Una modernizzazione economico-territoriale da transito ferroviario
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chiamato) è in questo tratto più vicino al mare che in ogni altro tratto dei suoi 1.250 Km 2 . Per tutta la<br />
longitudine del suo percorso ha pendenze molto forti tanto <strong>da</strong> costringere tutti i centri abitati antichi<br />
nei terrazzi collinari prossimi alla costa o nel suo immediato entroterra, e la ferrovia nella esigua fascia<br />
pianeggiante lungo la riva del mare.<br />
Paola non è distante <strong>da</strong>l capoluogo provinciale, Cosenza, e ne è il naturale sbocco sul Tirreno. Sulle<br />
coste della Calabria non vi sono porti naturali, ma semplici approdi, come appunto quello di Paola, che<br />
era nell’Ottocento una delle fermate della linea di navigazione Napoli-Messina 3 . Nel 1877 è, infatti,<br />
uno degli approdi dei vapori che fanno servizio fra queste due città, con le quali i rapporti commerciali<br />
erano <strong>da</strong> tempo consoli<strong>da</strong>ti: <strong>da</strong>lla città vengono esportati vino, olio, farina, frutta secca e i prodotti<br />
delle industrie locali (seta, ricami e vasellame fittile) già <strong>da</strong>lla metà del secolo XVI, quando ha inizio il<br />
processo di raddoppio a valle della città storica, con l’aggiunta della fascia a ponente del duomo e di S.<br />
Agostino 4 , e l’incorporazione del convento dei Domenicani, esterno fino allora. Già nel 1664, come<br />
risulta <strong>da</strong>ll’incisione dello Schellinks 5 , la città è unita alla marina <strong>da</strong>lla monumentale rampa, in buona<br />
parte su arcate. Fra la fine dell’800 e l’inizio del ’900, con la grande emigrazione transoceanica, che<br />
parte principalmente <strong>da</strong> Napoli, Paola diventa anche il luogo di raccolta e organizzazione degli<br />
emigranti. Nel 1905 tra le figure professionali cittadine compaiono, infatti, tre subagenti dei Vettori<br />
d’emigrazione, che diventano quattro nel 1910 6 . Pertanto Paola, dotata di una piccola frazione marina<br />
fin <strong>da</strong>l secolo XVII, era già una città di <strong>transito</strong>, collegata via mare con le due città che ospitavano le<br />
funzioni pubbliche di più alto livello 7 .<br />
Proprio questa sua caratteristica geografica ha fatto di Paola la porta dell’accesso al mare dell’area<br />
interna cosentina, tanto che la stra<strong>da</strong> per Cosenza, denominata ufficialmente «di Paola» 8 , unendo un<br />
capoluogo di provincia al suo porto, è una nazionale pavimentata a maca<strong>da</strong>m, a norma di una<br />
disposizione risalente al 1865. <strong>Una</strong> stra<strong>da</strong> tutt’altro che agevole, con un valicamento naturale della<br />
cosiddetta «serra crociata» a 980 metri s.l.m., spesso innevato e comunque assai insicuro.<br />
Il problema del collegamento con il capoluogo è dunque un tema di rilievo <strong>economico</strong> e politico in<br />
tutte le agende dei governi sia comunali che provinciali fin <strong>da</strong>ll’Unità d’Italia. Tema reso ancor più<br />
evidente <strong>da</strong>l decentramento amministrativo operato dopo l’unificazione che fa di Paola il centro<br />
gerarchico principale dell’intera fascia costiera cosentina con l’apertura di una Sottoprefettura, che <strong>da</strong><br />
corpo ad un circon<strong>da</strong>rio amministrativo 9 e, fatto politicamente significativo, ad un proprio collegio<br />
elettorale.<br />
Alla naturale centralità derivante <strong>da</strong> fattori geografici, a quelli legati a fattori religiosi, a partire<br />
<strong>da</strong>ll’Unità si aggiunge così anche una centralità amministrativa ed elettorale con tutto quello che tale<br />
posizione comporta nella distribuzione delle funzioni direzionali: la Pretura con le carceri<br />
man<strong>da</strong>mentali, l’Ufficio di Pubblica sicurezza, la Tenenza dei Carabinieri, il Distretto forestale, la<br />
Dogana (<strong>da</strong>lla quale dipendevano nove sezioni doganali), l’Ufficio registro e demanio, l’Ufficio<br />
metrico e saggio dei metalli, l’Agenzia delle imposte, l’Ufficio di porto, l’Ufficio postale e telegrafico,<br />
che fanno della città il maggior centro urbano e di servizi del versante tirrenico cosentino<br />
dell’Appennino. Ma, una svolta decisiva si verifica con l’apertura della linea ferroviaria Napoli-<br />
Reggio, completata con l’inaugurazione dell’ultimo tratto, <strong>da</strong> Praia d’Ajeta (attuale Praia a Mare) a S.<br />
Eufemia marittima, il 31 luglio 1895. La nuova linea (allora ad un binario e a vapore, elettrificata nel<br />
1935/37 e raddoppiata tra il 1953 ed il 1962) colloca Paola su uno dei grandi itinerari nazionali. Con<br />
l’assunzione <strong>da</strong> parte dello Stato della gestione delle ferrovie nel 1905, e la conseguente<br />
ristrutturazione, il servizio <strong>ferroviario</strong> migliora fortemente. In 10 anni, cioè al 1913, sui 400 Km della<br />
Reggio-Battipaglia il prodotto dei viaggiatori aumenta di 2,34 volte e quello delle merci e bestiame di<br />
2,48 volte, gli «introiti diversi» addirittura di 12 volte, e il prodotto chilometrico di 3,27 volte 10 .<br />
L’apertura della linea ferroviaria costiera e il considerevole aumento dei traffici poneva con più forza il<br />
problema di un miglior collegamento fra Cosenza e Paola 11 . Nell’epoca del predominio <strong>ferroviario</strong>,<br />
quando cioè il solo traffico terrestre innovativo e veloce era quello su stra<strong>da</strong> ferrata, la soluzione più<br />
ovvia appariva, appunto, questa. Di ferrovia per il capoluogo provinciale si parlava già <strong>da</strong> tempo 12 .<br />
L’idea principale sembrava quella di costruire una traversa «<strong>da</strong> mare a mare», passante per il<br />
capoluogo provinciale e la Sila, così <strong>da</strong> mettere in relazione le due “porte” commerciali della Calabria<br />
settentrionale (Paola e Crotone) con Cosenza ed al contempo permettere lo sfruttamento boschivo<br />
dell’altopiano, allora poco conveniente per l’eccessivo costo del trasporto 13 . Un’idea che non trovava<br />
spazio nei documenti ufficiali dell’epoca, né nella legge del 1879, la n. 5002, né nelle leggi successive<br />
in materia che, predisponendo una serie di collegamenti complementari alle linee nazionali (cioè a<br />
scartamento ridotto), per Cosenza prevedevano un tratto verso il mare passante per Nocera Terinese<br />
Giuseppe De Luca - 2