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L'Agrotecnico Oggi dicembre 04 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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« “TERRA MADRE”,<br />

INCONTRO DI SAPERI<br />

E SAPORI»<br />

UN IMPONENTE MEETING HA VISTO RIUNITI A TORINO<br />

I RAPPRESENTANT I MONDIALI DELLE COMUNITA’ DEL CIBO<br />

“T<br />

erra Madre” è la realizzazione di<br />

un progetto originale d’incontro,<br />

tenutosi a Torino dal 20 al 23 ottobre<br />

20<strong>04</strong>, a margine del Salone del<br />

Gusto, tra migliaia di produttori (agricoltori,<br />

pescatori, allevatori) provenienti<br />

dai più disparati Paesi del<br />

mondo che lavorano in modo tradizionale<br />

e nel segno della tipicità e<br />

della qualità dei prodotti.<br />

L’evento è stato organizzato da Slow<br />

Food, Ministero delle Politiche agricole<br />

e forestali, Regione Piemonte e Città di<br />

Torino, istituzioni che hanno fortemente<br />

creduto nel progetto.<br />

Quando a livello internazionale si parla<br />

e, soprattutto, si decide di agricoltura, i<br />

protagonisti sono quasi sempre i<br />

governi e le istituzioni. Gli agricoltori,<br />

le comunità produttive di base, rimangono<br />

sempre, in qualche modo, fuori<br />

dalla porta.<br />

Terra Madre ha invece voluto mettere<br />

sul palco i produttori agricoli di base,<br />

selezionando le “Comunità del Cibo”<br />

meno toccate dai processi industriali e<br />

più qualificate per l'autenticità e il livello<br />

qualitativo delle loro produzioni.<br />

Una produzione agroalimentare diversa<br />

da quella di stampo industriale, concentrata<br />

solo sulle quantità e sui profit-<br />

ti, non solo è possibile, ma esiste già,<br />

grazie a un’estesa rete di persone e<br />

gruppi che hanno però raramente i<br />

mezzi per comunicare la bontà delle<br />

loro esperienze.<br />

A Terra Madre si sono incontrati i rappresentanti<br />

di un modello sostenibile di<br />

produzione e distribuzione del cibo:<br />

attento alle risorse ambientali, agli<br />

equilibri planetari, alla qualità dei prodotti,<br />

della vita e del lavoro.<br />

Cinquemila persone provenienti da<br />

tutto il mondo hanno rappresentato le<br />

Comunità del Cibo, formate da tutti i<br />

soggetti che operano nel settore agroalimentare,<br />

a partire dalla produzione<br />

delle materie prime, fino alla promozione<br />

dei prodotti finiti e all’informazione<br />

dei consumatori. Terra Madre<br />

cerca di riscoprire il filo invisibile che<br />

collega tutte le competenze legate al<br />

cibo: dal selezionatore<br />

delle sementi del grano,<br />

al coltivatore, al panificatore,<br />

fino al rivenditore.<br />

Le Comunità del Cibo,<br />

impegnate nell’agricoltura,<br />

nella pesca, nell’allevamento<br />

e nelle economie<br />

di raccolta del<br />

cibo, incontrandosi a<br />

Torino hanno potuto<br />

conoscersi e condividere<br />

saperi, testimonianze e<br />

soluzioni elaborate localmente,<br />

ma replicabili in<br />

altri contesti.<br />

L’iniziativa ha fornito lo spunto per<br />

testimoniare al mondo che può nascere<br />

una nuova legittimazione della cultura<br />

contadina e dell'economia rurale,<br />

come componente irrinunciabile di uno<br />

sviluppo sostenibile in tutte le latitudini<br />

del nostro pianeta.<br />

Terra Madre è sicuramente uno dei più<br />

grandi progetti cui Slow Food abbia<br />

mai dato vita e può certamente sorprendere<br />

che l’evento sia avvenuto in<br />

una città, che nell’immaginario collettivo,<br />

e per storia, è vissuta come industriale.<br />

Ma va detto anche che Torino,<br />

da anni, è al centro di una dinamica e<br />

alta battaglia politica e culturale per<br />

tutelare la salute alimentare dei cittadini,<br />

per preservare il territorio piemontese<br />

e per sostenere gli agricoltori che<br />

rifiutano la scelta delle sementi OGM.<br />

E proprio in relazione alle problematiche<br />

legate emerse intorno alle produzioni<br />

transgeniche, in quest’ultimo<br />

decennio si è tornati a guardare con<br />

attenzione alle biodiversità, alla vita in<br />

campagna, alla possibilità di nuove<br />

opportunità per le giovani generazioni,<br />

una nuova frontiera che alcuni hanno<br />

talvolta forzatamente scambiato per<br />

fondamentalismo agricolo, quando<br />

invece si è semplicemente trattato di<br />

una battaglia di libertà.<br />

Il meeting di Torino è stata una ricca<br />

occasione per un confronto tranquillo<br />

e nel rispetto delle singole identità culturali<br />

ed economiche.<br />

Marcella Gravina<br />

Dicembre 20<strong>04</strong><br />

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