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Processo alla - Avvocato Carlo Priolo

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essere al di sopra di ogni sospetto”. Peraltro, dimentica che anche nei confronti delle forze<br />

dell’ordine si dovrebbe avere fiducia e rispetto, mentre dai tempi di Scelba sono state<br />

aggredite, delegittimate, mortificate, colpevolizzate dalle forze della sinistra, d<strong>alla</strong> c.d.<br />

intellighentia del Paese e da una parte della stessa Magistratura.<br />

Uno studentello del primo anno della facoltà di Sociologia saprebbe la differenza tra ciò<br />

che dovrebbe essere e ciò che è. Una differenza fondamentale tra discipline che<br />

affrontano la enunciazione di valori di civiltà dell’uomo (le c.d. verità logiche) e quelle che<br />

tentano di rappresentare e conoscere la realtà, ciò che è (verità empirica – modello<br />

nomologico inferenziale).<br />

Alle illuminate affermazioni dell’On. Fini ha fatto seguito l’acuta osservazione del leader<br />

del PD Massimo D’Alema: “ spetta ai Magistrati accertare un pentimento…..”. Con una<br />

metafora calcistica, il geniale Presidente della Camera dei Deputati ha, inoltre, sottolineato<br />

che “l’arbitro va rispettato”. Lodevole intenzione, ma l’arbitro è imparziale ?<br />

Viene da chiedersi, ma questi novelli predicatori del bene comune , oltre a dire delle banali<br />

ovvietà sul piano del dovrebbe essere e sbandare paurosamente su quello del come è, che<br />

conoscenze specifiche hanno acquisito per discettare sull’antico ricorrente problema della<br />

Giustizia in Italia? Le solite dichiarazioni generiche e superficiali, tanto vaghe da essere<br />

controproducenti.<br />

Uno è laureato in psicologia, l’altro ha la maturità classica; hanno fatto pratica politica a<br />

tempo pieno. Sono Maestri nel suscitare<br />

il consenso, nel convincere l’elettorato,<br />

nell’aggregare gruppi, partititi e<br />

movimenti, ma cosa sanno del problema<br />

Giustizia? Va detto che, a differenza di<br />

Fini, D’Alema è rimasto coerente (se la<br />

coerenza è una virtù) nel tempo sulle sue<br />

posizioni e dichiarazioni. All’On. Fini mi<br />

permetto di suggerire un remake su<br />

quanto ha detto e sostenuto dal 1990 sulla<br />

Giustizia e sui Magistrati.<br />

Ultima notazione! I competenti commentatori quando l’argomento, come ad esempio<br />

l’immigrazione, la sicurezza, trova nell’opinione pubblica alto disaccordo con le posizioni<br />

del loro giornale o della trasmissione <strong>alla</strong> quale partecipano, ci bacchettano sulla differenza<br />

tra realtà fotografata dalle statistiche e la percezione della gente. Sfugge a questi saggi<br />

commentatori che è la percezione (studiata d<strong>alla</strong> psicologia sociale) a determinare il<br />

consenso o il dissenso (la democrazia per intenderci) e non, purtroppo, le statistiche che<br />

vengono confinate nelle biblioteche delle Università. Se faccio “percepire” (anche se non è<br />

vero) che Berlusconi è un ladro, truffatore, corrotto, corruttore, mafioso, violentatore di<br />

minorenni, maschilista maltrattatore di escort, la percezione vince sulla realtà ed il gioco è<br />

fatto.<br />

Regioni ed enti locali, la finta democrazia<br />

Il cittadino pagante non si accorge di nulla. Non avverte di avere più democrazia, di<br />

esercitare un rapporto diretto con l’Amministratore del suo comune, della sua<br />

provincia, della sua regione, della sua comunità montana. Non avverte di tutelare<br />

meglio i suoi diritti, di avere più servizi, più assistenza, di poter colloquiare con il<br />

funzionario pubblico al servizio del cittadino. Avverte soltanto che la burocrazia<br />

(termine improprio per non individuare il soggetto responsabile) aumenta, che la<br />

prepotenza e l’ignavia del pubblico dipendente (salve le eccezioni ) aumentano in<br />

progressione geometrica all’aumento degli enti pubblici. Verifica che non avendo<br />

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