10.04.2013 Views

7 - thule-italia.org

7 - thule-italia.org

7 - thule-italia.org

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Non poteva che cominciare con le meravigliose parole<br />

di Catullo questo articolo dedicato a Diana, frutto di<br />

un’escursione sul lago di Nemi che ha visto come<br />

protagoniste le donne della Sezione Femminile<br />

dell’Associazione Thule Italia.<br />

“Panoramica del Lago di Nemi”<br />

L’analisi del mito di Diana rischia di farsi in ogni<br />

momento troppo lunga e non solo per una predilezione<br />

culturale e religiosa delle autrici.<br />

Sono stati in molti a scrivere della Potnia per<br />

eccellenza, l’incarnazione della regalità femminile, la<br />

Signora delle selve e delle fiere, cercheremo quindi, per<br />

non divagare troppo, di toccare i punti salienti del mito<br />

di Diana cominciando dall’iconografia classica che la<br />

vede con l’arco e il cane, evidentemente cacciatrice. Si<br />

tratta però di una rappresentazione in realtà molto<br />

tarda come tarda è l’associazione della Dea alla luna.<br />

Il nome “Diana” deriva dalla radice sanscrita Div<br />

dalla quale l’aggettivo dius, luminoso, splendente, ma<br />

non di luce lunare, questo è certo; Lucina, “la dea del<br />

luogo chiaro”, splende della luce che filtra attraverso le<br />

fronde degli alberi nei boschi che sono il suo tempio.<br />

L’appellativo di “Luminosa” e anche “Lucifera”, la<br />

sua raffigurazione vicino a fuochi o torce accese e il<br />

fatto che nella selva Ariccia, antica sede del culto di<br />

Diana Nemorense, venisse mantenuto un fuoco<br />

perennemente acceso, fanno pensare a un culto<br />

sovrapponibile a quello di Vesta ma molto più vecchio.<br />

Nelle rappresentazioni più antiche, come spesso accade<br />

per le divinità del Principio, la Dea non aveva forma<br />

umana, veniva invece raffigurata come una torcia o<br />

una fiamma, accompagnata dai cervi o cerva lei stessa.<br />

Il cervo è, nella tradizione indoeuropea, simbolo di<br />

rinnovo e regalità, per fare un esempio a noi vicino e<br />

sicuramente molto più famoso di altri, lo ritroviamo,<br />

in Europa, nelle saghe irlandesi (ricordiamo, fra le<br />

tante, la leggenda della Dea Cerva Sadb, signora dei<br />

Sidhe e legata a Finn mac Cumaill, l’eroe guerriero del<br />

ciclo del Leinster e capo delle Fianna, le bande di<br />

guerrieri a servizio del re d’Irlanda ma, soprattutto,<br />

incarnazione del Dio detto anche “lo Splendente”).<br />

Ancora una volta il Mito, che sia per diffusione o<br />

ancestrale, ci ricorda che un filo conduttore lega la<br />

storia non scritta di numerose popolazioni<br />

tramandandone l’origine senza bisogno di ricorrere<br />

all’archeologia, la storiografia e le scienze “moderne”<br />

in genere.<br />

“Statua che raffigura Diana Cacciatrice<br />

(Piazza principale di Nemi)<br />

Antonella Tucci / Pellegrinaggio a Nemi 57

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!