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TERRY BROOKS - Liberi di Leggere

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se<strong>di</strong>o, a Kallendbor e allo sconosciuto dal mantello nero. Diede una stretta<br />

al collo <strong>di</strong> Horris Kew, che iniziò imme<strong>di</strong>atamente a parlare.<br />

«Rashun, oblight, surena! Larin, kestel, maneta! Ruhn!» Il coperchio<br />

della Scatola magica scomparve davanti ai loro occhi in un turbine nebbioso<br />

<strong>di</strong> malevola luce verdastra.<br />

Ben Holiday vide la fessura che si apriva nell'oscurità della parete che<br />

aveva davanti a sé e vi si lanciò senza esitare un attimo. Dapprincipio fu<br />

solo un bagliore, poi si allargò, come se l'intero muro si fosse aperto in due.<br />

Nightshade e Strabo erano alle sue spalle. La nebbia fatata vorticò in<br />

maniera selvaggia, attratta dal bagliore come se fosse una cosa viva. Ben si<br />

tuffò nell'apertura, senza pensare alle possibili conseguenze, pensando solo<br />

che un'apertura poteva offrirgli la possibilità <strong>di</strong> liberarsi. La luce lo risucchiò,<br />

trascinandolo in un vortice che lo sballottò come una piuma al vento.<br />

Percepì la presenza del drago e della strega alle sue spalle che venivano risucchiati<br />

a loro volta. L'oscurità e la nebbia si <strong>di</strong>ssiparono lentamente sotto<br />

i suoi pie<strong>di</strong>. Il Labirinto scomparve alle sue spalle. Sopra la sua testa, la<br />

luce assunse una tinta verdastra, adombrata a tratti da sagome in movimento<br />

(alberi e foglie, si rese conto), che si stagliarono contro un cielo ancora<br />

scuro, un cielo <strong>di</strong> primo mattino. Sentì l'odore della terra, del muschio e<br />

degli alberi, il sapore metallico <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> simile a zolfo, e udì voci che<br />

gridavano eccitate...<br />

Un attimo dopo, si ritrovò nella penombra della foresta <strong>di</strong> Landover. Era<br />

finalmente riuscito a tornare nel mondo dal quale era venuto. Attorno a lui,<br />

a pochi metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, vi erano Abernathy, Horris Kew, Filip e Sot che<br />

lo fissavano a bocca aperta.<br />

Un attimo dopo apparve Nightshade, nuovamente se stessa, la forza della<br />

magia che irra<strong>di</strong>ava dal suo corpo in piccole scintille e bagliori luminosi.<br />

La strega sollevò le braccia al cielo in un gesto spontaneo, la striscia<br />

bianca sui suoi capelli neri che luccicava come neve sul carbone, gli spigoli<br />

taglienti del suo volto scolpito sollevati verso il bagliore rossastro dell'alba.<br />

«Libera!» esclamò con gioia.<br />

Strabo esplose fuori dalla scatola alle sue spalle, tornato nuovamente<br />

nella sua forma <strong>di</strong> drago, il lungo corpo nero e squamoso che si svolgeva,<br />

le ali che si spiegavano in tutta la loro ampiezza. Si librò imme<strong>di</strong>atamente<br />

nel cielo, sputando un possente getto <strong>di</strong> fuoco che andò ad abbattersi sulla<br />

porta della grotta e bruciacchiò gli alberi circostanti. Tutto luccicante e

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