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credevano) ma sull’erroneo presupposto che si scrivesse con la y.<br />

Diciamo che la i gli era sembrata banale, e aveva dato per scontato che la<br />

trasposizione giusta dovesse contenere per forza quella lettera esotica -<br />

un po’ come gli anziani contadini del suo paese che, sforzandosi di<br />

parlare bene, dicevano conillo, perché credevano che coniglio suonasse<br />

dialettale. Si era accorto dell’errore ormai a cose fatte.<br />

- Ci dovrebbe essere una prenotazione a nome Mirko Minci -<br />

dice Mirko, posando la borsa sul pavimento. La signora dietro il banco lo<br />

scruta un attimo, controlla sul registro davanti a sé, fa cenno di sì con la<br />

testa.<br />

Mirko si chiede se per caso non sia muta. Muta e<br />

tremendamente imbarazzata a trovarsi di fronte uno come lui. Dentro di<br />

sé azzarda: ecco, se potesse parlare mi direbbe che non c’è nemmeno<br />

bisogno del documento, che - dannazione! - l’ha riconosciuto appena l’ha<br />

visto entrare, che fin dal momento della prenotazione si era domandata<br />

se per caso non si trattasse proprio di quel Mirko Minci, quello della tv.<br />

Le porge la carta d’identità, dove alla voce professione c’è scritto<br />

attore. Lei non fa una piega, trascrive i dati sul registro. Poi alza lo<br />

sguardo verso di lui, e finalmente quel suo viso accigliato e sbilenco si<br />

apre in una parvenza di sorriso, e dice (perché parla, altroché se parla, le<br />

sue amiche la chiamano “Taglia & Cuci”) - Senta, ma lei per caso...<br />

- Sì? - la sollecita lui, con studiato distacco.<br />

- Per caso ha il cellulare in quella borsa? Cos’è questa musica?<br />

Mirko si desta dallo stato di eccitato ottundimento in cui era<br />

precipitato, e improvvisamente si accorge che il suo telefonino lo sta<br />

reclamando, la suoneria dei Perleaiporci (suoi amici personali fin dai<br />

tempi del Quizzaccio) sta crescendo d’intensità e fra un po’ rischia di<br />

richiamare l’attenzione di tutto il vicinato.<br />

Numero sconosciuto. - Sì? Pronto?<br />

- Mi' so’ io…<br />

Merda! Che allocco è stato a rispondere! - Ciao Vanni, sei tu?<br />

- Eh, so’ io. Stavolta t’ho chiamato dar cellulare de’ n’amico,<br />

visto che da un po’ de tempo te vergogni a risponne quando vedi er<br />

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