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Una modernizzazione economico-territoriale da transito ferroviario

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tutto satura, nonché inadeguata all’evoluzione tecnologica ed anche ai tempi di percorrenza automobilistici.<br />

Abbiamo già accennato (nota 18) che il sen. Vaccaro all’inizio degli anni ’50 presenta un disegno di legge per<br />

un nuovo tracciato <strong>ferroviario</strong> in galleria, sostenendo che all’inizio del secolo si sottovalutò il traffico<br />

commerciale della valli del Crati e del Busento. Sottolineava altresì che il servizio era fornito in ciascun senso di<br />

marcia <strong>da</strong> tre treni trainanti <strong>da</strong> locomotive a vapore e due misti, nonché <strong>da</strong> otto automotrici. La frequenza era,<br />

per i passeggeri, il 90% del massimo teorico nella direzione Paola-Cosenza; per le merci, invece, del 92,1%. Un<br />

traffico così intenso che l’amministrazione ferroviaria fu costretta ad istituire «su una difficile stra<strong>da</strong> di<br />

montagna» un servizio automobilistico integrativo di sette coppie di autobus il giorno. Il traffico merci doveva<br />

essere smistato sulla tratta Cosenza-Sibari, che lavorava addirittura al 102% del massimo teorico, con un<br />

allungamento di percorso di 114 Km per il nord Italia e di 196 Km per la Sicilia. Su questo interessanti anche gli<br />

interventi di PIETRO MANCINI, La rettifica e l’elettrificazione della Paola-Cosenza-Sibari è indispensabile al<br />

potenziamento delle linee tirrenica e jonica. Discorso pronunciato al Senato della Repubblica nella seduta del<br />

16 luglio 1952 sul disegno di legge: sviluppo e incremento dell'occupazione, Tip. del Senato G. Bardi, Roma,<br />

1952; di FRANCESCO PRINCIPE, I socialisti e la ferrovia Cosenza-Paola: intervento nella seduta dell'8 giugno<br />

1960 nella Commissione Lavori pubblici dei deputati, Stab. Tip. C. Colombo, Roma, 1960; ed infine di<br />

GIACOMO MANCINI, Discorso pronunciato il 4 settembre 1965 a Paola (Cosenza) <strong>da</strong>l Ministro dei Lavori<br />

pubblici in occasione dell'avvio dei lavori di costruzione della nuova linea ferroviaria Paola-Castiglione-<br />

Cosenza, Cosenza, 1965.<br />

118<br />

La popolazione di Paola, <strong>da</strong>l 1861 al 1991, è cresciuta del 198,1%, contro una media nazionale del 256%,<br />

calabrese del 179,3; della provincia di Cosenza del 169,5. Nello stesso periodo la popolazione di Praia a Mare è<br />

cresciuta del 1804,1%; quella di Santa Maria del Cedro del 615,8%; quella di Scalea del 527%; quella di<br />

Tortora del 298,4%; quella di Amantea del 288,5%; quella di Diamante del 278,1. Più accentuato questo<br />

an<strong>da</strong>mento nel ventennio 1971-1991 per alcuni centri, in ordine: Scalea cresce dell’89,7%; Santa Maria del<br />

Cedro del 45,2%; Tortora del 41,5%; Praia a Mare del 36,6%; Paola del 15,6%; Amantea del 12,1; Diamante,<br />

infine, del 3%. Su questi an<strong>da</strong>menti incidono sia la presenza di bacini gravitazionali interni (per esempio su<br />

Scalea gravita tutta la valle del Lao) sia il forte sviluppo delle seconde case al mare. Infatti, secondo un’analisi<br />

dell’Ufficio studi della Cassa di risparmio di Calabria e Lucania lungo l’alta costa tirrenica cosentina «fino al<br />

