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glietto, io il treno me vojo comprà!!”. Da lì è scattata l’ispirazione<br />
ed è nato il personaggio demenziale del tossico di borgata.<br />
Ho affrontato un tema grave come la droga - continua<br />
Salvi– in maniera esilarante, trasformando il drogato in un<br />
fumetto, un cartoon vivente con movenze del corpo e una mimica<br />
facciale inconfondibili e tormentoni verbali ormai arcinoti”.<br />
A chi critica i tuoi personaggi di borgata, il tossico o il<br />
coatto, cosa rispondi? “Non è la singola parolaccia detta da<br />
un cabarettista a creare problemi. Pensiamo invece ai tanti<br />
esempi negativi che ogni giorno ci propina la televisione, che<br />
senza chiedere permesso entra nelle nostre case a tutte le ore<br />
offrendo spesso spettacoli degradanti. Risse, volgarità, scenate,<br />
lì sono la normalità”. E il cinepanettone, con le sue battutacce<br />
e i contenuti labili? “Il cinepanettone è stato un filone<br />
di grande successo. Certo, non ha mai preteso di insegnare<br />
nulla. Voleva solo offrire un momento di svago, evasione, intrattenimento<br />
puro. Secondo me erano prodotti di buona qualità,<br />
nel loro genere. E poi si sceglie di andare a vederli,<br />
nessuno ti obbliga – puntualizza Salvi. Se in tanti anni tantissimi<br />
italiani hanno deciso di andare a vederli, vuol dire che<br />
non erano fatti male e ti davano ciò che promettevano. La critica<br />
li ha sempre stroncati, dando così indirettamente degli<br />
stupidi a chi li apprezzava. Invece così facendo ha contribuito,<br />
di volta in volta, a creare interesse attorno al film”. Un interesse<br />
che però di recente si è affievolito, al punto tale che De<br />
Laurentiis per la prima volta dopo 25 anni non ne ha presentato<br />
uno lo scorso Natale. Come mai il filone dei film comici<br />
natalizi si è esaurito? “C’erano anni in cui il cinepanettone<br />
era l’unica commedia comico-brillante in uscita sotto le feste.<br />
Invece ultimamente c’è tantissima concorrenza e il ritorno<br />
economico è stato insoddisfacente”. Beh, verrebbe da pensare,<br />
quindi si andava a vedere il cinepanettone per scarsità di alternative…<br />
Accantoniamo il pensiero malizioso e chiediamo<br />
al nostro se ha progetti in cantiere per il futuro. E qui Salvi ci<br />
regala un piccolo scoop: “A maggio inizierò a girare il mio<br />
primo film da regista, in uscita a novembre 2013. Si intitola<br />
“Bella di papà” e l’ho anche scritto io, come faccio con tutti<br />
i testi che interpreto. E’ una bella storia in cui si ride ma ci<br />
sono anche i sentimenti. A febbraio inizierò il casting, perché<br />
voglio inserire anche attori sconosciuti. A breve lo comunicherò<br />
sul mio sito”. Sentito? Giovani attori e aspiranti tali, visitate<br />
il sito di Enzo Salvi e cogliete la vostra occasione al<br />
volo!<br />
L’esperienza scolastico formativa ideata da<br />
Franco Daddi, che per due anni ha preparato ragazzi<br />
e giovanissimi nelle attività indispensabili<br />
per lavorare sul grande schermo<br />
A scuola di cinema<br />
testo// Augusto Gallo<br />
Correva l’anno 2010 e<br />
presso la palestra<br />
della Scuola Media<br />
“Caio Duilio” Franco<br />
Daddi, attore e stuntman, dava il<br />
via ad una esperienza formativa<br />
per ventiquattro ragazzi ed una<br />
decina di bambini. Insegnava<br />
loro a fare il “generico” o anche il<br />
“figurante” nel mondo del cinema.<br />
Le materie del corso erano<br />
tecnica cinematografica di macchina,<br />
regia, scrittura filmica, dizione,<br />
recitazione, scherma<br />
cinematografica e scuola acrobatica.<br />
Queste ultime due erano obbligatorie,<br />
poi ciascun corsista<br />
approfondiva le materie per cui<br />
era più portato o che lo interessava<br />
di più. “C’era tanto entusiasmo<br />
ed i giovani si avvicinavano<br />
a questa esperienza con tanto interesse<br />
–ricorda Daddi. In particolare<br />
erano le ragazze ad<br />
impegnarsi maggioramente, sentivano<br />
di più il senso della partecipazione<br />
e dell’apprendimento<br />
ed erano più disposte a sacrificarsi<br />
per imparare e per perfezionarsi”.<br />
Conosciuto ad Ostia<br />
per essere stato tra i protagonisti<br />
sia della sfilata storica dedicata a<br />
Sant’Agostino che e del primo<br />
torneo dedicato a Giulio II nel<br />
2006, Daddi spiega per quale motivo<br />
questa sua attività formativa<br />
si è interrotta dopo soli due anni.<br />
”Il territorio ha dimostrato<br />
scarsa sensibilità. I politici non<br />
hanno compreso appieno il mio<br />
progetto e molti studenti credevano<br />
che il corso fosse un semplice<br />
passatempo e non un primo<br />
passo verso il mondo del lavoro.<br />
Consideri che moltissime fiction<br />
girano su Ostia e sono costrette a<br />
portarsi i figuranti da Roma. Essere<br />
figurante o generico avrebbe<br />
significato per loro lavoro, ed<br />
anche….sotto casa!. Il corso, tra<br />
l’altro, costava circa mille euro,<br />
un prezzo più che accettabile<br />
considerando i costi delle altre<br />
scuole che esistono a Roma”.<br />
Archiviata questa esperienza,<br />
Franco Daddi getta lo sguardo<br />
verso il futuro. “Parteciperò attivamente<br />
alla scuola di Scola e<br />
vorrei aprire un grande set cinematografico<br />
fisso sul territorio<br />
dove esiste la scuola che, nel contempo,<br />
fosse un centro di aggregazione<br />
culturale e sociale per<br />
tutti i cittadini”.<br />
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />
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