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Stravisi F. 2006 - Dip. Scienze della Terra

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sua attività il gabinetto nautico si chiamò meteorologico (POGLIACCO, 1954). Le<br />

sue osservazioni originali (tre al giorno, dal 1 gennaio 1841 al 30 giugno 1868;<br />

pressione atmosferica, temperatura dell’aria, umidità relativa, precipitazioni,<br />

stato del cielo, direzione del vento, fenomeni particolari) sono raccolte in otto<br />

Repertori manoscritti oggi conservati all’Istituto Sperimentale Talassografico di<br />

Trieste (fig. 22). Nella pagina iniziale del primo di questi quaderni è scritto:<br />

“Le osservazioni registrate in questo Repertorio ebbero cominciamento il 1°<br />

gennajo 1841 sotto la direzione del professore di matematica e nautica<br />

teorica signor dottore Vincenzo Gallo, che volle incaricarsene per<br />

corrispondere a grazioso invito <strong>della</strong> Direzione (Giuseppe de Lugnani) dell’<br />

i.r. Accademia (Atti <strong>della</strong> Direzione per l’anno 1840 N° 353). Sul declinare<br />

del Dicembre 1840 gli strumenti principali di meteorologia vennero stabiliti<br />

all’altezza di piedi parigini 45 (14.6 m) sopra il livello medio del mare, e<br />

collocati in un cassettone di legno larice (che occupa per metà il vano di una<br />

finestra del quarto piano dell’edifizio dell’i.r.Accademia) affine di garantirli<br />

dalla nociva influenza del vento GL (greco-levante, ossia ENE). Il<br />

pluviometro e l’anemoscopio vennero stabiliti sul terrazzo che termina<br />

l’edifizio, vale a dire a piedi parigini 48 (15.6 m) di elevazione sopra il livello<br />

medio del mare. I due termometri, l’igrometro, il pluviometro e l’anemoscopio<br />

sono stati espressamente costruiti dal signor Franco Gianelli meccanico<br />

dell’i.r. Accademia; il termometrografo è <strong>della</strong> fabbrica del fisico milanese<br />

signor Bellani, ed il barometro è quello stesso di cui l’Accademia valevasi per<br />

l’addietro nelle osservazioni di meteorologia.<br />

Trieste li 30 Dicembre 1840”.<br />

Da notare alla fine l’accenno al barometro già in uso alla scuola. Ulteriori<br />

informazioni sono riportate da GALLO (1846) in sette lettere sulla meteorologia da<br />

lui inviate a Palomba, che le pubblicò in un suo libro:<br />

lettera 1: descrizione degli strumenti meteorologici,<br />

lettera 2: medie barometriche orarie dell'anno 1845,<br />

lettera 3: medie barometriche diurne dell'anno 1845,<br />

lettera 4: tavola dei confronti barometrici,<br />

lettera 5: osservazioni udometriche fatte in Trieste dal 1841 al 1845,<br />

lettera 6: sulle temperature medie in Trieste negli anni 1841-1845,<br />

lettera 7: medie mensili ed annue dell'umidità relativa dal 1841 al 1845.<br />

Riproduciamo qui la prima lettera, che descrive la stazione dal punto di vista<br />

operativo.<br />

“Dacchè Trieste ha l'onore di trovarsi ascritta alle stazioni più importanti<br />

per la meteorologia comparata delle diverse parti d'Italia e delle estere<br />

contrade, cioè dall'anno 1841, la sua Accademia di commercio e di nautica si<br />

è fatta un dovere di regolare le osservazioni di meteorologia sopra un piano<br />

consentito da quattro antesignani <strong>della</strong> scienza: l'Antinori in Firenze, il<br />

Quetelet in Bruxelles, il Kupfler in S. Pietroburgo e il Lamont in Monaco. E'<br />

mio divisamento di consegnare alla sua Raccolta Scientifica i principali<br />

risultamenti delle osservazioni di questa I.R. Accademia nel periodo di<br />

cinque anni, cioè dall'anno 1841 a tutto l'anno 1845, e credo però necessario<br />

d'incominciare con un breve cenno sugli strumenti. Le osservazioni si fanno<br />

tre volte al giorno: a 7 ore di mattina, a 2 e a 10 ore di sera, tempo vero. Gli<br />

strumenti sono collocati a 45 piedi di Parigi (14.6 m) sopra il livello medio<br />

dell'Adriatico. Osservazioni termometriche. I termometri coi quali si osserva

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