6. Il danno da inadempimento contrattuale nella ... - Pico.Sssup.It

207-233-Cap6-Def.fm Pagina 220 giovedì 15 gennaio 2009 16:30
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ITINERARI TEMATICI NELLA GIURISPRUDENZA DEI GIUDICI DI PACE 220
mente sia dalla giurisprudenza di legittimità che da quella di prossimità in materia
di consumi telefonici.
In particolare, sin dalla sentenza Cass. 8901/1997 42 , così nelle successive 43 , si desumono
le linee guida cui la giurisprudenza di merito si dovrà attenere per tali vertenze.
In primo luogo «deve presumersi il buon funzionamento del sistema di rilevazione
del traffico telefonico per telefonia fissa mediante i contatori centrali delle società telefoniche,
le cui risultanze fanno piena prova del traffico addebitato, in difetto di contestazione
da parte dell’utente» tuttavia, in caso di contestazione, «costituisce onere della
società esercente il servizio di telefonia offrire la prova dell’affidabilità dei valori
registrati da contatori funzionanti, in ogni caso l’utente è ammesso a provare che non
gli sono addebitabili gli scatti risultanti dalla corretta lettura del contatore funzionante,
ma dovrà allegare circostanze che univocamente autorizzino a ritenere che sia avvenuta
un’utilizzazione esterna della linea nel periodo al quale gli addebiti si riferiscono».
Infine, si specifica che «non è sufficiente dimostrare che il traffico telefonico
appaia di entità straordinaria rispetto ai livelli normali, né che sia diretto verso destinazioni
inusuali, ma è necessario anche che possa escludersi che soggetti diversi dal titolare
dell’utenza, ma in grado di accedere ad essa, ne abbiano fatto uso per ragioni ricollegabili
ad un difetto di vigilanza da parte dell’intestatario, ovvero alla mancata
adozione di possibili cautele da parte del medesimo».
Tale orientamento risulta citato nelle motivazioni delle pronunce del Giudice di
pace di Taranto, 14 febbraio 2001 e del Giudice di pace di Roma, 20 dicembre
2000 44.
Posto ciò, la giurisprudenza di prossimità più recente, in occasione della contumacia
della compagnia telefonica, ha condannato quest’ultima alla restituzione delle sole
somme indebitamente ricevute e al ripristino della linea telefonica, così, Giudice
di pace di Gioiosa Jonica, 7 giugno 2006 45 :
{{ La domanda principale, quindi, deve essere accolta, sia nell’accertamento negativo del
credito che nell’obbligo di ripristino della linea telefonica. Da respingere, al contrario, al
domanda di risarcimento del danno, non provato né sull’an che sul quantum. }}
In una vertenza non dissimile da quelle su presentate, il Giudice di pace di Varese,
24 ottobre 2006 46, trattandosi di ingiustificate richieste di pagamento del
Cass., 10 settembre 1997, n. 8901, in Giust. civ. mass., 1997, 1675. In chiave sistematica si legga
42
una sentenza del Giudice di pace pressoché contemporanea: Giudice di pace di Sant’Anastasia, 6 luglio
1997, in Il Giudice di pace, 1998, 19 che stabilisce l’impossibilità di assumere quale presunzione l’esatto
funzionamento dei contatori attribuendo pertanto alla società erogatrice l’onere di provare la fondatezza
delle proprie richieste in bolletta.
Cass., 28 gennaio 2003, 1236, in Giust. civ. mass., 2003, 195; Cass., 15 marzo 2004, n. 5232, in
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Giust. civ. mass., 2004, 3.
Entrambe pubblicate in Il Giudice di pace, 2001, 282 e ss. con nota di V. FEBBRARO.
44
45 In www.dejure.giuffre.it e Giudice di pace di Corigliano, 31 ottobre 2006, ivi.
46 In Il Giudice di pace, 2008, 52 con nota di A. PALMIERI.