Stravisi F. 2006 - Dip. Scienze della Terra

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18 Fig.12.- Ufficio meteorologico al pianoterra dell’Istituto Sperimentale Talassografico di Trieste: i barometri di controllo (il barometro normale Fuess n. 20 k è quello di sinistra) ed il barografo sistema Sprung della Fuess. Fig. 13.- Torretta dell’Istituto Sperimentale Talassografico di Trieste (anno 1982). Anemometro SIAP VT 127 (IST), anemografo SIAP VT 1450 (AM). Piranometri ed eliofanografi (IST e AM).
19 Alla fine del 1955 fu completata la costruzione dell’ala sudest dell’edificio, che racchiude e separa il giardino dalla via Murat; contemporanea è la costruzione, su questa stessa via all’incrocio con la via Hermet, di una casa che supera di quattro piani la torretta e la scherma fortemente dai venti del secondo quadrante (fig. 14). Da allora la stazione meteorologica del Talassografico non ha subito altri cambiamenti, a parte il rinnovo degli strumenti. Nel 1985 l’Istituto è ritornato sotto il controllo del Consiglio Nazionale delle Ricerche; nel 2001 è stato accorpato ad altri organi del CNR aventi analoghe competenze, diventando la sezione di Trieste dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR). Della stazione meteorologica di Sant’Andrea si sono presi carico all’inizio, nel 1920, Francesco Vercelli ed i suoi collaboratori. Tra questi fu poi Silvio Polli a raccogliere il testimone: per merito suo anche le vicissitudini belliche poterono essere superate senza gravi danni. Grazie alla sua abbondante produzione scientifica e divulgativa ed alla collaborazione con la stampa locale, Polli impersonò, dagli anni ’50, la “meteorologia triestina”. Durante la sua attività il reparto di meteorologia del Talassografico contava numerose persone, ricordate negli Annuari, preposte al cambio dei diagrammi, all’elaborazione dei dati, all'esecuzione delle osservazioni ed alla diramazione dei bollettini meteorologici alla radio ed alla stampa tre volte al giorno. Dopo il suo pensionamento nel 1971, la stazione meteorologica fu affidata a Giorgio Pieri e, nel 1974, a Franco Stravisi. Fu un altro periodo di cambiamenti; vista la progressiva riduzione del personale, il servizio di diffusione dei bollettini fu passato alla locale stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare, il cui ufficio allora si trovava in una stanza al terzo piano dell’Istituto. Fu introdotto l’uso del computer, mediante il quale venivano archiviati i dati, pur sempre ricavati dai diagrammi analogici, e preparate le tabelle sino allora manoscritte (ANNUARI 1976-1979; STRAVISI e al., 1986); all’inizio si usava l’elaboratore del centro di calcolo dell’Università finchè, nel 1979, l’Istituto potè acquistarne uno “personale”. Nel 1987 Stravisi passò definitivamente all’Università di Trieste; la stazione ha continuato la sua attività in seno al reparto di fisica del Talassografico, come documentato negli Annuari. Fig. 14.- La torretta dell’Istituto Sperimentale Talassografico di Trieste nel 1994, vista da N. Si notano le case del 1938 ad est lungo la via Murat e la casa all’inizio della via Hermet che scherma gli anemometri dai venti del II quadrante.
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