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Processo alla - Avvocato Carlo Priolo

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commetta questi banali errori di valutazione al solo scopo di sostenere la scesa in<br />

campo di Montezemolo contro Berlusconi. Già l’operazione “dimettiti”, Fini, Rutelli,<br />

Casini ed il socio occulto Montezemolo del 14 dicembre non ha avuto l’esito sperato.<br />

Cipolletta affronta anche il tema della rivoluzione liberale, tradita dal Governo<br />

Berlusconi, che vorrebbe far rinascere l’IRI e Mediobanca. Anche su questo tema<br />

l’economista supporter dell’arcangelo Montezemolo scivola paurosamente.<br />

Ancora ci è di aiuto Dahrendorf che ha rilevato come i grandi gruppi bancari e le<br />

burocrazie finanziarie, pensano solo a loro stessi, mutando la natura del capitalismo.<br />

Prima c'era il capitalismo di risparmio, fondato sullo spirito di responsabilità nel lavoro<br />

innovativo e sul limitare i consumi immediati, così da poter disporre di un domani<br />

soddisfacente. Dopo si è passati in modo sempre più spensierato al capitalismo di<br />

debito, ispirato allo sganciare il denaro circolante dal lavoro o dai prodotti realmente<br />

innovativi e al consumare nell'immediato senza freni , così da poter accaparrarsi subito<br />

il massimo possibile in barba agli altri. Dahrendorf sottolineava che sperimentalmente<br />

il capitalismo di debito indipendente dal debito non può reggere. Cioè non può reggere<br />

un capitalismo distaccato dal tempo e dalle persone. Occorre escogitare un rinnovato<br />

sistema che inglobi sì la volontà consumistica indotta appunto dal risparmio, ma che ci<br />

preservi d<strong>alla</strong> selvaggia logica fuori del tempo del capitalismo di debito. Perciò ancora<br />

una volta non può esserci un modello rigido. Ora più che mai occorre reinnescare un<br />

mercato funzionante, che attinga <strong>alla</strong> libera inventiva di ciascuno, che venga regolato<br />

da una partecipazione prodotta dal conflitto democratico e che sia attenta non solo agli<br />

interessi dei possessori di un determinato bene, ma anche agli interessi dei cittadini che<br />

vivono attorno a quello stesso bene e dal cui processo produttivo sono influenzati.<br />

Niente di tutto questo si può fare in una logica che prescinda d<strong>alla</strong> libertà individuale e<br />

che voglia puntare ad un modello statico illudendo di poter agire senza il pericolo di<br />

sbagliare. Pericolo di sbagliare che è insito ed inscindibile nella attività umana. Con<br />

Dahrendorf, siamo costretti a registrare che per alcuni, la libertà rimane una pura e<br />

semplice espressione verbale di comodo che, nonostante priva di contenuti politici,<br />

assolve quanti ritengono di militare in formazioni ideali che ad essa si richiamano,<br />

svolgendo così il poco nobile ruolo d’utili idioti asserviti al neo capitalismo autoritario<br />

da cui ricevono l’ordine perentorio di smetterla di pensare, riuscendovi, per altro senza<br />

sforzo, <strong>alla</strong> perfezione. Poi il Dott. Cipolletta, in ossequio al compito affidatogli, ci<br />

parla della legge elettorale, che consente di mandare in Parlamento solo le persone che<br />

vengono nominate il base al loro grado di servilismo nei confronti dei capi. Omette<br />

Cipolletta di segnalare che qualsiasi legge elettorale determina tale risultato, prima con<br />

la legge proporzionale con preferenze (poi abolita con il referendum), poi il<br />

mattarellum in parte proporzionale e in parte con i collegi uninominali, dove le<br />

coalizioni dei partiti contrapposti indicavano chi volevano, ora il c.d. porcellum. Ci dica<br />

il Dott. Cipolletta quale deve essere la legge elettorale che possa favorire l’amico<br />

Montezemolo.<br />

Il sacco dell’informazione<br />

“Il Corriere della Sera”, “La Stampa”, “La repubblica “, “Il Messaggero” e la gran<br />

parte dei giornalisti che ogni giorno su 121 quotidiani, in gran parte pagati dai<br />

contribuenti, formano la c.d. opinione pubblica, determinano la fine di politici e partiti,<br />

creano la nascita di nuovi leaders e movimenti, in breve generano la democrazia ed<br />

alimentano la coscienza dei cittadini, orientando le scelte politiche. Immaginifici<br />

commentatori, una pervicace sottovalutazione dell’impegno comunicativo, una grave<br />

irresponsabilità degli effetti collaterali di una informazione superficiale, emotiva,<br />

inadeguata spesso utilizzata a fini di lotta politica di gruppi, di imprese, lobby e partiti.<br />

Se non siamo un paese serio e normale è dovuto anche <strong>alla</strong> incapacità, al deficit di<br />

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