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Febbraio - Publidea 95

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glietto, io il treno me vojo comprà!!”. Da lì è scattata l’ispirazione<br />

ed è nato il personaggio demenziale del tossico di borgata.<br />

Ho affrontato un tema grave come la droga - continua<br />

Salvi– in maniera esilarante, trasformando il drogato in un<br />

fumetto, un cartoon vivente con movenze del corpo e una mimica<br />

facciale inconfondibili e tormentoni verbali ormai arcinoti”.<br />

A chi critica i tuoi personaggi di borgata, il tossico o il<br />

coatto, cosa rispondi? “Non è la singola parolaccia detta da<br />

un cabarettista a creare problemi. Pensiamo invece ai tanti<br />

esempi negativi che ogni giorno ci propina la televisione, che<br />

senza chiedere permesso entra nelle nostre case a tutte le ore<br />

offrendo spesso spettacoli degradanti. Risse, volgarità, scenate,<br />

lì sono la normalità”. E il cinepanettone, con le sue battutacce<br />

e i contenuti labili? “Il cinepanettone è stato un filone<br />

di grande successo. Certo, non ha mai preteso di insegnare<br />

nulla. Voleva solo offrire un momento di svago, evasione, intrattenimento<br />

puro. Secondo me erano prodotti di buona qualità,<br />

nel loro genere. E poi si sceglie di andare a vederli,<br />

nessuno ti obbliga – puntualizza Salvi. Se in tanti anni tantissimi<br />

italiani hanno deciso di andare a vederli, vuol dire che<br />

non erano fatti male e ti davano ciò che promettevano. La critica<br />

li ha sempre stroncati, dando così indirettamente degli<br />

stupidi a chi li apprezzava. Invece così facendo ha contribuito,<br />

di volta in volta, a creare interesse attorno al film”. Un interesse<br />

che però di recente si è affievolito, al punto tale che De<br />

Laurentiis per la prima volta dopo 25 anni non ne ha presentato<br />

uno lo scorso Natale. Come mai il filone dei film comici<br />

natalizi si è esaurito? “C’erano anni in cui il cinepanettone<br />

era l’unica commedia comico-brillante in uscita sotto le feste.<br />

Invece ultimamente c’è tantissima concorrenza e il ritorno<br />

economico è stato insoddisfacente”. Beh, verrebbe da pensare,<br />

quindi si andava a vedere il cinepanettone per scarsità di alternative…<br />

Accantoniamo il pensiero malizioso e chiediamo<br />

al nostro se ha progetti in cantiere per il futuro. E qui Salvi ci<br />

regala un piccolo scoop: “A maggio inizierò a girare il mio<br />

primo film da regista, in uscita a novembre 2013. Si intitola<br />

“Bella di papà” e l’ho anche scritto io, come faccio con tutti<br />

i testi che interpreto. E’ una bella storia in cui si ride ma ci<br />

sono anche i sentimenti. A febbraio inizierò il casting, perché<br />

voglio inserire anche attori sconosciuti. A breve lo comunicherò<br />

sul mio sito”. Sentito? Giovani attori e aspiranti tali, visitate<br />

il sito di Enzo Salvi e cogliete la vostra occasione al<br />

volo!<br />

L’esperienza scolastico formativa ideata da<br />

Franco Daddi, che per due anni ha preparato ragazzi<br />

e giovanissimi nelle attività indispensabili<br />

per lavorare sul grande schermo<br />

A scuola di cinema<br />

testo// Augusto Gallo<br />

Correva l’anno 2010 e<br />

presso la palestra<br />

della Scuola Media<br />

“Caio Duilio” Franco<br />

Daddi, attore e stuntman, dava il<br />

via ad una esperienza formativa<br />

per ventiquattro ragazzi ed una<br />

decina di bambini. Insegnava<br />

loro a fare il “generico” o anche il<br />

“figurante” nel mondo del cinema.<br />

Le materie del corso erano<br />

tecnica cinematografica di macchina,<br />

regia, scrittura filmica, dizione,<br />

recitazione, scherma<br />

cinematografica e scuola acrobatica.<br />

Queste ultime due erano obbligatorie,<br />

poi ciascun corsista<br />

approfondiva le materie per cui<br />

era più portato o che lo interessava<br />

di più. “C’era tanto entusiasmo<br />

ed i giovani si avvicinavano<br />

a questa esperienza con tanto interesse<br />

–ricorda Daddi. In particolare<br />

erano le ragazze ad<br />

impegnarsi maggioramente, sentivano<br />

di più il senso della partecipazione<br />

e dell’apprendimento<br />

ed erano più disposte a sacrificarsi<br />

per imparare e per perfezionarsi”.<br />

Conosciuto ad Ostia<br />

per essere stato tra i protagonisti<br />

sia della sfilata storica dedicata a<br />

Sant’Agostino che e del primo<br />

torneo dedicato a Giulio II nel<br />

2006, Daddi spiega per quale motivo<br />

questa sua attività formativa<br />

si è interrotta dopo soli due anni.<br />

”Il territorio ha dimostrato<br />

scarsa sensibilità. I politici non<br />

hanno compreso appieno il mio<br />

progetto e molti studenti credevano<br />

che il corso fosse un semplice<br />

passatempo e non un primo<br />

passo verso il mondo del lavoro.<br />

Consideri che moltissime fiction<br />

girano su Ostia e sono costrette a<br />

portarsi i figuranti da Roma. Essere<br />

figurante o generico avrebbe<br />

significato per loro lavoro, ed<br />

anche….sotto casa!. Il corso, tra<br />

l’altro, costava circa mille euro,<br />

un prezzo più che accettabile<br />

considerando i costi delle altre<br />

scuole che esistono a Roma”.<br />

Archiviata questa esperienza,<br />

Franco Daddi getta lo sguardo<br />

verso il futuro. “Parteciperò attivamente<br />

alla scuola di Scola e<br />

vorrei aprire un grande set cinematografico<br />

fisso sul territorio<br />

dove esiste la scuola che, nel contempo,<br />

fosse un centro di aggregazione<br />

culturale e sociale per<br />

tutti i cittadini”.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

11<br />

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