ANTOLOGIA DI SCRITTI - Marxists Internet Archive
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forze aderenti assorbendone le istanze nella formulazione accettata senza riserve nei dieci punti del<br />
programma. La diretta e precisa manifestazione era confermata dalla nomina del Comitato<br />
Esecutivo, fatta all'unanimità dal Comitato Centrale, coi seguenti componenti: Bordiga, Fortichiari,<br />
Grieco, Repossi, Terracini.<br />
Nessuno poté allora insinuare che la scelta fosse stata fatta in base a tendenze che, d'altronde, erano<br />
state apertamente e lealmente superate fin dalla formazione della frazione in seno al P.S.I. Certe<br />
rievocazioni arbitrarie sono state pubblicate in seguito, a distanza di anni, per far credere alla<br />
prevalenza nel Comitato Centrale e nell'Esecutivo di questa o quella frazione manifestatesi prima di<br />
Livorno o, meglio ancora, prima di Imola. Sta di fatto che la collaborazione, anzi l'accordo<br />
incondizionato fra tutti i componenti del Comitato Esecutivo del partito eletto a Livorno non venne<br />
mai meno per tutto il tempo della sua durata, nonostante le gravi, difficilissime condizioni nelle<br />
quali dové operare, e la complessità dei compiti e delle responsabilità ad esso incombenti sia<br />
nell'interno del paese come nei rapporti con la Terza Internazionale. Se si vuole essere formalisti si<br />
può precisare che la maggioranza degli eletti nel Comitato Centrale e nel Comitato Esecutivo<br />
nominati nel 1921 a Livorno non era composta da compagni già aderenti alla disciolta frazione<br />
astensionista.<br />
A breve distanza dalla costituzione del partito nacque la Federazione Giovanile Comunista d'Italia. I<br />
giovani della Federazione giovanile socialista avevano affiancato per molti anni il P.S.I. assumendo<br />
però, con progressione relativa allo sviluppo delle vicende politiche, toni più arditi, atteggiamenti<br />
più marcati verso sinistra. La presenza attiva di Bordiga si era manifestata sia negli organi direttivi<br />
sia nel periodico "Avanguardia". Fra i dirigenti più combattivi si avevano Giuseppe Berti, Luigi<br />
Longo, Pietro Secchia e Dozza di Bologna.<br />
A Milano il movimento giovanile socialista, in perfetta sincronia col centro direttivo nazionale, si<br />
era orientato a sinistra del P.S.I., e dopo Livorno aderì al P.C.d'I. Gli elementi direttivi fra i giovani<br />
comunisti di Milano e provincia, gli Alfredo Interlenghi, i Rino Rossinelli, i Celestino Telò,<br />
rimasero allineati con la Sinistra comunista anche quando i Berti, Longo, Secchia e simili<br />
rinnegarono il loro passato, pur tanto recente, quando i Togliatti, Gramsci, Terracini e compagni<br />
pedissequi dei revisionisti di Mosca spezzarono le reni del legittimo Esecutivo del partito.<br />
Il Partito Comunista d'Italia e il suo Ufficio I<br />
Non appena decisa la costituzione del Partito Comunista d'Italia, il Comitato Esecutivo si trasferì a<br />
Milano. L'organizzazione logistica del Centro fu affidata a Bruno Fortichiari, che aveva nel<br />
contempo assunto la responsabilità del collegamento con la Federazione comunista milanese,<br />
prontamente organizzata con la collaborazione di Repossi e Rossinelli.<br />
La situazione politica impose limiti e precauzioni speciali. Non era il fascismo, allora, a costituire<br />
un ostacolo, ma l'impegno dimostrato senza mezzi termini dal governo liberale, rappresentato a<br />
Milano da un prefetto zelante e presuntuoso, a sottoporre ad asfissiante controllo anche i primi passi<br />
del Partito comunista.<br />
Si creò una sede ufficiale, cioè dichiarata, in un Circolo Operaio i cui associati erano in prevalenza<br />
aderenti comunisti, in via Niccolini, 21. Si aveva a disposizione un salone frequentato dagli<br />
associati e, divisa da una tramezza, una modesta cameretta che fungeva da sede apparente del<br />
partito. Per qualche tempo, vale a dire finché parve opportuna questa sistemazione-civetta,<br />
Fortichiari occupò l'ufficio e vi ricevette i compagni che affluivano dai vari centri italiani,<br />
impegnati a stabilire in modo organizzato le federazioni provinciali. L'ufficio disponeva di<br />
un'uscita d'emergenza che si apriva nel cortile di un quartiere operaio. Non tardò molto<br />
l'utilizzazione di questa via di ritirata, poiché ad ogni manifestazione pubblica del Comitato<br />
Esecutivo del Partito la squadra politica della questura, diretta con cipiglio guascone dal<br />
commissario Rizzo (lo stesso che poi Mussolini incaricherà di proteggere e controllare D'Annunzio<br />
a Gardone), invadeva il salone dall'ingresso di via Niccolini e perquisiva sede ed eventuali presenti.<br />
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