Stravisi F. 2006 - Dip. Scienze della Terra
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Fig. 5.- Il palazzo Biserini in Piazza Hortis, attualmente sede del Museo e <strong>della</strong> Biblioteca Civica.<br />
Il terzo piano è stato edificato nel 1857 (vista da NW; foto del 1950 circa).<br />
L’osservatorio meteorologico di Trieste e la stazione di S. Andrea<br />
Il 1 gennaio 1903 entrò ufficialmente in funzione (MAZELLE, 1907) la nuova<br />
stazione meteorologica presso la sede di Villa Basevi (fig. 6, 7, 21;). Nel novembre<br />
1918, finita la grande guerra, l’Osservatorio passò alle dipendenze del Regio<br />
Comitato Talassografico Italiano. Nel 1919 fu istituito il Regio Istituto Geofisico,<br />
con competenze nella sismica, nella meteorologia e nell’oceanografia e sede<br />
nell’edificio <strong>della</strong> precedente stazione zoologica di Sant’Andrea (fig. 8); la<br />
direzione fu affidata a Francesco Vercelli (22/10/1883 - 24/11/1952). Il Regio<br />
Osservatorio Astronomico rimase a Villa Basevi, e la stazione meteorologica fu<br />
trasferita all’Istituto Geofisico nel 1920. Nel 1938-1939 furono costruite le case ad<br />
est lungo la via Murat, che hanno fortemente alterato il regime dei venti. Nel<br />
1939 l’Istituto Geofisico passò al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) col<br />
nome di Istituto Talassografico di Trieste. Durante la seconda guerra mondiale,<br />
nel 1944, la zona portuale <strong>della</strong> città fu più volte bombardata dall’aviazione<br />
alleata: il 10 giugno la sede del Talassografico andò completamente distrutta. La<br />
capanna meteorologica nel giardino dell’Istituto fu risparmiata, e le relative<br />
misure poterono continuare; gli uffici ed i barometri vennero invece trasferiti<br />
provvisoriamente in via del Lazzaretto Vecchio n. 10. Nel marzo 1945 l’ Istituto<br />
Sperimentale Talassografico di Trieste (IST) passò al Ministero dell’Agricoltura e<br />
delle Foreste, mantenendo le sue competenze in oceanografia e meteorologia;<br />
accanto ad esso venne creato l’ Osservatorio Geofisico (l’odierno OGS- Istituto<br />
Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale). Nel 1949 si iniziò la<br />
ricostruzione dell’edificio, a tre piani, con una caratteristica torretta di 31 m per<br />
gli anemometri ed i solarimetri (fig. 9); il 22 agosto 1950 i barometri (fig. 12)<br />
furono ricollocati nella nuova sede al n. 2 del passeggio S. Andrea, ora Viale<br />
Romolo Gessi (POLLI, 1953; PICOTTI, 1955).