19.05.2013 Views

RITRATTO DI DORIAN GRAY - Psyco

RITRATTO DI DORIAN GRAY - Psyco

RITRATTO DI DORIAN GRAY - Psyco

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

che la gente andasse da lui ma per Dorian Gray faceva sempre un'eccezione. C'era in Dorian qualche cosa che<br />

affascinava chiunque. Era un piacere il solo fatto di vederlo.<br />

«Che cosa posso fare per lei, signor Gray?» domandò strofinandosi le mani grassocce e coperte di lentiggini.<br />

«Ho voluto aver l'onore di venire personalmente. Mi è appena capitata tra le mani una cornice che è una bellezza,<br />

signore. L'ho trovata a un'asta. Stile fiorentino antico. Viene da Fonthill, penso. È l'ideale per un soggetto religioso,<br />

signor Gray.»<br />

«Mi dispiace che lei si sia disturbato a venire, signor Hubbard. Farò certamente un salto per dare un'occhiata<br />

alla cornice, anche se in questo momento l'arte religiosa non mi interessa molto, ma oggi volevo far portare un quadro<br />

all'ultimo piano. È piuttosto pesante e così ho pensato di chiederle un paio dei suoi uomini.»<br />

«Assolutamente nessun disturbo, signor Gray. Sono contentissimo di poterle fare un piacere. Qual è l'opera,<br />

signore?»<br />

«Questa,» disse Dorian, allontanando il paravento. «Potete trasportarlo così com'è, con la copertura e tutto.<br />

Non vorrei che si graffiasse salendo.»<br />

«Nessuna difficoltà, signore,» disse il gioviale corniciaio, cominciando con l'aiuto dell'assistente a staccare il<br />

quadro dalle lunghe catene di ottone che lo reggevano. «E adesso dove lo dobbiamo portare, signore?»<br />

«Le farò strada, signor Hubbard, se sarà così gentile da seguirmi. O forse è meglio che vada avanti lei. Mi<br />

dispiace che sia proprio all'ultimo piano. Saliremo per la scala principale che è più larga.»<br />

Tenne aperta la porta per farli passare in anticamera, poi cominciarono a salire. La ricchezza della cornice<br />

appesantiva moltissimo il quadro e ogni tanto, nonostante le ossequiose proteste del signor Hubbard che, con la<br />

mentalità del vero mercante, non sopportava assolutamente di vedere un gentiluomo fare qualche cosa di utile, Dorian<br />

dava una mano per aiutarli.<br />

«Un bel carico da portare, signore,» ansimò l'ometto, asciugandosi la fronte lucida di sudore, quando<br />

raggiunsero l'ultimo pianerottolo.<br />

«Temo proprio che sia piuttosto pesante,» mormorò Dorian aprendo la stanza che avrebbe custodito il<br />

singolare segreto della sua vita e che avrebbe nascosto la sua anima agli occhi degli uomini.<br />

Non vi entrava da più di quattro anni, dal tempo in cui, bambino, la usava come stanza da giuochi e poi, più<br />

grandicello, da studio. Era un locale vasto, di belle proporzioni. Il defunto Lord Kelso lo aveva costruito appositamente<br />

per il nipote che, per la strana rassomiglianza con la madre e per altri motivi, aveva sempre odiato e cercato di tenere<br />

lontano, A Dorian sembrò poco cambiata. C'era l'enorme cassone italiano con i pannelli fantasticamente dipinti e le<br />

modanature d'oro annerito nel quale si era nascosto tante volte, da piccolo. C'era lo scaffale di legno lucido con i libri di<br />

scuola gualciti. Sulla parete, dietro, era appeso il lacero arazzo fiammingo dove un re e una regina sbiaditi giocavano a<br />

scacchi in un giardino mentre lì vicino una brigata di falconieri cavalcava reggendo sul polso guantato alcuni uccelli<br />

incappucciati. Come ricordava ogni particolare! Mentre si guardava in giro, gli ritornava in mente ogni momento della<br />

sua infanzia solitaria. Ricordò la purezza senza macchia della sua fanciullezza e gli parve orribile che proprio qui<br />

dovesse essere nascosto quel fatale ritratto. Quanto poco aveva pensato, in quei giorni ormai passati, a tutto ciò che lo<br />

attendeva!<br />

Ma nella casa nessun posto era altrettanto sicuro da sguardi indiscreti. La chiave era nelle sue mani e nessun<br />

altro poteva entrare. Sotto il manto purpureo il volto dipinto sulla tela poteva diventare bestiale, disfatto, sozzo: che<br />

importanza aveva? Nessuno l'avrebbe potuto vedere. Neppure lui. Perché vedere la disgustosa corruzione della sua<br />

anima? Avrebbe conservato la giovinezza: questo bastava. E dopotutto non avrebbe potuto diventare migliore? Non<br />

c'era nessun motivo per cui il futuro dovesse essere così vergognoso. Avrebbe potuto incontrare un amore che lo<br />

avrebbe purificato e protetto da quei peccati che già sembrava gli si agitassero nello spirito e nella carne: quegli strani<br />

peccati privi di forma che proprio dal loro mistero traevano il loro fascino e la loro elusività. Forse, un giorno,<br />

l'espressione crudele sarebbe scomparsa da quelle labbra sensuali e scarlatte e lui avrebbe potuto mostrare al mondo il<br />

capolavoro di Basil Hallward.<br />

No, era impossibile. Un'ora dopo l'altra, una settimana dopo l'altra, la cosa sulla tela sarebbe invecchiata.<br />

Poteva sfuggire l'orrore del peccato, ma l'avrebbe attesa l'orrore della vecchiaia. Le guance sarebbero divenute incavate<br />

o cascanti, gialle zampe di gallina si sarebbero allargate intorno agli occhi scoloriti rendendoli disgustosi. I capelli<br />

avrebbero perso la lucentezza, la bocca sarebbe divenuta larga e cadente, sciocca e volgare, come sono le bocche dei<br />

vecchi. Avrebbe avuto il collo grinzoso, le mani fredde con l'azzurro delle vene in rilievo, come le ricordava in quel<br />

nonno così severo durante la sua infanzia. Non c'era scampo, bisognava nascondere il quadro.<br />

«Lo porti dentro, per favore, signor Hubbard,» disse stancamente voltandosi. «Mi dispiace - di averla fatta<br />

aspettare tanto tempo. Stavo pensando ad altro.»<br />

«Un po' di riposo fa sempre piacere, signor Gray,» rispose il corniciaio che ansimava ancora. «Dove dobbiamo<br />

metterlo, signore?»<br />

«Oh, in un posto qualsiasi. Qui andrà bene. Non lo voglio appeso. Basta che lo appoggi al muro. Grazie.»<br />

«È possibile dare un'occhiata all'opera, signore?»<br />

Dorian sobbalzò. «Non le interesserebbe, signor Hubbard,» disse, tenendogli gli occhi addosso. Si sentiva<br />

pronto ad assalirlo e a gettarlo a terra se avesse osato sollevare il prezioso drappo che nascondeva il segreto della sua<br />

vita. «Non la disturberò oltre. Le sono molto grato, è stato molto gentile a venire.»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!