Processo alla - Avvocato Carlo Priolo
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innovamento e circolazione delle élites. Lo studio della formazione mette in<br />
evidenza l'esistenza di tre canali privilegiati: l'eredità, la cooptazione e l'elezione.<br />
L'estinzione sembra a sua volta dipendere da tre motivi: la distruzione o l'esaurimento<br />
biologico, il cambiamento delle attitudini psicologiche, la decadenza che insorge nei<br />
momenti di disgregazione e di pericolo ed è accompagnata dall'"invasione di<br />
sentimenti umanitari e di morbosa sensibilità". In tali condizioni, per mantenere la<br />
stabilità sociale e assicurare la continuità delle élites al potere si può fare ricorso,<br />
simultaneamente o alternativamente, a due mezzi: eliminare le nuove élites insorgenti<br />
oppure assimilarle. Nel caso in cui nessuna delle due strategie venga perseguita, l'élite<br />
al potere è condannata a essere rovesciata violentemente da una rivoluzione. La<br />
storia, vero e proprio "cimitero delle aristocrazie", dimostra che il grado di conflitto<br />
tra élites varia al variare della loro circolazione e della loro permeabilità reciproca, e<br />
che solo quando si ha circolazione si ha stabilità. La teoria delle élites di Pareto trova<br />
la sua formulazione più completa negli ultimi capitoli del Trattato di sociologia<br />
generale. Ancora una volta il punto di partenza è costituito d<strong>alla</strong> constatazione<br />
dell'eterogeneità sociale per cui gli uomini sono "diversi fisicamente, moralmente,<br />
intellettualmente". Tale disuguaglianza è accresciuta dal fatto che, in ogni ramo<br />
dell'attività umana, vi sono individui che hanno indici più alti di capacità e altri che<br />
hanno indici più bassi. Coloro che hanno gli indici più elevati compongono la classe<br />
eletta, l'élite. Ogni società quindi è composta da élites e non élites; tuttavia, al fine di<br />
studiare la forma e il movimento di una società, Pareto ritiene di dover isolare come<br />
più rilevante la classe eletta. Questa si ripartisce a sua volta in due settori: la classe<br />
eletta di governo, che raccoglie tutti coloro che "hanno il cartellino di uffici politici<br />
non troppo bassi [...] e direttamente o indirettamente hanno parte notevole nel<br />
governo", e la classe eletta non di governo, che comprende i membri dello strato<br />
superiore che non occupano tuttavia posizioni di governo. La composizione delle<br />
élites dipende in ultima analisi da due fattori: 1) le principali motivazioni all'azione<br />
(chiamate "residui" da Pareto) che caratterizzano i loro membri; 2) i settori di attività<br />
più rilevanti per strutturare l'equilibrio sociale. Nel primo caso Pareto ritiene di<br />
primissimo rilievo i residui delle combinazioni e quelli che, al contrario, rivelano<br />
sentimenti a favore della persistenza degli aggregati. Nel secondo caso vengono<br />
indicati come fondamentali per la strutturazione della società i settori governativo,<br />
politico, economico e intellettuale. Rispetto <strong>alla</strong> distribuzione dei residui, quindi, le<br />
élites sono progressiste, innovative, aperte e tolleranti, oppure conservatrici,<br />
tradizionali, chiuse e autoritarie; rispetto al settore di attività si identificano invece<br />
élites governanti, politiche, economiche e intellettuali. Combinando assieme gli<br />
elementi appena descritti, la mappa dell'eterogeneità proposta da Pareto viene a<br />
configurare quattro coppie di élites, una per ogni settore di attività, ciascuna articolata<br />
al suo interno in due componenti, a seconda della preminenza dell'uno o dell'altro<br />
residuo. L'élite di governo si ripartisce tra coloro che governano con la forza e coloro<br />
che ricorrono all'astuzia; l'élite politica si scinde in materialisti e idealisti; l'élite<br />
economica si divide tra speculatori e redditieri; l'élite intellettuale si articola in<br />
scettici e dogmatici. Ogni società è quindi caratterizzata d<strong>alla</strong> diversa proporzione dei<br />
gruppi delineati e d<strong>alla</strong> modalità con cui avviene la circolazione fra un gruppo e<br />
l'altro. Il mutamento sociale dipende dal modo in cui avviene il passaggio di elementi<br />
d<strong>alla</strong> classe non eletta <strong>alla</strong> classe eletta; il mutamento politico è legato, più<br />
specificamente, al passaggio tra classe eletta non di governo e classe eletta di<br />
governo. Le varie forme di governo differiscono poi, quanto <strong>alla</strong> sostanza, a seconda<br />
della proporzione tra forza e consenso e, quanto <strong>alla</strong> forma, a seconda dei diversi<br />
modi in cui le componenti delle élites fanno ricorso all'una o all'altro.<br />
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