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SU XERT'E CEA Storia della secolare contestazione - SantuJacu

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e soprattutto per le esigenze <strong>della</strong> caserma e <strong>della</strong> Milizia Comunale essendo sprovviste “di<br />

quegli oggetti necessari per ricevimento e traduzione di prigionieri”. 25<br />

Il Segretario Comunale di Orroli, il 9 maggio 1851, scriveva al Sindaco di Mandas per<br />

invitarlo ad essere presente, il successivo lunedì 15 maggio, a Cea Mulargia “..per dover<br />

mettere i limiti del salto al Comune di Mandas spettato, di portarsi col suo Consiglio Delegato<br />

in detto luogo per eseguire viè più con maggior armonia i detti limiti del salto”. 26<br />

Di quel giorno importante per le due comunità scrive, un giovane, Pasquale Cugia “ci<br />

recammo sul posto per procedere alla terminazione. Fu una vera fatica di Ercole; secondo<br />

il compromesso, il perimetro contestato doveva essere fi ssato in base ad un assetto-tipo<br />

esistente negli atti di causa: una specie di grossolana veduta a volo d’uccello, del secolo<br />

XVIII, dimostrante altero sprezzo delle ubicazioni e delle distanze, ma con indicazioni di<br />

vari nomi. Per ogni punto si faceva interminabile questione perché interesse di Orroli era<br />

di restringere il più possibile la superfi ce, mentre tutto l’opposto era di Mandas; devo però<br />

dichiarare essere stati più remissivi i rappresentanti di quest’ultimo. Io dovetti trottare ben<br />

bene per determinare la linea perimetrale, e il Conte Serra fu costretto a far molte prediche<br />

per giungere ad un risultato. Ricordo che spesso si voleva il punto alla distanza di meglio<br />

che un Km. presumibilmente vero, e che a tal sorte non sfuggì il marcatissimo Arco di Santo<br />

Stefano. Comunque si potè ultimare la terminazione; che marcai provvisoriamente con segni<br />

riconoscibili e coordinati ad altri punti fi ssi, e quindi ci avviammo ad Orroli dove si pernottò.<br />

Ritornato l’indomani sul posto per procedere all’operazione del rilevamento, trovai, con<br />

mio sommo rammarico, smossi e alterati tutti i segnali eretti nel giorno precedente. Fu vera<br />

fortuna l’ispirazione di coordinarli a punti fi ssi; onde, con la scorta di tal coordinamento potei,<br />

benché con lungo e faticoso lavoro, ripristinare i segnali nei luoghi convenuti e continuare<br />

le mie operazioni. Così perdetti una buona giornata di lavoro e, avendone riferito al Conte,<br />

egli richiese i Carabinieri <strong>della</strong> vicina stazione di Nurri; i quali mostratisi, non ebbi più a<br />

lamentare inconveniente alcuno.<br />

Qua non è fuor d’opera conoscere che, secondo gli Orrolesi, le pretese del comune di Mandas<br />

ripetevano l’origine dal fatto che il duca, feudatario di tutto il circondario, aveva concesso<br />

ai pastori <strong>della</strong> propria fi glia Donna Minnia di poter introdurre le greggi nel territorio di<br />

Mulargia, per pascolare. Ogni segnale eretto, ogni stazione eseguita, ogni termine infi sso<br />

durante le mie operazioni furono accompagnate da innumerevoli piagnistei ed “ohimè” dei<br />

misuratori ed indicatori di Orroli che mi accompagnavano; e so ben io dire dei moccoli che<br />

costoro attaccarono alla memoria <strong>della</strong> povera Donna Minnia!<br />

Ultimate intanto tutte le operazioni di rilievo e di riparto, e collocati i termini <strong>della</strong> frazione<br />

assegnata al Comune di Mandas; per la quale, oltre la superfi ce prestabilita, ebbi di mira il<br />

facile accesso, l’indipendenza, l’acqua e la legna di cui il comune difetta, fu fi ssato il giorno<br />

per la ricognizione e successiva immissione in possesso con l’intervento di tutti gli interessati.<br />

Queste operazioni procedettero con regolarità, ed i rappresentanti dei due Municipi si<br />

mostrarono soddisfatti di tutto. Dopo che, sul posto stesso, furono fi rmati i processi verbali,<br />

il Conte fece un discorso con il quale inculcava alle due comunità di cessare dalle questioni<br />

che per secoli avevano conturbato l’armonia fra di loro, e di rispettare l’operazione ultimata<br />

nell’ultimo giorno; egli, con l’autorità che gli veniva dalla sua personale individualità e dalla<br />

posizione uffi ciale, con vibrate parole, fece si che spontaneamente i consiglieri comunali e<br />

tutti gli astanti si scambiaron parole di pace ed abbracci; gli Orrolesi, anzi, promettevano a<br />

Umberto Oppus pag. 16<br />

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