10 Fig. 2.- Trieste: Piazza Grande nel 1797 vista da SW. Da sinistra: il teatro San Pietro; la chiesa di S. Pietro e S. Rocco; il Municipio con l’arco <strong>della</strong> Loggia e l’edificio magistratuale (cancelleria). In primo piano la colonna di Carlo VI, l’unica struttura rimasta immutata (stampa di Pietro Nobile). Fig. 3.- Il palazzo Biserini (1802) in Piazza Lipsia, dal 1817 sede <strong>della</strong> Scuola Reale e di Nautica. La chiesa <strong>della</strong> Madonna del Soccorso è stata rifatta nel 1864 (stampa del 1835 circa; vista da N).
11 Nel 1793 il governatore de Brigido e de Colletti si accordarono per trasferire a Trieste l’Accademia degli Arcadi Romano-Sonziaci, biblioteca compresa. La sede fu trovata al piano terra dell’antico Palazzo Curiale, poi teatro San Pietro, in Piazza Grande (fig. 1, 2). Nel 1796 i circa quattromila libri dell’Arcadia furono donati al Municipio, che istituì la Biblioteca pubblica <strong>della</strong> città di Trieste, con sede al I piano dell'edificio magistratuale (poi civica contabilità), sempre in Piazza Grande. Direttore <strong>della</strong> biblioteca, dal 1796 al 1805, fu Giuseppe de Colletti. Nel frattempo al Capuano, morto improvvisamente nel 1795, era succeduto Michele Andrea Stadler de Breitweg, un tirolese che ventidue anni prima era stato uno dei migliori allievi di padre Orlando, del quale conservò l’impostazione dei corsi. Nel 1807 il governo di Francesco I intendeva riorganizzare gli studi di matematica e nautica a Trieste, integrandoli con materie commerciali. Nel giugno 1807 la scuola si trasferì nella casa Hoffman al n. 2 di Piazza Cavana (fig. 21). Nel 1809 il compito di riorganizzare gli studi fu affidato a Giuseppe Prechtl, che avrebbe poi diretto il politecnico di Vienna, ma il progetto si arrestò a causa <strong>della</strong> guerra con Napoleone. Le prime due occupazioni francesi di Trieste (22 marzo - 24 maggio 1797; novembre 1805 - 3 marzo 1806) erano state troppo brevi per interferire con l’attività scolastica. La terza occupazione durò invece quattro anni: iniziò il 14 ottobre 1809 con la pace di Vienna e terminò con il ritorno degli austriaci il 13 ottobre 1813. In questo periodo la vita <strong>della</strong> città ebbe dei profondi cambiamenti; i commerci subirono un brusco calo, causato dal blocco francese delle vie di terra e da quello inglese delle rotte Adriatiche. L’onda lunga <strong>della</strong> rivoluzione accentuò lo spirito italiano <strong>della</strong> città; l’Arcadia Romano-Sonziaca si sciolse, dando origine al Gabinetto di Minerva che Domenico Rossetti fondò il 1 gennaio 1810: questa società culturale è tuttora esistente ed attiva. La biblioteca pubblica attraversò momenti critici: fu traslocata prima in via del Casino di Sanità (fig. 1; ora via Armando Diaz) e, partiti i francesi, in via del Corso. Anche l’attività <strong>della</strong> scuola nautica sembra sia stata ridotta o sospesa; nell’agosto 1810 fu lasciata la sede di Piazza Cavana: lezioni furono probabilmente tenute nell’ex Collegio dei Gesuiti. Il governo austriaco, al suo ritorno, volle riprendere il progetto di potenziamento forzatamente interrotto. Nel 1813 la scuola fu provvisoriamente sistemata nella casa Jenner, dietro il palazzo del Municipio in via <strong>della</strong> Procureria n. 4 e 6 (fig. 1, 21), dove rimase sino all’agosto 1814, quando fu di nuovo spostata nella precedente sistemazione di Piazza Cavana. Finalmente un nuovo decreto di Francesco I del 2 febbraio 1817 formalizzò la costituzione dell’ I.R. Scuola Reale e di Nautica in una sede nuova e decorosa, il palazzo Biserini. Questo palazzo a due piani, eretto nel 1802, prende il nome dalla famiglia che ne fu proprietaria dal 1804. L’edificio è situato nella zona sudoccidentale <strong>della</strong> città, accanto alla chiesa <strong>della</strong> Beata Vergine del Soccorso (fig. 3). Vi alloggiarono gli intendenti francesi; l’ultimo di questi nel 1813 fece demolire gli antistanti ruderi del vecchio convento di San Francesco, aprendo un’ampia area che fu chiamata Piazza Lüzen per ricordare la vittoria di due anni prima sui prussiani. Il palazzo Biserini fu riadattato in forme neoclassiche nel 1813-17 dall'architetto Pietro Nobile; il nome <strong>della</strong> piazza fu cambiato in Piazza Lipsia, per commemorare la vittoria su Napoleone del 16-19 ottobre 1813. Nel 1820 anche la biblioteca pubblica si trasferì dalla via del Corso al palazzo Biserini, per iniziativa del suo direttore, Giuseppe de Lugnani; tre anni dopo la fusione con la biblioteca dell’Accademia diventò ufficiale, e nacque la Biblioteca