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ANTOLOGIA DI SCRITTI - Marxists Internet Archive

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provochi in Berlino vivaci dimostrazioni contro la guerra, durante le quali Liebknecht, presente in<br />

divisa militare, viene arrestato.<br />

Anche in Italia il disagio economico conseguente alla guerra, gli innumerevoli lutti, la tensione<br />

acuita dalla provocazione dei profittatori, provocano in molte località proteste e scioperi. Come in<br />

tante altre situazioni è Milano proletaria la prima ad esprimere il malcontento, la crescente<br />

impazienza di una massa duramente vessata. Eppure non è la città che conti più vittime al fronte.<br />

Gli stabilimenti lavorano intensamente e assorbono sempre più operai. Però si va ogni giorno<br />

inasprendo la tensione col padronato e con le autorità responsabili. L'amministrazione comunale è<br />

nelle mani dei socialisti riformisti (Emilio Caldara) zelanti e capaci e obbedienti alle "necessità<br />

contingenti" della guerra e della mobilitazione civile.<br />

La federazione della città non risparmia le sue critiche alla Giunta comunale, ma esse restano senza<br />

una eco autorevole della Direzione romana. Reagisce invece in modo pesante la Camera del Lavoro<br />

nella quale può essere influente, sebbene sia in minoranza, la Sinistra socialista. Imponente lo<br />

sciopero dei tipografi che blocca la stampa dei giornali. Le maestranze metallurgiche alternano<br />

scioperi aperti ad agitazioni interne ostacolando la produzione bellica.<br />

Il "Popolo d'Italia" tuonava contro i disfattisti col risultato di far conoscere alla popolazione italiana<br />

quanto accadeva nella città a cui tutti guardavano. Rapidamente si susseguivano agitazioni operaie<br />

nei principali centri del Nord.<br />

Un nuovo manifesto internazionale contro la guerra è rivolto al mondo da un convegno a Kienthal,<br />

nel maggio del 1916. Non è più un blando appello sentimentale come quello di Zimmerwald. E'<br />

ancora frutto di un accordo fra elementi socialisti di orientamento diverso in ordine soprattutto alle<br />

conseguenze del conflitto e agli sviluppi che si prevedono alla lotta proletaria nel dopoguerra.<br />

Anche Lenin è al convegno e la sua partecipazione si fa sentire.<br />

A Milano la sinistra rimedia all'inevitabile intervento della censura stampando e diffondendo il<br />

manifesto non solo per la città ma per quanti centri le è possibile raggiungere. La tipografia lavora<br />

a ritmo intenso e non verrà mai scoperta dalla polizia inviperita. La rete di distribuzione è affidata a<br />

corrieri volontari. Giovani e donne sono attivi e sagaci diffusori.<br />

A questo punto par lecito contare su un risveglio di solidali propositi almeno fra singoli socialisti<br />

contrari al comune e vano pacifismo e desiderosi di riscattare il movimento socialista nel segno del<br />

marxismo. Ciascuno invece procede nei propri limiti.<br />

La federazione di Milano si rende conto, da tempo, del distacco crescente degli organi dirigenti del<br />

partito dalla realtà della situazione. Essa constata che Roma non riesce o non vuole contenere le<br />

ansie "patriottiche" dei più autorevoli parlamentari riformisti e che, mentre sull'"Avanti!" G.M.<br />

Serrati cerca di far passare attraverso la gabbia della censura la sua avversione alla carneficina,<br />

lascia le sezioni come paralizzate da una ambigua linea politica. Riunito il Consiglio direttivo, la<br />

federazione approva una relazione di Fortichiari con un ordine del giorno proposto dalla Zanetta e<br />

col mandato a Repossi di consegnarlo in persona sia a Serrati, sia a Lazzari. I due documenti<br />

dichiarano la necessità e l'urgenza di uscire dall'incertezza e dalla mollezza caratterizzanti al Centro<br />

le direttive del partito, quando la parte più sensibile degli iscritti preme per una chiara impostazione<br />

della condotta politica. La guerra, scatenata col pretesto di aspirazioni nazionali e con l'inganno di<br />

inesistenti motivi democratici, sacrificava milioni di uomini in tutti i paesi in conflitto a interessi<br />

imperialistici delle classi dominanti. Urge promuovere un'azione internazionale che sollevi i<br />

proletari ovunque frementi di collera contro le proprie classi dominanti. La decisione del Consiglio<br />

direttivo della federazione viene diffusa in maniera riservata alle sezioni della provincia e nessuna<br />

avanza obiezioni.<br />

Finalmente la Direzione del partito convoca a Roma un convegno (febbraio 1917) per discutere<br />

sulle condizioni in cui deve agire il partito stesso in rapporto all'attività parlamentare e al<br />

comportamento delle masse operaie. La sinistra milanese è presente con la Zanetta. Un ordine del<br />

giorno proposto da Bordiga raccoglie una notevole proporzione dei voti pur non raggiungendo la<br />

maggioranza acquisita dalla direzione.<br />

La posizione assunta da Bordiga coincide con la dichiarazione votata a Milano dal Consiglio<br />

direttivo della federazione. Potrebbe essere un punto di partenza essenziale per saldare gruppi fino<br />

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