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Tesi di Zita Miloti - Equitando

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Localmente estese regioni <strong>di</strong> necrosi spesso si sviluppano all’interno <strong>di</strong> lamine<br />

iperplastiche; le zone <strong>di</strong> necrosi possono rappresentare i tessuti che sono stati colpiti<br />

inizialmente dall’eccessiva pressione o della scarsa perfusione sanguigna.<br />

La terza falange va incontro ad alterazioni morfologiche ra<strong>di</strong>ograficamente visibili, tra<br />

cui zone <strong>di</strong> necrosi e cambiamenti della densità ra<strong>di</strong>ografica. Si possono osservare<br />

fenomeni <strong>di</strong> necrosi, fratture risultanti dalla perfusione vascolare compromessa e<br />

dalla pressione eccessiva a cui l’osso è sottoposto. Spesso si osserva appiattimento<br />

della faccia soleare, incurvamento (concavità) della superficie dorsale e formazione <strong>di</strong><br />

esostosi.<br />

Linee ra<strong>di</strong>otrasparenti e spazi d’aria nella laminite cronica<br />

Una delle variazioni morfologiche e dei reperti ra<strong>di</strong>ografici che si possono trovare<br />

nella laminite cronica è la presenza <strong>di</strong> spazi ra<strong>di</strong>otrasparenti a livello sottomurale e<br />

sottosoleare. Le conseguenze cliniche <strong>di</strong> questi reperti variano notevolmente a<br />

seconda della localizzazione e del tempo <strong>di</strong> insorgenza.<br />

Il tipo I è rappresentato dalle linee che si sviluppano nelle prime 20-40 ore<br />

dall’insorgenza della zoppia. Queste rappresentano il <strong>di</strong>stacco a livello dell’interfaccia<br />

dermico-epidermico secondario all’azione enzimatica, alla necrosi, alle forze<br />

meccaniche. Il significato patologico <strong>di</strong> questo processo sta nel fatto che esse<br />

rappresentano il <strong>di</strong>stacco della terza falange dalla scatola cornea; questo all’inizio<br />

non è totale in quanto rimangono aree a livello dei talloni e della suola in cui non vi è<br />

<strong>di</strong>stacco; tuttavia è possibile un’ulteriore evoluzione, con per<strong>di</strong>ta totale della scatola<br />

cornea.<br />

Il tipo II è rappresentato da quelle linee <strong>di</strong> aria che si manifestano dopo 12-14 giorni<br />

dall’insorgenza della zoppia. Esse appaiono generalmente a livello del terzo me<strong>di</strong>o<br />

della faccia dorsale della terza falange e si <strong>di</strong>ffondono velocemente sia verso la<br />

corona che verso la suola. I tessuti coinvolti sono quelli più periferici a livello<br />

dell’interfaccia laminare. Prima che questi spazi vengano a contatto con l’esterno del<br />

piede non si nota contaminazione batterica. Questo tipo particolare <strong>di</strong> linee non è<br />

correlato all’instabilità meccanica del piede, e scompare crescendo verso la parte<br />

soleare del piede.<br />

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