You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
VIVAVERDI<br />
36<br />
cinema<br />
MASSIMO SANI<br />
QUANTE VITE<br />
IN UNA<br />
di Mimmo Rafele<br />
Ci sono personalità che è difficile classificare,<br />
ingabbiare in una definizione,<br />
e Massimo Sani è sicuramente una di<br />
queste. Raffinato e profondo documentarista,<br />
certo, e al tempo stesso dirigente<br />
della più antica associazione degli autori<br />
cinematografici italiani, l’Anac. Ma<br />
anche, in gioventù, negli anni ’50, ricercatore<br />
al Mit, il prestigioso istituto<br />
statunitense di ricerche tecnologiche<br />
(studiava la gomma sintetica), e poi, una<br />
decina d’anni dopo, corrispondente dalla<br />
Germania di Epoca di Enzo Biagi…<br />
Molte vite in una, un’esistenza invidiabile<br />
se si pensa all’attuale immobilità<br />
sociale, a quanto ci mette un giovane oggigiorno,<br />
a raggiungere un obiettivo, un<br />
traguardo, ammesso che ci riesca. Eppure<br />
ancora oggi, che non è più esattamente<br />
un ragazzino, Massimo Sani parla<br />
della sua vita, del suo lavoro, delle sue<br />
passioni mai col tono dell’ has been, di<br />
chi si adagia sui ricordi di un passato<br />
pieno e gratificante, ma con l’entusiasmo<br />
e la proiezione verso il futuro di chi<br />
ha ancora un sacco da fare… Ed è lui<br />
stesso a suggerirmi la chiave, il “segreto”<br />
di tanta energia intellettuale e creativa:<br />
essere stato un adolescente alla fi-<br />
Negli anni cinquanta faceva ricerche sulle gomme sintetiche al Mit, il<br />
prestigioso Istituto di ricerca statunitense, poi è stato corrispondente di Epoca<br />
allora diretta da Enzo Biagi. Alla fine s’è imposto come un raffinato e profondo<br />
autore di magistrali documentari, capaci di divulgare ad alto livello grandi<br />
eventi della nostra storia. E da allora si è sempre battuto, in prima fila, per<br />
difendere al meglio la dignità e i diritti degli autori cinematografici.<br />
ne della guerra, quando tutto è finito e<br />
tutto è ricominciato. Sfollato a Verona<br />
durante i mesi più duri del conflitto,<br />
torna nella natìa Ferrara in tempo per<br />
prendere la maturità al liceo Ariosto,<br />
con Lanfranco Caretti. All’università si<br />
iscrive guardando al futuro, a una carriera<br />
che gli apra delle prospettive: sceglie<br />
chimica e si laurea brillantemente.<br />
Intanto, però, frequenta l’Afu, l’associazione<br />
ferrarese universitaria, detta<br />
anche 4S, ovvero Siamo Studenti Senza<br />
Soldi. Si faceva la fame in senso letterale,<br />
all’epoca, ma quei ragazzi erano<br />
sicuramente affamati anche di tutto<br />
quello che durante gli anni bui del fascismo<br />
era stato nascosto, censurato, rimosso.<br />
Così, insieme alla letteratura,<br />
all’arte, alla filosofia dell’Occidente libero,<br />
irrompe anche il cinema, i grandi<br />
autori scandinavi (Sjostrom, Mur-<br />
nau, Dreyer), quelli sovietici (Ejzenstejn,<br />
Pudovkin, Dziga Vertov), l’espressionismo<br />
tedesco, i drammi sociali di<br />
Renoir… In una piccola sala, l’Apollino,<br />
alla domenica mattina, Sani e i suoi<br />
amici (tra i quali Florestano Vancini,<br />
che sarebbe diventato anche lui un grande<br />
regista) guardano a occhi sbarrati tutta<br />
quella bellezza. Un impatto che ti può<br />
cambiare la vita. Massimo, infatti, comincia<br />
a lavorare alla Montecatini, studia<br />
il polistirolo, ma coi primi soldi che<br />
guadagna si compra una cinepresa 8<br />
mm., una Bauer, poi una Bolex Paillard<br />
16 mm. e usa ogni ritaglio di tempo per<br />
cominciare a girare i ‘suoi’ film. Documentari<br />
sulla sua città, arricchiti da piccole<br />
storie minimaliste. Uno di questi,<br />
Incontro sul fiume, lo vede il grande<br />
Blasetti e resta stupito dalla grazia e dalla<br />
profondità che questo ragazzo dimo-