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I MISTERI DI MITHRA<br />

di Saoshyant, futuro Salvatore degli uomini, nato da<br />

una vergine: questi assieme ad Ohrmazd, sacrificando<br />

il toro Hatayos dà via al Rinnovamento finale<br />

(frašo-kereti) durante il quale verranno resuscitati tutti<br />

gli uomini per prendere parte alla battaglia finale tra<br />

bene e male.<br />

La nascita di Mitra da una vergine in una grotta il 25<br />

dicembre (la Chiesa stabilirà la nascita di Cristo lo<br />

stesso giorno nel IV secolo d.C.) con la visita del<br />

nascituro da parte dei Re Magi, magoi persiani,<br />

l’episodio della roccia colpita da cui scaturisce acqua<br />

(ritrovato in Mosè e Pietro), il periodo di permanenza<br />

sulla terra di 33 anni, l’ultima cena con il pane e il vino<br />

(frutti del sacrificio del corpo e del sangue del toro) e<br />

successiva ascesa in cielo, corrispondenza del nome del<br />

massimo grado (Papa, dall’abbreviazione di Pater<br />

Patrum, Pa.Pa.). Mitra è anche ritenuto essere il<br />

Salvatore degli uomini e nel giorno del Giudizio<br />

giudicherà le anime che verranno destinate nel<br />

paradiso 23 o nell’inferno. Nel rituale si nota l’analogia<br />

nei tre momenti iniziatici dei gradi inferiori del<br />

mitraicismo e i sacramenti: battesimo (corax),<br />

comunione (nymphus), Cresima (Miles). Anche in altri<br />

elementi del Cristianesimo si nota la sovrapposizione<br />

con il culto di Mitra. Oltre alla figura del Cristo anche<br />

quella dell’Arcangelo Michele offre immediate analogie<br />

con Mitra: l’Arcangelo Michele è un angelo guerriero,<br />

protettore degli spadaccini, il cui colto si trova in<br />

presenza di grotte e cavità naturali. Tale culto nasce<br />

dalla leggenda del cacciatore che, ferito un toro bianco,<br />

lo insegue dentro una grotta dove appare l’Arcangelo.<br />

Michele, nell’iconografia in cui uccide il drago (o il<br />

demonio), rappresenta la vittoria sugli stati più bassi<br />

dell’essere nella costante Grande Guerra Santa, mentre<br />

nell’iconografia in cui appare con la bilancia<br />

rappresenta la psicostasia, la pesatura delle anime<br />

durante il Giudizio Universale; tutti elementi ben<br />

presenti nella storia di Mitra e del suo rituale.<br />

Il culto iranico di Mithra era stato in grado di unire<br />

32<br />

Difesa della Tradizione<br />

di Alessandro Riccardi<br />

(Gargoyle)<br />

l’eredità iranica al sincretismo greco-romano: i misteri<br />

di Mitra avevano integrato ed assimilato correnti<br />

specifiche dell’età imperiale romana, come l’astrologia,<br />

speculazioni escatologiche, culto solare. Ma nonostante<br />

leredità orientale la lingua liturgica era il latino e i capi<br />

dei Misteri provenivano dalle popolazioni italiche e da<br />

quelle delle province romane: erano inoltre assenti<br />

pratiche mostruose ed <strong>org</strong>iastiche. Queste qualità<br />

stabilirono il successo del mitraicismo tanto da spingere<br />

Ernest Renan a citare la frase “se il cristianesimo fosse<br />

stato fermato nella sua espansione per via di qualche<br />

malattia mortale, il mondo sarebbe stato mitriaco” 24 .<br />

Ma la Grande ruota gira, i cicli si compiono: a nulla<br />

potè la spiritualità mitriaca contro il naturale<br />

decadimento che avanza con le età cosmiche. Nel III<br />

secolo d.C. i culti solari popolari di Mitra ed Apollo<br />

iniziarono a fondersi nel sincretismo del Sol Invictus:<br />

Aureliano, figlio di una sacerdotessa del Sole, rende<br />

ufficiale il culto nel 274 d.C. Costituisce un nuovo<br />

corpo di sacerdoti (pontifex solis invicti) ed attribuisce<br />

al Sol invictus le vittorie in Oriente. La perdita della<br />

Dacia e le invasioni dei popoli del Nord, che distrussero<br />

molti templi, contribuirono al declino del culto. La<br />

crescita del cristianesimo favoreggiata da Costantino e<br />

la vittoria di questo a Ponte Milvio (l’onirico episodio<br />

del “in hoc signo vinces”) segna la fine del mitraicismo.<br />

In seguito l’Imperatore Giuliano cercò di restaurare il<br />

culto e di limitare l’avanzata della religione cristiana,<br />

ma il decreto di Teodosio del 391, nel quale venivano<br />

vietati culti non cristiani, ne sancì definitivamente la<br />

fine. I templi vennero distrutti, o nel migliore dei casi<br />

sopra di essi vennero erette chiese e basiliche.<br />

Tuttavia, grazie alla sopravvivenza archeologica dei<br />

templi e al sincretismo religioso del culto mitriacocristiano,<br />

abbiamo la possibilità di percorrere a ritroso<br />

le origini della spiritualità 25 , in un cammino che ci<br />

riporti all’unione con l’unico Principio generatore<br />

rappresentato nei millenni con tanti volti, tante forme,<br />

tanti nomi.<br />

23 Dal sanscrito paradesha, “paese supremo”, altopiano del primo popolo di lingua sanscrita,<br />

culla dei primi uomini pensanti divini. Successivamente pairidaeza in iranico da pairi-<br />

“attorno” diz- “creare”.<br />

24 Ernest Renan, Marc Aurèle, p. 579<br />

25 Vedi escursioni dell’Associazione Culturale Thule Italia - Gruppo Escursionismo<br />

Archeologico - Sezione regionale LATIVM, presso il monte Soratte, (Rivista Thule Italia n° 19<br />

e 20 del 2007) e presso il Mitreo di S.Prisca.

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