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БРОНЗИНО В ОСОБНЯКЕ БЕРГА BRONZINO A VILLA BERG

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«Ritratto di Andrea Doria<br />

in veste di Nettuno»<br />

PHILIPPE COSTAMAGNA<br />

1545-1546 circa<br />

Olio su tela, 115 x 53 cm<br />

Milano, Pinacoteca di Brera, Reg. Cron. 1206<br />

ISCRIZIONI: in alto a sinistra: «A. DORIA»<br />

Per meglio comprendere le ragioni che presiedettero alla sua ideazione e dissipare alcune<br />

incertezze, in particolare a proposito della sua datazione, dobbiamo riportare<br />

questa opera eccezionale al suo contesto di origine, il musaeum degli uomini illustri<br />

creato da Paolo Giovio nella sua residenza di Borgovico. Vasari, seppur citando il dipinto<br />

all’interno di una serie di ritratti risalenti a epoche diverse, colloca la sua esecuzione<br />

subito dopo il ritorno dell’artista da Pesaro nel 1532; ciò nondimeno, questa<br />

tavola può essere accostata per via stilistica ad alcune opere posteriori e in particolare<br />

alla decorazione della cappella di Eleonora di Toledo in Palazzo Vecchio, realizzata<br />

tra il 1540 e il 1545. Il suo rapporto con i ritratti di imperatori di Tiziano - che servirono<br />

di modello per le effigi del museo gioviano dopo il 1540 - e quelli di Totila e<br />

dei capi ottomani commissionati a Francesco Salviati nel 1540 ci induce a pensare che<br />

esso sia posteriore al 1543, anno in cui Giovio acquisì una visione più sistematica della<br />

propria collezione (cfr. ID., Scritti d’arte, ed. Maffei 1999, pp. 112-179). Il fatto che<br />

l’umanista possedesse ritratti di mano del Bronzino sembra indicare che egli si fosse<br />

prima rivolto a Cosimo, con il quale intratteneva eccellenti rapporti e di cui l’artista<br />

era diventato pittore ufficiale. Sembra infatti poco probabile che Giovio avesse ordinato<br />

il dipinto direttamente al Bronzino, pur essendo, a detta di Vasari, «amico suo»,<br />

dal momento che era solito avvicinare cardinali, principi e letterati - Pietro Aretino,<br />

tra gli altri - per ottenere le opere. Il 30 luglio del 1546 Giovio ringraziava il maggiordomo<br />

di Cosimo, Pier Francesco Riccio, per l’invio di un ritratto del duca eseguito<br />

dal Bronzino.<br />

Questo dipinto, identificabile nel «Ritratto di Cosimo de’ Medici» oggi a Sydney, Art<br />

Gallery of New South Wales, è una replica autografa del ritratto ufficiale di Cosimo<br />

che il Bronzino aveva eseguito nel 1543. Esso si collocava alla perfezione nella serie<br />

dei capi militari - tra il ritratto di Alfonso d’Avalos e quello di Vincenzo Cappello, per<br />

esempio - e accanto a effigi di figure dell’antichità come Pirro (per le incisioni di Tobias<br />

Stimmer raffiguranti questi personaggi si veda l’edizione degli Elogia virorum<br />

bellica virtute illustrium di Giovio del 1575, pp. 329, 335, 361). La raccolta gioviana<br />

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