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ANTOLOGIA DI SCRITTI - Marxists Internet Archive

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Al convegno di Milano la decisione era stata unanime. Come Bordiga non aveva sollevato la<br />

questione dell'astensionismo pur se ancora non si era dichiarata sciolta la frazione sostenitrice di<br />

quella posizione, così Antonio Gramsci non fece motto della posizione da lui assunta e sostenuta ne<br />

"L'Ordine Nuovo".Era evidente che per tutti i convenuti compito primario della frazione era quello<br />

di eliminare dal P.S.I. quelle forze che dichiaratamente o evasivamente si mantenevano a distanza<br />

dagli impegni categorici richiesti dal Il congresso della Terza Internazionale per essere ammessi<br />

nell'Internazionale stessa. Era anche significativo che la nomina di Fortichiari, non astensionista e<br />

non gramsciano, quale segretario della frazione, fosse stata proposta dal Niccolini e risultasse<br />

accolta senza incontrare alcuna obiezione.<br />

Bombacci e Fortichiari si trasferirono immediatamente a Bologna e cominciarono a predisporre il<br />

loro lavoro. Ma a metà ottobre il fascismo si scatenò proprio in Bologna contro le sedi proletarie.<br />

Era lo squadrismo inviperito costituito ed eccitato dagli agrari emiliani. Assente o trattenuta, per<br />

ordini superiori, la forza pubblica, le squadre nere tentarono di occupare la Camera del Lavoro.<br />

Gli operai la difesero notte e giorno. Era un autentico assedio. In queste condizioni la sede della<br />

Frazione comunista era tagliata fuori dal resto d'Italia. Bombacci, conosciutissimo a Bologna e<br />

minacciato di aggressione ad ogni passo, rinunciò a permanervi e si ritirò a Roma.<br />

Con l'assistenza dei giovani della F.G.S. di Imola e del sindaco di questa città, Miceli, Fortichiari vi<br />

si trasferì durante la notte evitando gli squadristi fascisti. Non appena giunto ad Imola e sistemato<br />

l'ufficio della frazione in un locale della Camera del Lavoro (che da quel momento ebbe una<br />

guardia armata dei giovani del luogo), Fortichiari prese immediate misure per la stampa dell'organo<br />

della frazione, "Il Comunista". Urgeva sostituire Bombacci ed egli assunse la responsabilità di<br />

provvedere. Telegrafò ad Amadeo Bordiga e questi accettò senz'altro l'invito e prontamente si recò<br />

a Imola. Nella stessa settimana uscì il primo numero de "Il Comunista" e l'ufficio organizzativo<br />

predisposto da Fortichiari, assistito validamente da giovani del luogo, poté diffonderlo a migliaia di<br />

copie in tutti i centri d'Italia a nominativi già raccolti di sicuri e di probabili aderenti.<br />

Cominciò così il lavoro intensissimo della Frazione comunista. La collaborazione fra la segreteria -<br />

Fortichiari - e la propaganda - Bordiga - fu perfetta. Si puntò a un pronto convegno nazionale della<br />

frazione. Lo si poté convocare a Imola alla fine di novembre, e riuscì praticamente una rassegna<br />

controllata di quelle forze che, comunque, avrebbero costituito il Partito comunista. Il proposito<br />

venne unanimemente affermato e risultarono accantonate senza frizioni le particolari posizioni sia<br />

bordighiane sia gramsciane.<br />

Unico motivo di malessere, fra le quinte, si poté notare per l'assenza di Niccolini, richiamato da<br />

Mosca, e la presenza per conto del C.E. della Terza Internazionale di un nuovo delegato, Cain<br />

Haller, che si faceva chiamare Chiarini, e di Rakosi, ungherese, arrivato in Italia per accompagnare<br />

la moglie di Bela Kun.<br />

Chiarini era un osservatore molto discreto che s'asteneva dal prendere posizione e probabilmente<br />

non ne era autorizzato. Rakosi, nonostante la deludente prova data insieme a Bela Kun in Ungheria<br />

(dove un malaugurato fronte unico politico coi socialdemocratici per la conquista del potere politico<br />

aveva in poco tempo aperto la strada al sopravvento della reazione capeggiata dall'ammiraglio<br />

Horty) si sentiva autorizzato a consigliare moderazione e comprensione verso Serrati.<br />

Un solo incidente, più rumoroso che sostanzialmente rilevante, disturbò l'atmosfera di complessiva<br />

armonia del convegno. L'esuberanza toscana di Salvatori volle provocare Bordiga ad una più aperta<br />

sconfessione dell'astensionismo; fu un gesto non necessario e tale fu senz'altro giudicato dall'intera<br />

assemblea.<br />

Il convegno si chiudeva con la conferma del Comitato della frazione e degli incarichi a Bordiga per<br />

la direzione dell'organo "Il Comunista" e a Fortichiari per la segreteria.<br />

Nel frattempo la crisi nel Partito socialista si complicava e la situazione si faceva di giorno in<br />

giorno più tesa. La fine della guerra aveva trovata inetta la classe dirigente a sanare le profonde<br />

ferite causate all'economia del paese. Il ritorno a casa di una moltitudine di soldati, contadini e<br />

operai, sbollito un entusiasmo sentito del resto superficialmente e comunque propiziato dalla<br />

cessazione della disciplina e dei disagi del servizio militare, del pericolo di morte, dell'angoscia<br />

dell'orrore, provocava un ribollimento di passioni assillanti. Ricostituire le famiglie, ritrovare il<br />

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