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ANTOLOGIA DI SCRITTI - Marxists Internet Archive

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incalzavano facendo leva, con mezzi demagogici e spesso corruttori, sull'avventato entusiasmo di<br />

giovani e sugli interessi e l'avidità di un capitalismo timoroso di perdere grossi affari. L'Italia<br />

contadina è quasi del tutto apatica. L'Italia proletaria è in parte sconcertata dall'isterismo guerraiolo<br />

di molti esponenti del sindacalismo e dei "rivoluzionari" mussoliniani, in parte delusa dai<br />

tentennamenti dei dirigenti del P.S.I. Soltanto nel triangolo industriale del Nord, a Milano, Torino e<br />

Genova, le masse operaie manifestano una decisa opposizione alla guerra.<br />

Scavalcando la stessa molle direzione romana, sostenuta dalla decisione di G.M. Serrati<br />

all'"Avanti!", osteggiata aspramente dai riformisti che temono la piazza, la Sinistra socialista di<br />

Milano intensifica la sua lotta con manifesti, comizi, scioperi. Si vorrebbero adesioni dagli altri<br />

centri italiani. Soltanto con Torino si hanno intese efficaci: Fortichiari e Rabezzana per le due<br />

federazioni hanno accordi per coordinare la propria linea di condotta nell'assenza di altre iniziative<br />

degli esistenti gruppi di sinistra. A Napoli Bordiga è del tutto isolato e immobilizzato da un<br />

ambiente negativo.<br />

La Confederazione Generale del Lavoro, sempre controllata dai riformisti, recalcitra quando si fa<br />

appello alle masse organizzate. E' ferma sulla parola d'ordine del "non intervento con giudizio". A<br />

Milano e Torino non le riesce di frenare lo slancio degli operai; però essa ha la forza di isolarlo e di<br />

renderlo inefficace.<br />

Il governo Salandra proibisce le riunioni pubbliche avverse alla sua politica. La federazione di<br />

Milano convoca un comizio all'Arena. Diecimila uomini, fra agenti di P.S. e carabinieri, sono<br />

mobilitati per impedirlo. La grande folla proletaria tumultua. Scontri, sparatorie, arresti. Numerosi<br />

comizi sono improvvisati in varie parti della città. Abigaille Zanetta parla in piazza del Duomo,<br />

Repossi in Borsieri, Fortichiari a Ticinese, mentre si susseguono le cariche delle forze governative.<br />

Un compagno - Gadda - è ucciso. Gli interventisti non osano ancora affrontare la collera operaia.<br />

Nel maggio l'intervento al fianco degli imperialisti "democratici" è deciso: la resistenza socialista,<br />

limitata al Nord, si affievolisce; il "patriottismo" giovanile è con D'Annunzio e Mussolini. La guerra<br />

è dichiarata.<br />

L'inizio delle operazioni militari per l'Italia coincide con l'accentuarsi della reazione. A Roma il<br />

ministero si professa liberale ma intende sostenere l'unità interna del popolo "per non indebolire il<br />

fronte".<br />

Già nei primi mesi dopo il "Maggio radioso" - non essendo cessate, seppure semi-clandestine, le<br />

riunioni socialiste indette dalla federazione milanese, e comparendo ancora manifestini stampati alla<br />

macchia - la polizia organizza un pretesto e perquisisce gli uffici della federazione stessa e<br />

l'abitazione di alcuni dirigenti. Le perquisizioni non danno esito ma parecchi sono gli arrestati. Fra<br />

essi un redattore dell'"Avanti!", A. Storchi, Bruno Fortichiari, segretario della Federazione, Alfredo<br />

Interlenghi, del Consiglio direttivo. L'accusa è di sabotaggio alla guerra e si basa sul rifiuto<br />

pubblicamente espresso dalla Sinistra socialista milanese della formula della Direzione del P.S.I.<br />

sostenuta da Costantino Lazzari. Ma la montatura sfuma e gli arrestati escono da S. Vittore dopo tre<br />

mesi di carcere.<br />

Nel frattempo Angelica Balabanoff, già collaboratrice di Mussolini fino a quando egli fu espulso<br />

dal P.S.I., cittadina russa e rimasta sempre collegata con compatrioti esuli in Svizzera, lascia l'Italia<br />

e raggiunge i suoi compagni. Prima di partire aveva riferito alla Zanetta e a Fortichiari sui rapporti<br />

che ella intratteneva con emigrati socialisti russi. Contava di raggiungere Lenin, di cui aveva molta<br />

stima, e sperava di poter collaborare col suo gruppo, anche se propendeva specialmente verso Rosa<br />

Luxemburg e Liebknecht.<br />

Era la prima volta che si sentiva il nome di Lenin a Milano e, quasi certamente, in tutta Italia.<br />

Eppure fin dal 1901 egli aveva fondato la "Iskra". Pure Plekhanov e Kautsky erano molto noti<br />

almeno fra gli intellettuali di sinistra italiani. Evidentemente il Partito Socialista Italiano non aveva<br />

seri addentellati con l'Internazionale Socialista, a cui pure aderiva. E la rivolta del 1905 in Russia, la<br />

rivoluzione democratica fallita, avevano pur visto la partecipazione clamorosa dei proletari,<br />

destando un'eco vibrante in tutto il sonnolento movimento socialista europeo.<br />

La censura governativa falcidia i giornali socialisti locali. L'unico organo quotidiano da cui si<br />

attendono informazioni sia dalle altre zone italiane sia dall'estero, l'"Avanti!" ha chiazze bianche<br />

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