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icordi, ti avevo parlato di come mi sembri di girare a vuoto, come<br />

un motore che qualcuno ha dimenticato acceso in folle..<br />

Boh, da un paio di mesi mi hanno preso a “Peante”, sai il<br />

webmagazine di cultura e intrattenimento, quello a cui aveva<br />

lavorato anche Gianni Vasca (nostro comune amico, se ben<br />

ricordo), anzi è stato proprio lui a raccomandarmi alla direttrice Titti<br />

D’Avanzo (proprio un bel tipetto… ma tu ce l’hai presente?<br />

Praticamente un incrocio tra Maria Laura Rodotà e Jigsaw) e così<br />

per adesso faccio un po’ di preparazione atletica con loro. Sì<br />

perché è così che mi considero, una riserva in attesa di esordire in<br />

serie A, anzi, come mi dicesti tu, tocca preparare il pranzo e poi<br />

sparecchiare senza mai sedersi a tavola.<br />

Intendiamoci, a me va benissimo, ho ancora ventisei anni e tutto<br />

da imparare, però quando vedo certi sbarbatelli addirittura contesi<br />

dalle redazioni dei giornali veri, cavolo, mi girano di brutto. Non<br />

voglio fare nomi (magari qualcuno è amico tuo!!!!!) però hai capito<br />

cosa intendo. Voglio dire, finché si tratta di un Alex Marconi<br />

(sviolinata con triplo salto mortale carpiato e doppio avvitamento),<br />

nulla da eccepire. Cavolo, sapessi quanto mi piacerebbe lavorare<br />

con te, anzi per te! Quante cose avrei da imparare per davvero.<br />

Però poi vedi 'sti ragazzetti figli di papà senz’arte né parte ma già<br />

con l’aria dei caporedattori, 'ste traccagnotte sempre in minigonna<br />

e poppe al vento che fanno carriera col vento in poppa (piaciuta?),<br />

che non distinguono un congiuntivo da un participio e si<br />

permettono pure di insegnarti il mestiere… ma vai alle scuole<br />

serali, vai, che è meglio… (a proposito, ho letto quel tuo pezzo di<br />

costume sulla festa al castello Brinderi-De Monchi: semplicemente<br />

FA-VO-LO-SO!!!!!!!).<br />

E poi ci sono io. Voglio dire, quel che resta di me a parte il lavoro.<br />

Il mio tono dell’umore, tanto per intenderci, somiglia<br />

all’elettrocardiogramma di un aritmico: su e giù, su e giù, e via<br />

andare.<br />

Certe volte mi chiedo: ma qual è la vita che voglio veramente?<br />

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