caratterizzazione biomeccanica dei tendini e dei legamenti del piede
caratterizzazione biomeccanica dei tendini e dei legamenti del piede
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Caratterizzazione anatomica e morfometrica <strong>del</strong> <strong>piede</strong><br />
contatto con il suolo; il secondo cuneiforme forma la chiave di volta, e costituisce con il<br />
secondo metatarso, che lo prolunga in avanti, l’asse <strong>del</strong> <strong>piede</strong>, l’apice <strong>del</strong>la volta. Questo<br />
arco è sotteso dal tendine peroniero laterale lungo che agisce così potentemente sulla<br />
curvatura trasversale. A livello <strong>del</strong>la coppia scafoide/cuboide, l’arco trasversale appoggia<br />
solo con la sua estremità esterna formata dal cuboide. Lo scafoide, sospeso al di sopra <strong>del</strong><br />
suolo, appoggia in modo precario sul cuboide con la sua estremità esterna. La curvatura di<br />
questo arco è mantenuta dalle espansioni plantari <strong>del</strong> tibiale posteriore.<br />
La curvatura trasversale <strong>del</strong>la volta è mantenuta da tre muscoli, che sono, dall’avanti<br />
all’indietro: l’abduttore <strong>del</strong>l’alluce a direzione trasversale, il peroniero laterale lungo, il più<br />
importante sul piano dinamico, che formando un sistema tensore obliquo in avanti ed in<br />
dentro, agisce su tutti e tre gli archi, le espansioni plantari <strong>del</strong> tibiale posteriore, che ha un<br />
ruolo soprattutto statico, costituendo un sistema tensore obliquo in avanti ed in fuori.<br />
La curvatura longitudinale <strong>del</strong>l’insieme <strong>del</strong>la volta è controllata dall’abduttore <strong>del</strong>l’alluce<br />
in dentro, e il flessore proprio, l’abduttore <strong>del</strong> quinto dito in fuori. Tra questi due estremi, il<br />
flessore comune <strong>del</strong>le dita, il suo accessorio ed il flessore plantare breve mantengono la<br />
curvatura <strong>dei</strong> tre raggi mediani ed anche <strong>del</strong>l’esterno. Sotto carico l’arco anteriore si<br />
appiattisce e si allarga da una parte e dall’altra <strong>del</strong> secondo metatarso. La distanza si<br />
accresce di 5 mm tra il primo ed il secondo metatarso, di 2 mm tra il secondo ed il terzo, di<br />
4 mm tra il terzo ed il quarto, di 1,5 mm fra il quarto ed il quinto: così complessivamente<br />
sotto carico l’avam<strong>piede</strong> si allarga di 12,5 mm. Durante le fasi iniziali <strong>del</strong> passo, la<br />
curvatura <strong>del</strong>l’arco anteriore scompare e tutte le teste metatarsali poggiano sul suolo con<br />
pressioni diverse. La curvatura trasversale diminuisce anche a livello <strong>dei</strong> cuneiformi ed a<br />
livello <strong>del</strong>lo scafoide e contemporaneamente questi due archi tendono a ruotare attorno al<br />
loro appoggio esterno di un angolo proporzionale all’appiattimento <strong>del</strong>l’arco interno.<br />
Figura 1.10: Rappresentazione schematica <strong>del</strong>l'arco longitudinale visto dal lato interno <strong>del</strong> <strong>piede</strong> (riga tratteggiata<br />
a sinistra) e dal lato esterno <strong>del</strong> <strong>piede</strong> (a destra)<br />
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Caratterizzazione <strong>biomeccanica</strong> <strong>dei</strong> <strong>tendini</strong> e <strong>dei</strong> <strong>legamenti</strong> <strong>del</strong> <strong>piede</strong>