WORMHOLES, UNIVERSO E STRINGHE - Nardelli
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Versione 1.0<br />
14/02/2013<br />
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Supponiamo adesso che il fotone sia una cordicella e “scuotiamolo” o “colpiamolo” con altre stringhe.<br />
Proprio come un piccolo elastico, il fotone comincerebbe a “vibrare”, “ruotare” ed “allungarsi”. Se gli<br />
si fornisce abbastanza energia, comincerà a somigliare ad un gigantesco “garbuglio”, un “gomitolo” di<br />
filo. In questo caso non si tratta di tremori quantistici, ma di tremori termici. Queste cordicelle<br />
aggrovigliate ed eccitate somigliano molto a buchi neri: questi, infatti, possono essere in realtà<br />
nient’altro che giganteschi gomitoli di spago (stringa) casualmente intrecciati.<br />
La massa di una stringa lunga ed intricata può diminuire per azione della gravità e non risultare più<br />
proporzionale alla lunghezza, una volta che si tiene conto correttamente degli effetti gravitazionali. Il<br />
gigantesco gomitolo di corda può contrarsi in una sfera sempre più compatta: il gomitolo rimpicciolito<br />
avrebbe anche una massa più piccola di quella di partenza.<br />
Quindi, la massa ed il raggio del gomitolo cambiano, ma che ne è dell’entropia? L’entropia è<br />
precisamente ciò che non varia. Se un sistema viene modificato lentamente, la sua energia può<br />
cambiare (in genere cambia), ma la sua entropia rimane esattamente la stessa. Questo teorema, basilare<br />
tanto in meccanica classica quanto in meccanica quantistica, si chiama teorema adiabatico.<br />
Prendiamo un grosso garbuglio di stringhe e cominciamo con annullare la gravità. Senza gravità la<br />
stringa non somiglia ad un buco nero, ma ha un’entropia ed una massa. Ora aumentiamo lentamente<br />
l’intensità della forza di gravità. I vari segmenti di stringa iniziano ad attrarsi vicendevolmente, ed il<br />
gomitolo di stringa si comprime. Continuiamo ad aumentare la gravità finchè la stringa diventa tanto<br />
compatta da formare un buco nero: la massa ed il raggio si sono ridotti, ma l’entropia è rimasta<br />
invariata. Contraendosi e trasformandosi in un buco nero il gomitolo di stringa cambia massa<br />
esattamente nel modo giusto, portando entropia e massa nella giusta relazione: l’entropia è<br />
proporzionale al quadrato della massa di un buco nero.<br />
L’immagine dell’orizzonte degli eventi che emerge è quindi un groviglio di stringa appiattito<br />
sull’orizzonte della gravità. Ma le fluttuazioni quantiche fanno sì che alcune porzioni di stringa<br />
sporgano un poco, e questi pezzettini rappresentano gli atomi d’orizzonte. Un osservatore esterno<br />
vedrebbe pezzetti di stringa, ciascuno con le due estremità saldamente fissate all’orizzonte. Nel<br />
linguaggio della teoria delle stringhe, gli atomi d’orizzonte sono stringhe aperte (dotate di estremità)<br />
attaccate ad una sorta di membrana. Questi pezzetti di stringa possono sganciarsi dall’orizzonte, e<br />
questo spiegherebbe l’irraggiamento e l’evaporazione di un buco nero. Quindi John Wheeler si<br />
sbagliava: i buchi neri sono ricoperti di peli, cioè caratteristiche osservabili come “gobbe” o altre<br />
irregolarità (in questo caso i pezzettini di stringa attaccati alla membrana).<br />
Le stringhe fondamentali possono attraversarsi a vicenda. Quando le stringhe si toccano può anche<br />
accadere che, invece di attraversarsi, le due stringhe possono “ricombinarsi”. Quale delle due<br />
possibilità si verifica quando si incrociano le stringhe? A volte una, a volte l’altra. Le stringhe<br />
potrebbero attraversarsi il 90% dei casi, e ricombinarsi il rimanente 10%. La probabilità di<br />
ricombinazione è detta costante di accoppiamento delle stringhe.<br />
Adesso concentriamoci su una piccola porzione di stringa sporgente dall’orizzonte di un buco nero. Il<br />
segmento di stringa è ritorto, e due pezzi stanno per incrociarsi: il 90% delle volte si attraverseranno<br />
senza che accada nulla, ma nel 10% dei casi la stringa si ricombina. Quando questo accade, si verifica<br />
un fenomeno nuovo: si libera un piccolo anello di stringa. Quel pezzettino di stringa chiusa è una<br />
particella (un fotone, un gravitone, o una qualunque altra particella). Essendo all’esterno del buco nero,<br />
ha la possibilità di sfuggire; quando questo accade, il buco nero perde un po’ di energia. Ecco come la<br />
teoria delle stringhe spiega la radiazione di Hawking.