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SU XERT'E CEA Storia della secolare contestazione - SantuJacu

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volontà di utilizzare il territorio, ed il lago soprattutto, a fi ni turistici. Ma nei primi anni<br />

non fu così. Mentre per il paese di Mandas la costruzione <strong>della</strong> diga sul Mulargia fu come<br />

“seppellire” secoli di storia, per quanto riguarda Orroli, Maria Antonietta Orrù scrive<br />

che “si “ è generalmente concordi nel ritenere che Orroli, negli anni 50, durante i lavori di<br />

costruzione delle due dighe, si fosse registrato un certo benessere e certi mutamenti qualitativi<br />

che consentirono il miglioramento <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita <strong>della</strong> popolazione. Innanzi tutto,<br />

per la realizzazione dei due invasi fu assunta molta mano d’opera locale; si ebbe quindi un<br />

incremento dei redditi familiari ed un aumento <strong>della</strong> circolazione <strong>della</strong> moneta. Va ricordato<br />

che la maggior parte degli operai assunti, prima dell’assunzione, faceva l’agricoltore o il<br />

servo pastore. Nel giro di pochi anni si registrò, quindi una variazione <strong>della</strong> forza-lavoro.<br />

Brevemente, si passò da un’economia agropastorale ad un’economia a forma mista. In secondo<br />

luogo aumentò il numero dei residenti e dei presenti di fatto. Moltissimi operai dei paesi vicini<br />

si stabilirono con le proprie famiglie ad Orroli. Purtroppo, durante la realizzazione dei due<br />

invasi, sei operai di Orroli persero la vita. Si verifi carono anche degli infortuni, alcuni dei<br />

quali molto gravi. Per la realizzazione dei due invasi, furono espropriati moltissimi ettari di<br />

fertile territorio pascolativi e seminativo. Ciò giustifi ca l’opposizione, da parte dei proprietari,<br />

all’esproprio dei terreni. Per esempio, per la realizzazione <strong>della</strong> diga del Mulargia furono<br />

espropriati circa 1200 ettari di fertile territorio, molti dei quali di proprietà del Comune.<br />

L’invaso del Mulargia ha sommerso i resti dell’omonimo villaggio, scomparso alla fi ne del<br />

1600 e la fertilissima vidazzoni di Cea. La popolazione fu informata <strong>della</strong> costruzione delle<br />

due dighe, da assemblee pubbliche, dall’Ente Flumendosa e dall’Amministrazione comunale<br />

che con pressioni, intimidazioni e promesse mai mantenute convinsero i proprietari, costretti<br />

a cedere, per la paura che i terreni venissero espropriati senza essere pagati. Le pratiche<br />

dell’esproprio, lunghe e complesse, si conclusero con la promessa che gli orrolesi avrebbero<br />

benefi ciato <strong>della</strong> realizzazione degli invasi del Mulargia e del Flumendosa, ottenendo in<br />

cambio l’acqua e la luce gratis. I proprietari, nel giro di pochi anni ottennero il risarcimento,<br />

ma il prezzo dell’indennizzo era di gran lunga inferiore al valore dei terreni espropriati. Solo i<br />

proprietari che non fi rmarono l’atto di esproprio non furono mai risarciti. L’acqua conservata<br />

nei due bacini artifi ciali viene utilizzata per la produzione di energia elettrica nella centrale<br />

di Uvini e poi convogliata verso il Campidano per l’irrigazione di 100.000 ettari di campi<br />

pianeggianti e per fornire l’acqua potabile alla città di Cagliari e ai centri limitrofi . Ad Orroli,<br />

invece, a trent’anni dalla costruzione delle due dighe, gli orrolesi sono ancora condannati<br />

al supplizio di Tantalo. Infatti, nonostante le promesse, Orroli non ha mai benefi ciato <strong>della</strong><br />

realizzazione delle due dighe”. 41<br />

Proprio da questo territorio nasce la grande intuizione del “Consorzio dei laghi” che del<br />

Mulargia intende fare un volano di sviluppo turistico, economico e sociale. Uno sviluppo<br />

che dovrà necessariamente passare attraverso le esigenze di salvaguardia e valorizzazione<br />

del territorio, nella speranza di ristabilire, in un’altra dimensione storico e temporale, quei<br />

rapporti intercomunitari di scambio complessivo che hanno caratterizzato, come visto, il<br />

territorio di Mulargia in epoca moderna.<br />

Proprio la “costruzione” di un progetto di sviluppo, che coinvolga tutti i comuni del<br />

territorio, deve essere il punto di partenza di una strategia dove il coinvolgimento di tutti i<br />

centri contermini al Mulargia sia il punto qualifi cante: da Orroli a Siurgus Donigala, passando<br />

per Mandas, Nurri e Goni. Intrecciando le opportunità ed i punti di forza di ogni comunità:<br />

da splendide emergenze archeologiche quali il maestoso nuraghe Arrubiu di Orroli, al<br />

Umberto Oppus pag. 28<br />

<strong>SU</strong> XERT’E <strong>CEA</strong>

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