosi in dettaglio<br />

sull’esame della lupa sovrastante la sala del<br />

Concistoro, la descrive “rotta in maniera<br />

che merita un pronto riparo per evitare qualunque<br />

sconcerto che ne potesse accadere<br />

sostenendosi presentemente col solo punto<br />

di appoggio del capo <strong>dei</strong> due putti che gli<br />

stanno sotto avendo rotte inclusive le<br />

gambe” e propone di munirla di “una armatura<br />

di ferro in parte simile all’altra, ma con<br />

una imbraca di più al corpo per sostenerla”<br />

8 . La testimonianza di Turillazzi si rivela<br />

di particolare interesse in quanto attesta<br />

come agli inizi dell’Ottocento le due gargolle<br />

necessitassero di apparati di rinforzo<br />

atti ad evitarne il crollo.<br />

Già in un’incisione su rame risalente al<br />

7 ASS, Balia 224, c. 181. Come ricordato in una<br />

perizia conservata in due copie risalenti rispettivamente<br />

al 1926 (ASCS Preunitario 1268, cc. 343-344) e<br />

al 1927 (ASCS Preunitario 577, n. 23) le Lupe poste sul<br />

coronamento della Torre del Mangia a quella data<br />

necessitavano di un rifacimento ex novo “essendo<br />

quasi tutte in pezzi e malamente sostenute da debolissime<br />

imbrigliature”. L’intervento di sostituzione è<br />

eseguito nel 1829, data che figura incisa nel travertino<br />

delle mensole che le sorreggono. Si veda in proposito<br />

L. Galli, Sottile più che snella. La Torre del Mangia<br />

del Palazzo Pubblico di Siena, Città di Castello 2005,<br />

pp. 59, 61 note 36 e 37.<br />

8 ASCS Preunitario S76, n. 40, 22 agosto 1815<br />

9 R. Barzanti, A. Cornice, E. Pellegrini, Iconografia<br />

1835 opera di Leon Gaucherelle resa nota<br />

da Alberto Cornice e Ettore Pellegrini è<br />

infatti possibile nitidamente distinguere<br />

come la fiera sulla destra sia solidamente<br />

ancorata alla facciata tramite un tirante,<br />

costituito da una catenella, fissato alla<br />

testa 9 .<br />

La presenza degli apparati di rinforzo è<br />

confermata anche da raffigurazioni successive<br />

relative alla facciata del palazzo, in alcune<br />

delle quali è inoltre possibile notare l’inserimento<br />

di una struttura aggettante simile<br />

ad un rompitratta che, fissata alla muratura,<br />

interseca la catenella di sostegno circa verso<br />

la metà della sua lunghezza 10 .<br />

Il reiterato ricorrere a soluzioni atte al<br />

consolidamento statico delle due fiere gocciolatoi,<br />

denota da parte del Comune di<br />

Siena un forte interesse alla conservazione<br />

delle sculture, divenute con il passare <strong>dei</strong><br />

secoli da semplici complementi esornativi,<br />

parti integranti della facciata.<br />

L’estrema consunzione <strong>dei</strong> due esemplari<br />

deve tuttavia aver suscitato vivo imbararazzo<br />

nell’amministrazione cittadina che, in<br />

nome del rinnovamento del patrio decoro<br />

propugnato dalla nuova estetica purista,<br />

attorno alla metà dell’Ottocento decide di<br />

rimuovere prima l’una e poi l’altra lupa,<br />

entrambe ormai estremamente deteriorate e<br />

strutturalmente instabili, e porre al loro<br />

posto altrettante repliche fedeli.<br />

La prima scultura ad essere sostituita,<br />

secondo quanto è possibile estrapolare da<br />

una deliberazione del Consiglio Comunale<br />

del 1859, coincide con quella posta sul can-<br />

di Siena... cit, pp. 202-203.<br />

10 Oltre che nella citata incisione di Goucherelle<br />

gli apparati di rinforzo sono nettamente distinguibili<br />

almeno nelle seguenti opere: Alessandro Maffei,<br />

Veduta della piazza di Siena nell’atto della corsa del 16<br />

agosto, 1840 ca., incisione acqueellata, ubicazione<br />

sconosciuta; Alessandro Maffei, Il Palazzo Pubblico,<br />

1845 ca., acquerello, Siena Biblioteca Comunale<br />

degli Intronati; Francesco Nenci, Corteo del Palio per le<br />

nozze del granduca 1833, 1849, tela, Collezione Banca<br />

Monte <strong>dei</strong> Paschi di Siena; Nicholas Marie Joseph<br />

Chapuy, Piazza del Campo – Maison de ville, 1850 ca.,<br />

incisione litografica, collezione Comporti; André<br />

Durand, Palais Municipal 1862, litografia, ubicazione<br />

sconosciuta; tutte pubblicate in ibidem.

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