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WORMHOLES, UNIVERSO E STRINGHE - Nardelli

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28<br />

Versione 1.0<br />

14/02/2013<br />

Pagina 28 di 30<br />

“frequenze” in ottimo accordo con gli esponenti del numero aureo). Ma la stessa stringa, se si avvicina<br />

alla IR-brana, rallenta e si espande. Da tutti i punti di vista si comporta come una glueball (adrone<br />

costitutito solo da gluoni). In questa interpretazione il gravitone e la glueball sono esattamente lo<br />

stesso oggetto, situato in punti diversi del fascio di brane. (Quindi, un bosone – il gravitone – ed un<br />

fermione – la glueball – sono in corrispondenza biunivoca, cioè dall’uno si ottiene l’altro e viceversa,<br />

secondo la relazione fondamentale del modello Palumbo-<strong>Nardelli</strong> che lega le stringhe bosoniche a<br />

quelle fermioniche, ed inoltre esiste la connessione con pi greco, quindi con il numero aureo, insito in<br />

tale formula ).<br />

Immaginiamo una coppia di gravitoni (stringhe vicine alla UV-brana) in procinto di entrare in<br />

collisione. Se hanno energia sufficiente, quando si incontrano nei pressi della UV-brana si formerà un<br />

piccolo buco nero: un ammasso di energia incollato alla UV-brana. I bit di informazione che ne<br />

costituiscono l’orizzonte degli eventi hanno dimensioni planckiane. Ma pensiamo ora di sostituire i<br />

due gravitoni con due nuclei (in prossimità della IR-brana) e di farli collidere. Qui si fa sentire la<br />

potenza della dualità. Da una parte possiamo immaginare la versione quadridimensionale del processo,<br />

in cui due oggetti collidono e formano un buco nero. Questa volta il buco nero sarà vicino alla IRbrana<br />

e di dimensioni maggiori di quello che si era formato nei pressi della UV-brana. Ma possiamo<br />

vedere il processo anche dal punto di vista tridimensionale. In questo caso, due adroni o due nuclei<br />

collidono e formano un ammasso di quark e gluoni. L’energia della collisione sta insieme e forma una<br />

specie di goccia di fluido definito brodo caldo di quark. Esso ha alcune proprietà di fluidità molto<br />

sorprendenti che ricordano, guarda caso, l’orizzonte degli eventi di un buco nero. Si è scoperto che la<br />

viscosità del brodo caldo di quark è incredibilmente bassa. (A rigore, ad essere piccola è la viscosità<br />

divisa per l’entropia del fluido). Il brodo di quark è il fluido meno viscoso conosciuto dalla scienza.<br />

Ora, esiste in natura qualcosa di viscosità così bassa da rivaleggiare con il brodo di quark? Esiste.<br />

L’orizzonte degli eventi di un buco nero, quando viene perturbato, si comporta come un fluido. Per<br />

esempio, se un buco nero piccolo cade in un buco nero più grande, crea un rigonfiamento temporaneo<br />

sull’orizzonte. Il rigonfiamento poi si espande sulla superficie proprio come accade nel caso di un<br />

fluido viscoso. Quando i teorici delle stringhe cominciarono a sospettare un legame tra i buchi neri e le<br />

collisioni nucleari (le implicazioni del principio olografico sulle proprietà viscose del brodo di quark)<br />

si resero conto che il brodo di quark è la cosa che più somiglia all’orizzonte degli eventi di un buco<br />

nero. Che ne è alla fine della goccia di fluido? Come per un buco nero, anch’essa finisce con<br />

l’evaporare in una varietà di particelle tra cui nucleoni, mesoni, elettroni e neutrini. Ricordando che in<br />

meccanica quantistica l’informazione non viene mai distrutta, non vi è più alcun dubbio che non è<br />

possibile far sparire informazione dietro l’orizzonte di un buco nero. Il buco nero, quindi, evapora in<br />

una varietà di particelle, ma l’informazione “si conserva” pur se in un'altra forma. La viscosità e<br />

l’evaporazione sono solo due delle tante proprietà che il brodo di quark ha in comune con l’orizzonte<br />

degli eventi.<br />

La gravità trova il suo pieno compimento nei buchi neri. I buchi neri non sono semplicemente stelle<br />

molto dense: sono piuttosto giganteschi serbatoi di informazione, in cui i bit sono fittamente stipati. È<br />

di questo che si occupa in ultima analisi la gravità quantistica: informazione ed entropia fittamente<br />

stipate.<br />

Anche per i buchi neri e quindi per i loro opposti, i “buchi bianchi”, vale la formula del modello<br />

Palumbo-<strong>Nardelli</strong>:

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