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The Journal of Decorative and Propaganda Arts - UCLA Department ...

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oggetti che D'Annunzio integra nella"Stanzadella Musica": uno Steinway appartenuto<br />

a Liszt ( oggi al Museo della Scala), il calco dei vohi di Liszt e di<br />

Beethoven e vari altri cimeli musicali. All'edificio centrale che diviene la sua dimora<br />

privata, D'Annunzio d) il nome monastico di Prioria, per sottolineare la<br />

sua intenzione di ritirarsi a una vita contemplativa, e di sottrarsi all'attenzione<br />

pubblica di ex legionari, ammiratori, corteggiatori e creditori che continuano<br />

comunque ad assediarlo tutta la vita. Entrare nella prioria d come essere ammessi<br />

in un monastero di clausura sia per I'aspetto cupo e severo degli stalli di<br />

legno di cori cinquecenteschi con cui sono rivestite le pareti del vestibolo e<br />

della sala d'attesa (detta "Oratorio Dalmata"), che per le immagini sacre, le<br />

antiche statuette di santi in legno policromo, e i simboli francescani che decorano<br />

questi ambienti angusti e, come quasi tutte le stanze della prioria, fiocamente<br />

illuminati.<br />

Fer la ristrutturazione di alcuni ambienti e per la decorazione della prioria,<br />

oltre che per la costruzione nel parco del complesso architettonico di edifici e<br />

luoghi sacrali a cui dar) il nome di "Santa Fabbrica del Vittoriale", D'Annunzio<br />

si awale della collaborazione di Gian carlo Maroni (1893-1952). pr<strong>of</strong>essore di<br />

disegno architettonico, diplomato all Accademia di Brera nel I9I9, Maroni d<br />

praticamente sconosciuto qu<strong>and</strong>o D'Annunzio gli d) l'incarico di consulente<br />

tecnico e direttore di tutti i lavori del Vittoriale. Si tratta di una collaborazlone<br />

quotidiana che durer) tutta la vita. Maroni, che aveva ristrutturato molte case<br />

private sul Garda danneggiate dalla guerra (d inoltre autore della monumentale<br />

centrale elettrica del Ponale tutrora in posizione cospicua sul porto di Riva<br />

del Garda) diventa uno strumento nelle mani di D'Annunzio. Dal Casseretto, Ia<br />

casa colonica adattataadabitazione e studio, scambia continuamente messaggi<br />

col "Com<strong>and</strong>ante", anche nel cuore della notte. Su ordine di D'Annunzio si occupa<br />

oltre che dei pro€Jetti, della costruzione, e del reperimento ditappezzerie,<br />

arredi ed og4etti d'arte, anche di questioni finanziarie,della servitir, e di<br />

commissioni gr<strong>and</strong>i e piccole di tuni i generi, divenendo un vero e proprio<br />

"maestro "magister<br />

di casa". D'Annunzio lo definisce de uiuis ttrpidibus".La<br />

devozione di Maroni, che si definisce "spettatore di prima fila" nel teatro dannunziano,<br />

dura anche dopo la morte del poeta. Nel decreto che fa seguito alla<br />

donazione del Vittoriale al popolo italiano nel1923 con ruto quello che conteneva<br />

e con quello che si sarebbe aggiunto in seguito, e alla trasformazione<br />

del Vittoriale in monumento nazionale nel 1925, d sancito I'impegno dello<br />

Stato a completare anche dopo la morte eventuale di D'Annunzio i lavorr progettati,<br />

sempre sotto la sovrintendenza di Maroni. con la trasformazione del<br />

vittoriale in Rrndazion e neI 1937 (amministrata da un presidente e da un consiglio<br />

nominati dal capo dello stato; la nomina spetta tuttora al presidente della<br />

Republica Italiana), si stabilisce inoltre che i diritti d'autore di D'Annunzio<br />

siano tutti devoluti alla Fondazione. Maroni, membro a vita del Consiglio di<br />

Amministrazione, porta in effetti avanti dopo la morte di D'Annunzio nel 193g<br />

la costruzione del teatro greco per 1500 spettatoriiniziatanel 1934 e del<br />

Mausoleo monumentale (fig. 7). Il Mausoleo, ispirato al tumulo romano e composto<br />

di tre gironi concentrici a guisa di gironi danteschi, d progettato per<br />

ospitare su un colle del parco undici sarc<strong>of</strong>agi romani, dieci per i caduti di<br />

Fiume, e uno per i resti dello stesso D'Annunzio. Ambedue le costruzioni, cosi<br />

tipiche dell'uso sincretico che l'oratoria e la poesia civile dannunziane fanno<br />

dellatradizione classica (con forme e strategie riprese dalla retorica e dall'architettura<br />

fasciste), vengono completate, rispettivamente, nel 1953 e nel 1955,<br />

ciod dopo la m<strong>of</strong>te dello stesso Maroni. Lo stesso Mausoleo fornisce un esempio<br />

della "fascistizzazione" degli ideali estetici dannunziani, se come sembra, d<br />

vero che il disegno mastodontico e piuttosto brutale del monumento non<br />

DAPA Inverno 1987 33

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