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può essere in senso rotatorio o semplicemente verticale; a sua volta quella rotatoria<br />
può essere capsulare o falangea.<br />
La rotazione capsulare (Fig. 4 A) è data dal non uniforme incremento <strong>di</strong> movimento<br />
della terza falange lontano dalla parete dello zoccolo, cosi che le due superfici non<br />
rimangono più parallele. Questa <strong>di</strong>slocazione è misurata in gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> rotazione o in<br />
<strong>di</strong>stanza lineare. La presenza <strong>di</strong> tale alterazione è in<strong>di</strong>ce in<strong>di</strong>scutibile <strong>di</strong> laminite.<br />
La rotazione falangea (Fig. 4 B) è l’angolo <strong>di</strong> deviazione che si ha a carico della linea<br />
tracciata a livello della superficie dorsale della seconda e terza falange causata dal<br />
movimento <strong>di</strong> rotazione della terza falange a livello dell’articolazione interfalangea<br />
<strong>di</strong>stale. La <strong>di</strong>agnosi ra<strong>di</strong>ografica è <strong>di</strong>fficile.<br />
Fig. 4 A e B<br />
Dislocazione verticale. La <strong>di</strong>slocazione verticale (sinking degli autori anglosassoni)<br />
della terza falange relativamente alla parete è un reperto comune nella laminite<br />
cronica. L’esame del <strong>di</strong>to rivela che un certo grado <strong>di</strong> sinking è presente in molti<br />
soggetti con <strong>di</strong>slocazione rotatoria. In un piede normale il processo estensorio della<br />
terza falange si trova allo stesso livello, o ad<strong>di</strong>rittura sopra, il margine della corona.<br />
Per in<strong>di</strong>viduare il grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa della terza falange è sempre meglio ricorrere<br />
all’uso <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ografie (proiezione laterale) (fig. 5). Con la proiezione dorsopalmare si<br />
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