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Come parlano le immagini Cosa dicono le parole Cosa ... - Babalibri

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48<br />

TOPIPITTORI Il viaggio di una stella<br />

VOLO SENZA MAPPA<br />

Il viaggio di una stella dà corpo a un desiderio che accarezziamo fin dalla culla,<br />

quello di volare. Sembra non esserci luogo più adatto della capanna di Bet<strong>le</strong>mme<br />

per richiamare gli adulti alla laicità del<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> e del<strong>le</strong> <strong>immagini</strong> e i bambini alla<br />

vivezza dei simboli.<br />

1<br />

2<br />

A guardare la punta di un albero di Nata<strong>le</strong>, non si direbbe.<br />

Non si direbbe che la stella posta in cima al tradiziona<strong>le</strong><br />

abete rechi con sé tracce di una storia mil<strong>le</strong>naria. Né la si<br />

direbbe giunta da distanze incommensurabili o nata per volare,<br />

immobi<strong>le</strong> com’è, quando il libro di Giovanna Zoboli e<br />

Marina Del Cinque narra che al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> di questo addobbo,<br />

c’è un viaggio lungo, magico, per la maggior parte del tempo<br />

aereo e senza mappa, indecifrabi<strong>le</strong> finché la provenienza<br />

di ta<strong>le</strong> decorazione rimane circoscritta all’ambito puramente<br />

commercia<strong>le</strong>: grandi magazzini, laboratori artigianali e<br />

negozi cinesi alla medesima stregua. Il viaggio di una stella<br />

festeggia il periodo natalizio ri<strong>le</strong>ggendo secondo un’ottica<br />

tutta ce<strong>le</strong>ste uno dei passi più ce<strong>le</strong>brati dei Vangeli, quello<br />

della nascita di Gesù Bambino. Accanto al titolo, un sottotitolo<br />

inquadra il clima onirico e spiritua<strong>le</strong> dell’itinerario<br />

intrapreso. Il testo e <strong>le</strong> <strong>immagini</strong>, per scorrere, si appoggiano<br />

alla voce e al<strong>le</strong> visioni di un tipografo sconosciuto che il 24<br />

dicembre compie un sogno: il Sogno del tipografo stanco la<br />

notte di Nata<strong>le</strong>.<br />

«Sopra la foresta di Ti, una notte, apparve una stella. La stella,<br />

abbandonata la foresta di Ti, si mise in viaggio.» 1 Stando<br />

al risultato cui giungono <strong>le</strong> due autrici – un oggetto in quattro<br />

colori, a più fogli uniti a fisarmonica, per una lunghezza<br />

corrispondente a svariate decine di centimetri, adatto a essere<br />

svolto, riavvolto, appeso, riposto nella custodia che lo contiene<br />

2 –, l’episodio religioso sa emanciparsi dall’iconografia<br />

canonica del presepe con Maria, Giuseppe, il bue, l’asinello,<br />

i pastori, i Re Magi. Per questi motivi, Il viaggio di una stella<br />

dovrebbe trovare automaticamente ospitalità tra i percorsi di<br />

<strong>le</strong>ttura che hanno al centro il momento del Nata<strong>le</strong> e incon-<br />

trare estimatori tra gli appassionati di presepi popolari, viventi,<br />

meccanici. Sembra non esserci luogo più adatto della<br />

capanna di Bet<strong>le</strong>mme per richiamare al<strong>le</strong> rispettive figure e<br />

ruoli laici i bambini e i genitori.<br />

Il viaggio di una stella non cita visivamente figure umane ed<br />

evita accuratamente rappresentazioni realistiche. Gli adulti,<br />

più dei bambini, si chiederanno perché. Paesaggi, atmosfere,<br />

personaggi, sono creati attraverso l’alternanza dei colori<br />

bianco, rosso, nero, oro, e il principio compositivo del “tema<br />

con variazioni”. Le <strong>le</strong>ttere alfabetiche, qualora non rientrino<br />

nella parte superiore della pagina, dedicata al testo, hanno<br />

lo scopo di fondare geometrie maggiori: disegni. Sono<br />

montagne di “V”, flutti di famiglie di gotiche 3 , giung<strong>le</strong> sorte<br />

dall’intrico di maiusco<strong>le</strong> senza grazie, profili di mercanti<br />

tratteggiati con i segni di punteggiatura, angeli provenienti<br />

dal<strong>le</strong> aste curve molto aperte di certe “s”, “z”, “d”, cammelli<br />

e magi salutati da composizioni a caratteri Fraktur. Mentre<br />

si <strong>le</strong>gge questa storia ne affiora implicitamente una diversa,<br />

non più basata su un artificio narrativo, bensì sulla storia<br />

della stampa e della tipografia. Si viene a conoscenza di figure<br />

importantissime nel campo del disegno di caratteri, quali<br />

Gutenberg, Jenson, Manuzio, Bodoni, Garamond, Didot, e<br />

si studiano alcuni concetti tipografici (caratteri mobili, crenatura,<br />

font, occhiello, spaziatura, eccettera). Quel<strong>le</strong> della<br />

calligrafia, della storia della stampa e del<strong>le</strong> sue tecniche sono<br />

autentiche peripezie, che potrebbero appassionare, tanto più<br />

se correlate al<strong>le</strong> vicende del<strong>le</strong> tecnologie e dei supporti correnti<br />

(computer, e-book, iPad).<br />

Il codice visivo su cui si basa Marina Del Cinque è intriso<br />

di moduli costruttivi ripetibili. Letto sospendendo ogni<br />

giudizio specialistico in materia di <strong>le</strong>ttering, esso è un gioco<br />

puro di punti, linee e superfici 4 , avrebbe scritto Kandinsky.<br />

Il piacere di disegnare con <strong>le</strong> paro<strong>le</strong> è palpabi<strong>le</strong> anche per chi<br />

osservi alfabeti, ma non li sappia <strong>le</strong>ggere: bambini piccoli e<br />

piccolissimi si intende, che di questo libro hanno a disposizione<br />

tutto il retro (più di 200 cm di lunghezza), qualora<br />

decidessero di colorare, disegnare, raccontare. Sperimentarsi<br />

nel disegno-scrittura, a mano, con i timbri, con Photoshop,<br />

libera dalla frustrazione di “non saper disegnare”, chi non si<br />

destreggia nella copia dal vero e tuttavia è amante dei segni<br />

grafici e del linguaggio iconico. Potrebbe coronare la <strong>le</strong>ttura<br />

di questo libro una visita guidata alla Tipoteca Italiana di<br />

Cornuda (in provincia di Treviso).<br />

3<br />

4<br />

49

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