1976 si è registrato uno sviluppo delle strutture turistico-ricettive fon<strong>da</strong>to su impianti alberghieri, a partire <strong>da</strong><br />

quel momento il fenomeno è stato soppiantato (e non integrato) <strong>da</strong> uno sviluppo edilizio volto all’offerta della<br />

secon<strong>da</strong> casa», cfr. UFFICIO STUDI CARICAL, cit.<br />

119<br />

Prima dell’ultima riorganizzazione della sanità calabrese, la Usl 10 aveva sede a Cetraro, in città rimaneva il<br />

presidio ospe<strong>da</strong>liero zonale. Con la costituzione (1991) delle Aziende sanitarie locali la sede della n. 1<br />

(Appennino paolano) è in città. L’ospe<strong>da</strong>le di Paola attualmente he le divisioni di: Medicina, Chirurgia,<br />

Cardiologia, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Emodialisi; inoltre garantisce i<br />

servizi di Radiologia, Rianimazione, Oftalmologia, Analisi cliniche, Trasfusioni. Sul nosocomio cfr. ENZO<br />

MONACO, E’ un ospe<strong>da</strong>le-fotocopia ma ha servizi efficienti, in «Calabria», n. 122, 1996.<br />

120<br />

Sono Acquappesa, Belmonte Calabro, Belvedere Marittimo, Bonifati, Cetraro, Falconara Albanese,<br />

Fiumefreddo Bruzio, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Longobardi, Paola, Sangineto, San Lucido. <strong>Una</strong><br />

descrizione sintetica dell’area è in GAETANO VENA, Storia e turismo attraverso i tredici comuni della fascia<br />

costiera paolana, Pellegrini, Cosenza, 1976; nonché l’edizione successiva Itinerari attraversi i tredici comuni<br />

della comunità montana dell’Appennino paolano, Pellegrini, Cosenza, 1981; una descizione più dettagliata e<br />

ricca è in FRANCESCO PELLEGRINO, Educazione ambientale e storia delle popolazioni. Scopriamo ambienti e<br />

paesi: Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio, Falconara Albanese, S. Lucido, Paola, Guardia<br />

Piemontese, Acquappesa, Cetraro, Bonifati, Sangineto, Belvedere Marittimo, Ires Calabria, Cosenza, 1990.<br />

121<br />

Il Distretto scolastico n. 23 si estende ai comuni di Acquappesa, Cetraro, Guardia Piemontese, Falconara,<br />

Fuscaldo, e S. Lucido.<br />

122<br />

Che aveva già indotto nel 1970 la Società italiana per l’esercizio telefonico (Sip) a localizzare in città il<br />

Distretto telefonico di Paola all’interno del Piano regolatore nazionale dei telefoni racchiudente, oltre al proprio<br />

settore (4 comuni), anche quelli di Amantea (7 comuni) e S. Lucido (5 comuni). Distretto ampliato con la<br />

riorganizzazione della rete con il nuovo Piano regolatore nazionale delle telecomunicazioni del 1997.<br />

123<br />

Secondo il Cersosimo: «le conseguenze di questa invasione è, <strong>da</strong> un lato, la crescita per molti versi<br />

patologica di una miriade di piccoli esercizi di commercio al dettaglio, e <strong>da</strong>ll’altro, la crisi di buona parte della<br />

preesistente industria locale che, non riuscendo a reggere la concorrenza delle più efficienti imprese esterne, è<br />

costretta a produrre per mercati sempre più interstiziali, se non addirittura a soccombere». Cfr. DOMENICO<br />

CERSOSIMO, Un caso di “<strong>modernizzazione</strong>” senza industrializzazione, in Aa.Vv., a cura di F. Guglielmelli,<br />

Alla scoperta delle Identità regionali. La Calabria, storia, cultura, prospettive, Event, Milano, 1985, p. 185.<br />

124<br />

L’unico improprio “provvedimento” di natura urbanistica approvato (nel 1967) è la perimetrazione molto<br />

estesa del centro abitato, a norma dell’art. 17 della legge 765/67, che dividendo il territorio in due ambiti ha di<br />

fatto indirizzato l’attività edilizia privata.<br />

Giuseppe De Luca - 30

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