Rivista Accademica n° 31 - accademia dei rozzi
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4<br />
BEATO BERNARDO TOLOMEI<br />
ABATE FONDATORE DELLA<br />
CONGREGAZIONE DI S. MARIA<br />
DI MONTE OLIVETO,<br />
DELL’ORDINE DI S. BENEDETTO<br />
I Padri Cardinali, i Patriarchi, gli<br />
Arcivescovi, i Vescovi e quanti parteciperanno<br />
al prossimo Concistoro troveranno<br />
in questo Compendium il profilo biografico<br />
del Beato Bernardo Tolomei. Abate<br />
Fondatore della Congregazione di S. Maria<br />
di Monte Oliveto, dell’Ordine di S.<br />
Benedetto, nonché le tappe principali della<br />
Causa di beatificazione e di canonizzazione,<br />
e la Conferma di culto concessa da<br />
Innocenzo X (24 novembre 1644), Urbano<br />
VIII (4 dicembre 1645) e rinnovata da<br />
Clemente XI (4 dicembre 1713).<br />
I<br />
VITA E OPERE<br />
a) Giovinezza<br />
Bernardo Tolomei nacque a Siena da<br />
Mino <strong>dei</strong> Tolomei e, secondo una tradizione<br />
seicentesca, da Fulvia Tancredi, il 10<br />
maggio 1272. Ricevette al battesimo il<br />
nome di Giovanni. Sarebbe stato educato<br />
presso i Frati Predicatori, nel Collegio di S.<br />
Domenico di Camporegio, in Siena: fu promosso<br />
cavaliere (miles) da Rodolfo<br />
d’Asburgo († 1291). Studiò materie giuridiche<br />
nella sua città di origine: inoltre vi faceva<br />
parte della Confraternita <strong>dei</strong> Disciplinati<br />
di Santa Maria della Notte, attivi<br />
nell’Ospedale della Scala, al servizio <strong>dei</strong><br />
ricoverati. Una progressiva quasi totale cecità<br />
provocò la rinuncia ad una carriera pubblica.<br />
b) Esperienza eremitica<br />
Per realizzare in modo più assoluto il<br />
proprio ideale cristiano ed ascetico, nel<br />
1<strong>31</strong>3, insieme a due concittadini impegnati<br />
nella mercatura e nel commercio<br />
(Patrizio di Francesco Patrizi † 1347;<br />
Ambrogio di Nino Piccolomini † 1338),<br />
nobili senesi anch’essi appartenenti alla<br />
predetta confraternita, allontanandosi da<br />
Siena, si ritirò in Accona, possedimento<br />
della sua famiglia, a circa 30 km. a sud-est<br />
della città. In quella regione Giovanni (che<br />
nel frattempo aveva assunto il nome di<br />
Bernardo, per venerazione nei confronti<br />
del santo abate cistercense) insieme con i<br />
suoi compagni condusse vita eremitica. La<br />
vita penitente di questi laici eremiti si caratterizzava<br />
per la preghiera, il lavoro manuale<br />
e il silenzio.<br />
Verso la fine del 1<strong>31</strong>8 o all’inizio del<br />
1<strong>31</strong>9, immerso nella preghiera, ebbe la percezione<br />
oculare di una scala sulla quale vide<br />
salire, aiutato dagli angeli, <strong>dei</strong> monaci vestiti<br />
di bianco, attesi da Gesù e Maria. Il cronista<br />
olivetano Antonio da Barga (nel 1450<br />
ca.) assicura che Bernardo chiamò gli altri<br />
fratelli ed essi pure videro il segno della<br />
volontà divina nei loro riguardi, nella visione<br />
della “scala di Giacobbe” (Cronaca, 6: ed.<br />
I PADRI OLIVETANI, Per una rinnovata fedeltà.<br />
Fonti olivetane. I più importanti documenti, le<br />
più antiche cronache e le più rilevanti testimonianze<br />
letterarie, a cura di C. FALCHINI, Bose<br />
2003, p. 187).<br />
Non erano sacerdoti: però, a testimonianza<br />
di Antonio da Barga, “essi facevano<br />
celebrare i divini misteri da presbiteri devoti,<br />
da loro conosciuti” (Cronaca, 5; ed. cit., p.<br />
185).<br />
Il Cardinale Bertrando di Poyet, legato<br />
di Giovanni XXII (1<strong>31</strong>6-1334) allora residente<br />
in Avignone, venne a controllare l’osservanza<br />
del gruppo (tra il 1<strong>31</strong>6 e il 1<strong>31</strong>9),<br />
per verificare il loro rispetto della<br />
Costituzione 23 del II Concilio di Lione<br />
(1274) che proibiva la creazione di nuovi<br />
Ordini religiosi, e pertanto vietava la redazione<br />
di nuove Regole e Costituzioni.<br />
Quindi si proibiva l’istituzione di comunità<br />
indipendenti dal vescovo e si imponeva<br />
l’adozione di una Regola già approvata<br />
dalla Chiesa. Il legato, dopo aver verificato<br />
la situazione di Bernardo e <strong>dei</strong> suoi compagni,<br />
“fu pieno di venerazione e li esortò<br />
benevolmente a sottomettersi agli ordini<br />
del primate cattolico” (Cronaca, 4: ed. cit., p.<br />
185).