The Journal of Decorative and Propaganda Arts - UCLA Department ...
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complessiva della sua oper^-Merope,la raccoltadi canzoni pubblicate originalmente<br />
su un quotidiano alarga diffusione, 1/ Coryiere clella Sera,tra rl<br />
191L e il1912, in occasione della guerra italo-rurca di Libia. Si tratta ormai di<br />
vera e propria poesia di propag<strong>and</strong>a, rivolta soprattutto ad esaltare le gesta<br />
della Marina italiana nobilit<strong>and</strong>o gli ar,venimenti correnti atrraverso il parallelo<br />
con imprese e awenimenti gloriosi della tradizione "italica", ciod anche del-<br />
I'imperialismo romano.<br />
Il tema della nave e della navigazione d uno dei motivi predileni da<br />
D'Annunzio, carico di molteplici risonanze metaforiche. Tuno il poema eplcoallegorico<br />
della "Laus Vitae" che cosrituisce il primo volume delle laucti,<br />
(Maia), d basato sul motivo della navigazione riassunro nei versi finali con una<br />
citazione del motto di Fompeo Magno tratto da Plutarco: "Necessario<br />
d navigare,<br />
/ vivere non d necessario". L'immagine della navigazione nella "Laus<br />
Vitae" si riferisce in particolare al "folle volo" dell'Ulisse dantesco, interpretaro<br />
come atto eroico di trasgressione ed esplorazione che supera i limiti umani. La<br />
navigazione eroica della "Laus Vitae" d perd soprartutto una merafora dell'invenzione<br />
estetica. viaggi<strong>and</strong>o nella tradizione dalla Grecia classica a carducci,<br />
la scrittura dannunziana ne esplora tutti i luoghi "santi" (con una tappa fondamentale<br />
nella Sistina di Michelangelo), traendone l'ispirazione per una sintesi<br />
assoluta e superumana che prelude o (secondo il gioco paronomastico con il<br />
proprio nome che D Annunzio usa a pii riprese) annuncia l'awento di un'<br />
epica moderna. La guerra di Libia sembra improwisamente privare I'immagine<br />
della navigazione eroica del suo carattere speculativo e letterario, proponendo<br />
la presenza reale di autentici eroi e combattenti protagonisti di ar.<br />
venimenti epici. Si tratta in reald del preludio non a un'epica, ma alla tragedia<br />
che sar), anche per D'Annunzio, la prima guerra mondiale. L'immagine assurda<br />
e gr<strong>and</strong>iosa, nel parco del Vittoriale, della nave da guerra lilglia in disarmo,<br />
donata a D'Annunzio dalla Marina italiana e collocata nel 1925 su un<br />
promontorio a picco sul lago, circondata da cipressi e con la prua decorata da<br />
unavittoria alata di bronzo (monumento ai caduti dello scultore Renato<br />
Brozzi), d una testimonianzapatetica ed eloquente dei miti dannunziani della<br />
navigazione e della vittoria (fig. 9).<br />
D'Annunzio invia le sue poesie propag<strong>and</strong>istiche in Italia dalla Francia, dove si<br />
trova "in esilio" dal marzo del 1910. "Giammai fuor d'amore o fuor di debiti"<br />
durante gli anni trascorsi a Settignano presso Firenze nella villa La capponcina,<br />
prima con la Duse e poi con una serie di altre amanti con cui conduceva una<br />
vita sfarzosa da "principe rinascimentale", D'Annunzio erastato costretto a mettere<br />
all'asta tutti i suoi averi e a fuggire letteralmente all'estero per sottrarsi ai<br />
creditori che lo assediavano. con la pubblicazione, nel 1910, clel gr<strong>and</strong>e romanzo<br />
allegorico.&rrse che siforse cbe no, in cui si celebra I'eroismo cil un<br />
altro tipo di "folle volo" (quello appunro dei pionieri dell'areonaurica:<br />
D'Annunzio stesso fa la sua prima esperienza di volo a Montichiari nel 1909, in<br />
occasione del primo circuito aereo internazionale), emergono nell'opera di<br />
D'Annunzio i segni di un'ennesima meramorfosi. All'esaltazione epica del volo<br />
come metafora dell'eroismo sovraumano e della volonti di potenza, si contrappone<br />
infatti nel romanzo il senso angoscioso dell'esistenza come labirinto in<br />
cui le scelte individuali, sia sentimentali che intellettuali, sono inevitabilmente<br />
false ed illusorie, perch6 l'unica realti, al di l) del gioco molteplice delle apparenze<br />
e della seduzione erotica e retorica da cui l'uomo si lascia awincere<br />
credendo di essere libero, d la malattia, la dissoluzione del corpo e la morte.<br />
con questo romanzo prendono il via l"'esplorazione d'ombra" e il registrcr<br />
"notturno"<br />
della prosa poetica dannunziana. In brani di prosa occasionale e in<br />
frammenti autobiografici detti "Faville del Maglio" che D Annunzio invia al<br />
DAPA Inverno 1987