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Quella ideale. Una identificazione ideale, virtuale, la vera adozione di un<br />
figliastro. Questo mondo, apparentemente reale, è tutto poggiato sui valori ideali!<br />
In esso chi ha realmente lo stesso ideale di Dio è una sorta di Dio terra-terra.<br />
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Dio è Assoluto, è Tutto e Niente, nello stesso tempo. Non puoi dargli nessun<br />
attributo senza dargli anche quello opposto, altrimenti, da Assoluto, lo rendi<br />
Relativo. Ogni uomo, creato da Lui, in se stesso è niente, è uno 0.<br />
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Perché l’Assoluto si determini in modo relativo, in relazione a un mondo<br />
soggettivo che di per sé vale 0 (perché è solo opera dell’Assoluto), dobbiamo<br />
partire dalla base di un DATO ASSOLUTO (che possa avere un qualsiasi valore):<br />
assumiamo allora N, simbolo matematico attribuito a “qualsiasi valore”.<br />
A questo punto bisogna introdurre una realtà che sia percepita in potenza di uno<br />
0 e che sia basata su N. La matematica ci dice che essa si esprime come N 0 e che è<br />
sempre 1, qualunque valore numerico corrisponda a N.<br />
Abbiamo ottenuto in questo modo, complesso e potenziale, la DIVINITA’ del<br />
numero UNO, ossia un potere che vale SEMPRE.<br />
Sarà possibile, da ora in poi, poggiandoci sui puri rapporti della matematica,<br />
dare origine concreta ad un mondo in potenza, fantastico, espresso per numeri, a<br />
partire da chi sia 0 di per sé, ma possa considerare tutto in base a pure potenzialità<br />
matematiche, ossia a congetture personali legate ad un calcolo soggettivo.<br />
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Intanto come uno che conosce l’organizzazione assoluta e relativa di questo<br />
mondo, tanto bene che te l’ho espressa in modo facile ed esatto.<br />
L’Assoluto ha assunto la valenza di tutto il ciclo numerico posto alla base del<br />
conteggio personale. In sostanza la N ha adottato virtualmente il valore 10. Non a<br />
caso ma per il computo cibernetico 2 1 +2 3 =10, che aggiunge il tempo +2 (da –1 a<br />
+1) in cui il volume unitario realizzato in quei due tempi è +2 3 = 8.<br />
Ecco, Dio si presenta come D.10… =DIO (te lo mostra…, senza fartelo capire!)<br />
Io vedo e decifro quest’oracolo… perché mi riconosco in Chi l’ha fatto.<br />
Io, Romano sono un Dio dimezzato, un 5 (come le dita della mano) dato da 0<br />
+10, che si moltiplica per ½. E così sono il mezzo per la mano che Dio (10) dà<br />
all’uomo (0). Sono il definitivo mediatore tra Dio e l’uomo, il Ro=Re (i fratelli<br />
Romolo e Remo) che dà la mano con le 2 nature. Non lo è Gesù, che è Dio, D.10.<br />