БРОНЗИНО В ОСОБНЯКЕ БЕРГА BRONZINO A VILLA BERG
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ce a Neuchatel quella dell’Olivetano. Nel 1524 Lefevre aveva pubblicato una traduzione<br />
parziale dei Salmi; ed è a tale traduzione volgare - in particolare al Salmo 136<br />
(135), cui se ne collegano altri - che si può ricondurre il motto di Lucrezia, poiché<br />
l’amour che esso celebra non è quello romantico, umano, di un uomo per la sua sposa,<br />
ma quello eterno di Dio. Nella Vulgata tutti i versetti di questo salmo che celebra<br />
il Signore per aver scelto Israele si concludono con le parole «quoniam in aeternum<br />
misericordia eius», «perché eterna è la sua misericordia». Il testo della versione del<br />
1530 di Lefevre suona: «Car sa miséricorde est eternellement» (l’addove la traduzione<br />
francese moderna recita: «car son amour n’a pas de fin)». Carità, misericordia,<br />
amore: il potere eterno dell’amore cristiano era, come sosteneva Cantimori, il centro<br />
dell’evangelismo fiorentino.<br />
Dopo il 1531 Lefevre trovò protezione presso la corte della regina di Navarra Margherita<br />
d’Angoulême, sorella di Francesco I. Tra i protégés della regina c’era anche Clément<br />
Marot, che come Bartolomeo era stato dapprima al servizio della famiglia reale;<br />
ma né questa protezione, né l’abiura dell’eresia «luterana» pronunciata a Lione -<br />
della quale i Panciatichi furono forse testimoni - riuscirono a salvarlo dall’esilio. I Salmi<br />
divennero una sorta di compendio della Bibbia protestante, e a Ginevra nel 1542<br />
Calvino incoraggiò Marot - senza successo - a completare la sua traduzione. Una prima,<br />
piccola parte di questa traduzione era uscita a stampa nel 1539, seguita da altre<br />
raccolte nel 1541, nel 1542 (a Lione) e nel 1543; il Salmo 136 (135) non vi era compreso,<br />
ma le parole in questione comparivano anche nel 118 (117). Nell’edizione del<br />
1543 sono tradotte con «que sa grande miséricorde / dure perpetuellemenr», e il finale<br />
suona come segue:<br />
Tu es le seul Dieu que j’honore,<br />
aussi san fin je te chanteray:<br />
tu es le seul Dieu que j’adore,<br />
aussi sans fin t’exalteray.<br />
Rendez à Dieu louange, et gloire,<br />
car il est benin et clement:<br />
qui plus est, sa bonté notoire<br />
dure perpetuellement.<br />
Dalla produzione poetica di Marot, in cui i temi religiosi erano indissolubilmente legati<br />
a quelli secolari, trasse ispirazione Margherita d’Angoulême. Una delle interlocutrici<br />
del poema Les quatre dames et les quatre gentilzhommes (Lione 1547) celebra la<br />
perennità della forza dell’amore divino contrapposta alla natura ingannevole dell’amore<br />
umano in parole che riecheggiano il motto di Lucrezia:<br />
Et plus je voy qu’il ne fait que mentir,<br />
plus verité<br />
me fait monstrer extreme Charité,<br />
et vraye amour pleine de purité<br />
n’avoir ne fin ne terme limité,<br />
car tousjours dure...<br />
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