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The Journal of Decorative and Propaganda Arts - UCLA Department ...

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nelle sue cento e cento pagine immagini, aneddoti, spezzoni e calchi di discorsi<br />

precedenti in un <strong>and</strong>irivieni labirintico che cerca inutilmente di definire<br />

I'io dannunziano, configur<strong>and</strong>osi come discorso perennemente frammentario<br />

ed incompiuto che solo I'invenzione del suicidio pud reintegrare auna precaria<br />

e prowisoria condizione di organicit).<br />

Nelle modifiche architettoniche apportate alla Prioria, il lavoro di Maroni consiste<br />

soprattutto in un impreziosimento delle strutture esistenti per mezzo di<br />

dettagli architettonici, cornici, lesene, frammenti decorativi, porticati, logge ed<br />

archi, secondo le istruzioni di D'Annunzio. Con la sistemazione progressiva del<br />

parco (che, grazie ad acquisti di terreni e propriet) limitr<strong>of</strong>e tra il L922 e 1l<br />

Ig35,raggiunge una superficie complessiva di nove ettari), e la graduale edificazione<br />

del complesso architettonico monumentale, Maroni ha modo di<br />

creare delle strutture nuove in cui la reinterpretazione di stili e motivi classici<br />

tipica dell'architettura "italica" degli anni del fascismo, coincide con una semplificazione<br />

delle forme e con un maggior rigore geometrico che si sostituiscono<br />

all'esuberante decorativismo iniziale. Gli edifici di Maroni, tuttavia, non<br />

hanno il carattere monumentale e gr<strong>and</strong>ioso delle opere di Marcello Piacentini<br />

(con l'eccezione del Mausoleo) e sono ingentiliti da motivi ornamentali tratti<br />

da Bramante e da Brunelleschi. Nel 1926, congli introiti dell'Edizione Nazionale,<br />

iniziano i lavori per 1o Schifamondo (fig. 11), I'adiacente Museo di<br />

Guerra, e i loggiati. I loggiati collegano fra loro gli edifici dellaPiazzetta<br />

Dalmatadavanti allaPrioria, con il pilo di pietra (decorato con varie scritte e<br />

con una serie di maschere) che fa da base ad una antenna su cui d infissa la<br />

statuetta lignea dellaVergine della Dalmazia. Nel Museo (che doveva essere<br />

"vivo",<br />

ciod anche teatro di conferenze, concerti e mostre ) tre logge avrebbero<br />

dolrrto ospitare i cimeli delle imprese di guerra in terra, in mare e in<br />

cielo. Nella cupola del gr<strong>and</strong>e salone centrale d sospeso infatti l'aereoplano<br />

del volo su Vienna. (Il museo, mai completato, funge oggi da auditorium<br />

della fondazione).<br />

Il vero museo-teatro pubblico d perd lo stesso parco, con, oltre alla nave<br />

ruslia"altare degli italiani", una trama di piccole architetture, di pili da cui<br />

sorgono alberi di nave, di edicole, steli funerarie e tabernacoli disposti strategi<br />

camente sulleterrazze alberate e fiorite raccordate da scalinate e rampe di pietra.<br />

Ognuno di questi piccoli monumenti, a cui D'Annunzio abitualmente accompagnava<br />

i visitatori "graditi", spieg<strong>and</strong>one i significati e interpret<strong>and</strong>o i<br />

simboli e i motti che vi sono effigiati o sovrapposti, celebra episodi della<br />

Guerra e di Fiume alludendo, come la poesia civile e I'oratoria di D'Annunzio,<br />

all'eroismo guerriero dellatradizione greco-romana e ai temi religiosi cristiani<br />

del sacrificio che prelude alla resurrezione. Oltre a reduci ed exJegionari,trai<br />

visitatori si annoverano innumerevoli letterati ed artisti italiani e stranierei, ed<br />

ospiti illustri di ogni genere, tra cui lo stesso Mussolini (fig. 15). L'Arengo, sosta<br />

fondamentale nel parco, d un piccolo recinto rotondo limitato da un basso sedile<br />

continuo di pietra, e circondato da una serie di colonne e capitelli di vari<br />

ordini e stili, ognuna delle quali celebra una "vittoria", compresa la sanguinosa<br />

sconfitta di Caporetto. Addit<strong>and</strong>o la colonna di marmo nero, D'Annunzio<br />

spiegava che si era trattato di una vittoria morale dell'Italia su se stessa. In<br />

questo luogo sacro, racconta il fedele ex legionario Manlio Barilli, Gabriele<br />

D'Annunzio compiva le sue cerimonie e celebrava i suoi riti patriottici con<br />

i fedeli in occasione di ricorrenze e anniversari (AlVittoriale con Gabriele<br />

D'Annunzio, Firenze: Bemporad, 1930).<br />

Le riflessioni di Barilli esprimono eloquentemente l'effetto che la visita al<br />

DAPA In'"'erno 1987

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