20.05.2013 Views

I movimenti migratori in provincia di Sondrio un panorama generale

I movimenti migratori in provincia di Sondrio un panorama generale

I movimenti migratori in provincia di Sondrio un panorama generale

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

e che ovviamente è più <strong>di</strong>fficile per <strong>un</strong> tipo <strong>di</strong> emigrazione, come è quella transoceanica, che si svolge su<br />

<strong>di</strong>stanze maggiori, con tutto ciò che questo comporta.<br />

A quest'epoca a Grosio centro e nelle frazioni Ravoledo, Vernuga, Lago il fenomeno è più ristretto e non<br />

co<strong>in</strong>volge <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui legati da parentela se non <strong>in</strong> due casi: la famiglia <strong>di</strong> Giovanni Besio, tagliapietra, e i due<br />

fratelli Ghilotti, anch'essi tagliapietra e questo fatto pare suggerirci che forse quello dello scalpell<strong>in</strong>o poteva<br />

essere <strong>un</strong> lavoro specializzato che offriva maggiori possibilità <strong>di</strong> impiego all’estero, ma anche che era <strong>un</strong><br />

mestiere che permetteva <strong>di</strong> mettere qualche soldo da parte per tentare <strong>di</strong> sfruttare nuove opport<strong>un</strong>ità fuori<br />

dal paese. Anche emigrare oltreoceano <strong>in</strong>fatti, anzi forse a maggior ragione, richiedeva <strong>un</strong> piccolo capitale<br />

<strong>di</strong> partenza, se non altro per il viaggio e le prime necessità. La figura del <strong>di</strong>sperato che parte perché non ha<br />

niente può essere stata più <strong>un</strong>'eccezione che non la regola; troviamo proprio conferma <strong>di</strong> questo nei fogli <strong>di</strong><br />

famiglia del registro della popolazione <strong>di</strong> Grosio degli anni che vanno dal 1860 al 1890: l'emigrante spesso<br />

fa parte <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong> tipo congi<strong>un</strong>to, i cui membri sono classificati come agricola possidente, e non a caso<br />

la gran maggioranza proviene dalla contrada Tiolo e da Grosio centro, che sono all'epoca le zone più<br />

<strong>in</strong>traprendenti e benestanti.<br />

Sembrerebbe <strong>in</strong>somma che, quale che sia stata la sp<strong>in</strong>ta <strong>in</strong>iziale, l'emigrazione si sia costituita nel tempo<br />

come <strong>un</strong>a costante opport<strong>un</strong>ità lavorativa, tra quelle offerte alla com<strong>un</strong>ità, legata più che alla impresc<strong>in</strong><strong>di</strong>bile<br />

necessità <strong>di</strong> partire per sopravvivere, ai maggiori vantaggi offerti rispetto ad altre: abbiamo visto che<br />

costituiva <strong>un</strong> importante fattore <strong>di</strong> mobilità nella gerarchia economica e sociale del paese, <strong>in</strong> più è <strong>un</strong>o dei<br />

sistemi più ovvi ed efficaci per il controllo della pressione demografica. Va sottol<strong>in</strong>eato il ruolo della famiglia<br />

<strong>in</strong> queste d<strong>in</strong>amiche. La famiglia era <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong> tipo multiplo (cioè con convivenza <strong>di</strong> genitori e figli sposati), e<br />

si configurava come <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> famiglia-azienda, <strong>in</strong> cui i <strong>di</strong>versi componenti rivestivano ruoli <strong>di</strong>fferenti a<br />

livello economico, ma tutti volti congi<strong>un</strong>tamente nello sforzo <strong>di</strong> fornire mezzi <strong>di</strong> sostentamento al gruppo 9 .<br />

E' com<strong>un</strong>que opport<strong>un</strong>o sottol<strong>in</strong>eare che nella com<strong>un</strong>ità gros<strong>in</strong>a, nonostante l'<strong>in</strong>dubbia importanza, sia<br />

economica che sociale, del fenomeno <strong>migratori</strong>o, è la terra che sembra far convergere e catalizzare gli<br />

sforzi economici della popolazione (sia essa emigrante o meno). Non è solo il rientro <strong>in</strong> paese ad essere <strong>in</strong><br />

cima ai desideri <strong>di</strong> chi è temporaneamente assente, ma è anche l'acquisto <strong>di</strong> <strong>un</strong> fondo o la sistemazione <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a casa o <strong>di</strong> <strong>un</strong>a baita al maggengo. E se questo sembra essere senz'altro vero per il periodo che <strong>in</strong>teressa<br />

la nostra <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, può anche essere sp<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riflessione per quel che riguarda la situazione attuale, che<br />

vede nell'emigrazione ancora <strong>un</strong>o dei pr<strong>in</strong>cipali canali <strong>di</strong> impiego per la popolazione maschile, mentre<br />

l'attività agro pastorale, ancor oggi <strong>di</strong>scretamente <strong>di</strong>ffusa, è affidata alla gestione <strong>in</strong> primo luogo delle donne,<br />

così come la tra<strong>di</strong>zione ha consolidato dal '500 ad oggi.<br />

L’emigrazione permanente o def<strong>in</strong>itiva presuppone <strong>in</strong>nanzitutto la <strong>di</strong>ssoluzione della famiglia multipla e ha<br />

alla base <strong>un</strong> progetto economico e <strong>di</strong> vita che spezza i legami con il paese <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e, che non è più il mondo<br />

attorno cui l’esistenza del migrante gravita.<br />

Emigrazione e mondo alp<strong>in</strong>o<br />

L’immag<strong>in</strong>e del mondo alp<strong>in</strong>o e delle sue com<strong>un</strong>ità come <strong>un</strong> mondo chiuso, isolato non solo<br />

geograficamente ma anche economicamente e culturalmente, si è affermata <strong>in</strong> vasta parte della letteratura<br />

storica e soprattutto appare ancora oggi ben ra<strong>di</strong>cata nell’op<strong>in</strong>ione com<strong>un</strong>e e nell’immag<strong>in</strong>ario collettivo.<br />

Ancora nel 1966, <strong>un</strong>o storico come Fernand Braudel scrive <strong>in</strong> La Mé<strong>di</strong>terranée et le monde<br />

mé<strong>di</strong>terranéen à l’époque de Philippe II che la montagna era “<strong>un</strong> mondo <strong>in</strong> <strong>di</strong>sparte dalle civiltà,<br />

creazioni delle città e delle pianure”, aggi<strong>un</strong>gendo che “la sua storia è <strong>di</strong> non avere alc<strong>un</strong>a storia” e il suo<br />

dest<strong>in</strong>o quello <strong>di</strong> rimanere ai marg<strong>in</strong>i delle gran<strong>di</strong> correnti civilizzatrici; il ruolo della montagna è quello <strong>di</strong><br />

9 Cfr. F. Caltagirone, Modelli e strategie familiari a Grosio, <strong>in</strong> “La ricerca folklorica”, 38, Brescia, Grafo, 1998.<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!