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Contro l'oblio del restauro (cop.) - Università di Palermo

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<strong>Contro</strong> l’oblio <strong>del</strong> <strong>restauro</strong> critico<br />

Rapporto sull’opera <strong>di</strong> Franco Minissi nell’ambito <strong>del</strong> <strong>restauro</strong> archeologico in Sicilia<br />

secondo posto in graduatoria con il 35,23 % <strong>di</strong> ribasso;<br />

Considerate le premesse, risulta già pregiu<strong>di</strong>cata, attesa la mancanza <strong>di</strong> una tempestiva<br />

attività <strong>di</strong> manutenzione e <strong>restauro</strong>, l’integrità <strong>del</strong>la Villa Romana <strong>del</strong> Casale,<br />

che in base al <strong>di</strong>ritto comunitario ed internazionale, alla l. n. 1089/1939, all’art. 9<br />

Cost., alla I Dichiarazione <strong>del</strong>la Commissione Franceschini, al D. lg. n. 490/99 contenente<br />

il T.u. <strong>del</strong>le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> beni culturali e ambientali, al successivo<br />

ed attuale Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> cui al D. lg. n. 42/2004,<br />

ha costituito e continua ad assumere il valore <strong>di</strong> testimonianza materiale avente<br />

valore <strong>di</strong> civiltà, il valore eccezionale <strong>di</strong> patrimonio <strong>del</strong>l’intera comunità, <strong>di</strong> cui ognuno,<br />

a qualsiasi generazione e a qualunque paese appartenga deve farsi depositario<br />

e, conseguentemente, ritenersi responsabile <strong>di</strong> fronte alla società, al mondo civile,<br />

e alle generazioni future.<br />

Tuttavia, sembra profilarsi un nuovo e maggiore, grave ed irreparabile danno per la Villa<br />

Romana <strong>del</strong> Casale,laddove si consentisse lo svolgimento dei lavori aggiu<strong>di</strong>cati,finalizzati alla<br />

rimozione <strong>del</strong>la celebrata ed ammirata <strong>cop</strong>ertura <strong>di</strong> Minissi, ed al <strong>di</strong>stacco dei mosaici.<br />

Molteplici i profili critici che richiedono un’imme<strong>di</strong>ata verifica:<br />

I) si tratta <strong>di</strong> stabilire se, in ossequio al combinato <strong>di</strong>sposto degli artt. 20 e 21 <strong>del</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce (interventi vietati ed interventi soggetti ad autorizzazione); 28 (misure cautelari<br />

e preventive), 30 (obblighi conservativi) in presenza <strong>di</strong> una responsabilità <strong>del</strong>le<br />

autorità competenti per il degrado <strong>del</strong>la Villa, non venga ad aggiungersi una ulteriore<br />

responsabilità per la <strong>di</strong>struzione <strong>del</strong>la <strong>cop</strong>ertura <strong>di</strong> Minissi, già configurabile<br />

come bene culturale in sé in base al combinato <strong>di</strong>sposto degli artt. 10 e 11 <strong>del</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce, ed inoltre per gli interventi <strong>di</strong>struttivi sui mosaici romani con operazioni <strong>di</strong><br />

riconfigurazione, strappo e rimessa in quota;<br />

II) occorrerebbe verificare se gli intenti <strong>del</strong> progetto siano conformi alle <strong>di</strong>sposizioni<br />

nazionali inerenti la conservazione dei beni culturali e, in particolare, alla<br />

Carta Italiana <strong>del</strong> Restauro 1972 (ancora vigente ed espressamente citata nella relazione<br />

illustrativa <strong>del</strong> progetto normativo poi entrato in vigore nella forma <strong>del</strong><br />

Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio);<br />

III) sotto il profilo <strong>del</strong> riparto <strong>del</strong>le competenze amministrative, occorrerebbe<br />

verificare i presupposti, ed i contenuti <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> necessità che ha in<strong>di</strong>rizzato<br />

univocamente verso l’attribuzione <strong>del</strong>la responsabilità sul destino <strong>di</strong> un bene culturale<br />

così rilevante per la collettività locale, nazionale, ed internazionale, alla gestione<br />

commissariale, che invece identifica e concentra in sé poteri e competenze per<br />

legge or<strong>di</strong>nariamente affidate alla scelta ed al <strong>di</strong>alogo tra più competenti centri<br />

decisionali, atteso che il sistema <strong>del</strong>ineato prima dalla l. n. 1089/1939, poi dal T.U.<br />

<strong>del</strong> 1999, e allo stato dal Co<strong>di</strong>ce in vigore, rimanda qualsiasi intervento sul bene culturale<br />

alla preventiva valutazione e autorizzazione <strong>del</strong>l’autorità amministrativa,<br />

riguardo l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong> miglior modo <strong>di</strong> cura <strong>del</strong>l’interesse pubblico protetto,<br />

momento <strong>di</strong> scelta che è supportato dal concorso necessario <strong>di</strong> pareri e valutazioni<br />

tecniche, anche <strong>di</strong> commissioni (comitato nazionale <strong>di</strong> settore per i beni culturali,<br />

consiglio regionale per i beni culturali ed ambientali);<br />

IV) in riferimento alla procedura <strong>di</strong> evidenza pubblica che ha condotto all’aggiu<strong>di</strong>cazione<br />

dei lavori <strong>di</strong> <strong>restauro</strong>, occorrerebbe verificare quali conseguenze, nell’ottica<br />

<strong>del</strong> buon andamento e <strong>del</strong>l’imparzialità <strong>del</strong>l’azione amministrativa, possa portare<br />

la eventuale mancanza dei requisiti <strong>di</strong> esecutività da parte <strong>del</strong> progetto appalta-<br />

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