ANTOLOGIA DI SCRITTI - Marxists Internet Archive
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da giovani preparati e attrezzati. Si commenta il comunicato del C.E. del partito, approvato,<br />
naturalmente, anche dai compagni Repossi e Fortichiari, membri dello stesso C.E. presenti alla<br />
riunione. Essi ricordano però che "la preparazione di azioni da opporre alla reazione e allo<br />
squadrismo da essa costituito non si ottiene con le più meticolose e puntigliose elucubrazioni, ma,<br />
dopo una solida scelta dottrinale, con una operosa applicazione organizzativa. Purtroppo e per<br />
troppo tempo si è abbondato nella prima fase e, in quasi tutta Italia, negletta la seconda fase. Non<br />
per niente qui riusciamo ancora a imporre limiti e cautela alla reazione. Corriamo il pericolo, però,<br />
di essere accerchiati ed isolati. Comunque Milano proletaria e noi all'avanguardia si saprà lottare".<br />
Agitazioni operaie, scioperi imposti dagli operai con evidente significato politico, scontri con la<br />
polizia avvengono in molte località.<br />
Si contano a molte decine i morti e a molte centinaia i feriti da sparatorie degli "agenti dell'ordine".<br />
I fascisti evitano scontri frontali, quasi sempre si tengono al sicuro alle spalle della forza pubblica o<br />
compiono azioni proditorie improvvise contro inermi operai o noti sovversivi.<br />
A Torino il 26 aprile 1921, con azione improvvisa, guardata a rispettosa distanza dalle forze dello<br />
Stato, sulle quali socialisti e popolari contavano con stolta fiducia, i fascisti invadevano e<br />
incendiavano la sede della Camera del Lavoro. Gruppi comunisti reagirono con generoso impegno,<br />
ma, come altrove, erano impreparati. La massa operaia rispondeva con un imponente sciopero<br />
generale; ma quest'arma ormai sparava a salve.<br />
Vi si ricorreva con frequenza scavalcando burocrati sindacali e prudenti politici perché la collera<br />
proletaria non aveva altro sfogo. E, conseguenza inevitabile, la maggior parte del ceto medio<br />
isolava la parte operaia o per stanchezza o perché si convinceva dalla sua impotenza.<br />
A Milano, nel giugno, durante un'impetuosa manifestazione contro la reazione scatenatasi in<br />
Ungheria la forza pubblica spara. I fascisti approfittano del conflitto e ammazzano un comunista. Ai<br />
funerali della vittima si assiste alla sfilata di oltre un migliaio di giovani perfettamente inquadrati da<br />
delegati dell'Ufficio I e della federazione del P.C.d'I. I fascisti non osano mostrarsi.<br />
I socialisti, anche nella nostra città, stavano a guardare. Gli elementi medio-borghesi prevalenti<br />
nelle file della destra si arroccavano intorno a Filippo Turati nella passiva convinzione che il<br />
governo e la stessa monarchia avrebbero lasciato passare la buriana fascista e poi, con le forze di cui<br />
disponevano, avrebbero spazzato via "gli scalmanati di Mussolini". I massimalisti non rinunciavano<br />
alle sparate demagogiche ma erano rassegnati a tirare i remi in barca.<br />
Certi accenni a un fronte unico politico non erano seriamente raccolti da nessuno di loro investito di<br />
qualche responsabilità.<br />
A Torino e a Roma alcuni illusi fra i nostri stessi compagni borbottavano contro la durezza del C.E.<br />
del partito, il quale teneva giustamente accesa una polemica senza mezzi termini. Fronte unico<br />
politico con la destra che agiva per smorzare la combattività delle avanguardie antifasciste? Fronte<br />
unico politico insieme ai massimalisti impegnati a coprire la destra e gli alti burocrati sindacali<br />
nell'assurdo tentativo di costoro di valorizzare una sedicente "Alleanza del Lavoro" con esponenti<br />
fascisti, a loro volta coperti da grossi industriali e finanzieri? Fronte unico politico da estendersi al<br />
Partito Popolare, la D.C. di allora, attiva nell'intrallazzare con le destre con la sola intenzione,<br />
partecipe la Curia romana e molti vescovi nelle provincie, di spezzare le minacciose corna del toro<br />
proletario?<br />
Perfino Antonio Gramsci, su "L'Ordine Nuovo" ironizzava allora sul fantomatico fronte unico<br />
politico. I Togliatti, i Terracini, i Longo, i Berti, allora, conoscendo in persona chi erano e che cosa<br />
si proponevano quei riformisti o massimalisti coi quali si sarebbe dovuto agire in fronte unico, non<br />
presero mai sul serio tale proposito (del resto mai concretamente sollecitato dagli eventuali<br />
interessati) salvo scoprire anni dopo, nella scia dello stalinismo, che rifiutare il ricorso al fronte<br />
unico politico era stato un errore da estremisti, anzi da bordighisti.<br />
In vista dello sviluppo dei rapporti con altri movimenti della sinistra in campo internazionale<br />
compete alla sede milanese dell'Ufficio extralegale del P.C.d'I. predisporre i mezzi per far superare<br />
le frontiere dello Stato ai compagni designati dal Comitato Esecutivo. Non si era ancora, nel 1921,<br />
ad una chiusura totale da parte delle autorità di polizia, ma si prevedeva non lontano un<br />
provvedimento in tal senso, poiché lentamente ma sempre più severamente si rallentavano e<br />
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