Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
«Che importanza ha l'effettivo trascorrere del tempo? Solo le persone superficiali impiegano anni per liberarsi<br />
da un'emozione. Chi sia padrone di sé può porre temine a una sofferenza con la stessa facilità con cui inventa un<br />
piacere. Non voglio essere in balia delle mie emozioni. Voglio servirmene, goderle e dominarle.»<br />
«È terribile, Dorian! Qualche cosa ti ha completamente trasformato! A vederti sei sempre il meraviglioso<br />
ragazzo che, ogni giorno, era solito venire nel mio studio a posare. Ma allora eri semplice, naturale, affettuoso, eri la<br />
creatura più innocente del mondo. Ora, non so che cosa ti è successo: parli come se non avessi né cuore né pietà. È<br />
l'influenza di Harry, lo vedo.»<br />
Il giovane arrossì e, avvicinandosi alla finestra, guardò per qualche istante il giardino verde che tremolava sotto<br />
l'intensa luce solare. «Basil, ad Harry io devo molto,» disse alla fine, «più di quanto devo a te. Tu mi hai insegnato<br />
soltanto ad essere vanitoso.»<br />
«Bene, ne sono punito, Dorian... o lo sarò un giorno.»<br />
«Non capisco che cosa vuoi dire, Basil,» esclamò Dorian voltandosi. «Non capisco che cosa vuoi dire. Che<br />
cosa vuoi?»<br />
«Voglio il Dorian che ero solito dipingere,» disse tristemente il pittore.<br />
«Basil,» disse il giovane, avvicinandosi a lui e posandogli una mano sulla spalla, «sei arrivato troppo tardi. Ieri,<br />
quando ho saputo che Sibyl Vane si era uccisa...»<br />
«Si era uccisa! Santo cielo! Non ci sono dubbi?» gridò Hallward, fissandolo con un'espressione d'orrore.<br />
«Mio caro Basil! Non penserai che si tratti di un volgare incidente? Naturalmente si è suicidata.»<br />
Basil Hallward si nascose il volto tra le mani. «È terribile,» mormorò scosso da un brivido.<br />
«No,» disse Dorian Gray, «non c'è nulla di terribile in questo. È una delle grandi tragedie romantiche di questa<br />
epoca. Di regola, gli attori conducono una vita estremamente mediocre. Sono bravi mariti o mogli fedeli, o qualche cosa<br />
altrettanto noiosa. Sai quello che voglio dire: valori borghesi e tutto il resto. Quanto era diversa Sibyl! Ha vissuto la più<br />
bella delle sue tragedie. Era sempre un'eroina. L'ultima sera che recitò, quella in cui l'hai vista, recitò male perché aveva<br />
conosciuto la realtà dell'amore. Quando ne conobbe l'irrealtà, morì, come avrebbe dovuto morire Giulietta. Ritornò nella<br />
sfera dell'arte. Vi è qualche cosa della martire in lei: la sua morte ha tutta la patetica inutilità del martirio, tutta la sua<br />
bellezza sprecata. Ma, come ti stavo dicendo, non devi pensare che non abbia sofferto. Se tu fossi venuto ieri, in un<br />
certo momento, verso le cinque e mezzo, o le sei meno un quarto, mi avresti trovato in lacrime. Anche Harry, che era<br />
qui e che mi aveva portato la notizia, in realtà, non ha sospettato quel che stavo passando. Ho sofferto immensamente.<br />
Poi tutto è finito. Non posso ritornare a vivere un'emozione. Nessuno può, salvo gli individui sentimentali. E tu sei<br />
orribilmente ingiusto, Basil. Vieni qui per consolarmi. Questo è molto gentile da parte tua. Però mi trovi consolato e ti<br />
arrabbi. Proprio come le persone pietose! Mi ricordi una storia che mi ha raccontato Harry di un certo filantropo che<br />
aveva passato vent'anni della sua vita cercando di raddrizzare un torto, o di far modificare qualche legge ingiusta... ho<br />
dimenticato di cosa si trattasse precisamente. Alla fine riuscì nel suo intento e ci rimase malissimo: non aveva<br />
assolutamente più nulla da fare e quasi morì di ennui trasformandosi poi in un misantropo convinto. E a parte questo,<br />
mio caro vecchio Basil, se davvero vuoi consolarmi, insegnami piuttosto a dimenticare quel che è successo o a vederlo<br />
sotto la giusta angolatura artistica. Non è stato Gauthier a scrivere qualche cosa sulla consolation des arts? Ricordo di<br />
aver preso in mano un giorno nel tuo studio un libretto rilegato in pergamena e di aver trovato per caso questa<br />
bellissima frase. Bene, non sono come quel giovane di cui mi hai parlato quando eravamo insieme da Marlow, quello<br />
che era solito dire che la seta gialla poteva consolare di tutte le miserie della vita. Amo le belle cose che si possono<br />
toccare e tenere in mano: i vecchi broccati, i bronzi patinati, le lacche, gli avorii scolpiti, gli ambienti raffinati, il lusso,<br />
la pompa... tutte queste cose possono dare molto. Ma per me è ancor più importante il temperamento artistico che esse<br />
creano o che comunque rivelano. Come dice Harry, divenire lo spettatore della propria vita, significa sfuggire i fatti<br />
dell'esistenza che ci fanno soffrire. So che ti stupisce sentirmi parlare così. Non ti sei reso conto di quanto mi sono<br />
sviluppato. Quando mi hai conosciuto ero ancora uno scolaretto, ora sono un uomo. Ho nuove passioni, nuovi pensieri,<br />
nuove idee. Sono diverso, ma non devi volermi meno bene, sono cambiato, ma devi essere, sempre mio amico.<br />
Naturalmente sono molto affezionato a Harry, ma so che tu sei migliore di lui. Tu non sei più forte - temi troppo la vita<br />
- ma sei migliore. E quanto siamo stati felici insieme! Non abbandonarmi, Basil, e non litigare con me. Sono quello che<br />
sono. Non c'è altro da dire.»<br />
Il pittore si sentiva stranamente commosso. Quel giovane gli era infinitamente caro e la sua personalità aveva<br />
segnato la grande svolta nella sua arte. Non sopportava l'idea di rimproverarlo ancora. Dopotutto, la sua indifferenza era<br />
semplicemente uno stato d'animo passeggero. C'erano tante buone cose in lui, tante cose nobili.<br />
«D'accordo, Dorian,» disse alla fine con un triste sorriso, «non ti parlerò più di questa orribile faccenda. Spero<br />
solo che non si faccia il tuo nome. Oggi pomeriggio ci sarà l'inchiesta. Sei stato chiamato a testimoniare?»<br />
Dorian Gray scosse il capo e nel sentire la parola «inchiesta» un'ombra di noia gli passò in viso. C'era qualche<br />
cosa di rozzo e volgare in tutte le cose di questo tipo.<br />
«Non sanno il mio nome,» rispose.<br />
«Ma lei lo sapeva di certo.»<br />
«Solo il nome di battesimo e sono assolutamente sicuro che non lo ha detto a nessuno. Mi ha detto una volta<br />
che erano tutti piuttosto curiosi di sapere chi fossi e che lei diceva loro invariabilmente che mi chiamavo Principe<br />
Azzurro. È stato molto gentile da parte sua. Basil, devi farmi uno schizzo di Sibyl, vorrei avere di lei qualche cosa di<br />
più del ricordo di pochi baci e di alcune parole rotte e patetiche.»